Petraroia: “Disagio e amarezza per essere equiparato a Casapound”
La missiva dell’ex assessore al ministro Boschi sul pluralismo interno al Pd e sul referendum costituzionale
di Michele Petraroia
13 maggio 2016
On.Le Ministro,
non intendo tediarLa ma il Suo intervento nell’ultima seduta della Direzione Nazionale del PD è stato molto franco e ha posto con nettezza due questioni molto forti che aprono una riflessione sull’idea di società e di partito che si persegue.
La prima afferisce al Referendum sulla Costituzione con l’anatema lanciato nei confronti di chi è contro tale riforma che viene accomunato con i movimenti di estrema destra di CASAPOUND.
La seconda attiene alle scelte della minoranza congressuale stigmatizzata per il proprio pensiero critico e difforme da quello del Segretario del Partito, che viene esplicitato ad ogni riunione degli organi dirigenti. Pur apprezzando la chiarezza delle Sue posizioni che meritano rispetto, è indubbio che l’approccio della Maggioranza congressuale su due questioni di simile delicatezza apre una riflessione su un mutamento antropologico oltre che culturale del PD.
Né Alcide De Gasperi nei confronti di Giuseppe Dossetti e tantomeno Enrico Berlinguer nei confronti di Giorgio Amendola o Pietro Ingrao, si sarebbero mai permessi di ipotizzare una minoranza congressuale afona e/o plaudente nei loro riguardi. Sulla Costituzione mai avrebbero equiparato il dissenso interno a movimenti politici di estrema destra. Al contrario, si sarebbero confrontati sul merito delle questioni poste apprezzando e valorizzando il pluralismo dei propri partiti come elemento di ricchezza e non come atto di lesa maestà.
Se passa il principio che chi ha un’altra idea rispetto a quella del Segretario – Premier non ha agibilità politica nel PD, viene considerato alla stregua di CasaPaound e additato come un danno per il partito, gli spazi di militanza si riducono al solo pensiero della maggioranza congressuale che al massimo tollera la permanenza e l’organizzazione di aree programmatiche che con sfumature diverse si ispirano tutte al Segretario Nazionale.
Da un recente carteggio molto garbato avuto con la Segretaria Regionale del PD, che Le allego, è nato un proficuo confronto che il 7 maggio ha visto il coordinamento SINISTRADEM del Molise discutere con lealtà e passione nella sede del Partito con la stessa Segretaria, con il Segretario dei Giovani Democratici e con alcuni componenti della Segreteria. Al di là delle diverse ed opposte posizioni di merito su temi dirimenti quali il Jobs Act, la scuola, il fisco, il mezzogiorno e la riforma della Costituzione, è stato possibile discutere nel rispetto reciproco delle posizioni di ciascuno senza anatemi né forzature o arroccamenti.
Ho inteso far trascorrere qualche giorno dalle Sue dichiarazioni per inoltrarLe questa nota perché non nascondo il disagio e l’amarezza di chi è costretto dopo decenni di militanza coerente nel partito, nella CGIL, nell’ANPI, in Libera contro le Mafie, negli EcoDem, nel Movimento dei Cristiano Sociali, in CittadinanzAttiva e in altre associazioni di sinistra, a sentirsi sopportato con insofferenza ed equiparato a CASAPOUND.
Distinti saluti.
di Michele Petraroia