Baranello ed il suo Castello
Quando si chiamava Vairanello ed era situato su monte Vairano
di Giovanni Manocchio
17 maggio 2016
Da un antico archivio notarile ecclesiastico, i Regesti, veniamo a conoscenza dei Raynaldo,proprietari del castello, ed anche di Frà Nicola di Coll’Alto, un illustre maestro ed architetto templare di Baranello.
Il saggio del molisano di Franco Valente “Il Molise Nascosto-Cercando i Templari nel Molise si arriva nel territorio di Ferrazzano” che si avvale anche di altri volumi che raccontano dei Templari in Molise, tratta di un epoca storica, l’alto Medioevo, in cui a mio parere, anzi con molta certezza e nominato, su un documento di allora, un illustre baranellese del’epoca, che attualmente risulta sconosciuto alla nostra storia.
L’autore si è basato sui “REGESTI”, o raccolta di documenti che vanno X al XVI sec., che Fulgezio Gallucci, vescovo di Bojano, nel XVII sec. fece raccogliere, catalogandoli dall’Archivio diocesano. Attualmente essi sono conservati nella diocesi di Campobasso.
Nel documento catalogato col n.20, Fulgezio Gallucci riassume così: “Nell’anno 1208 alli 10 di Agosto Mons(igno)re Ray(naldo) vescovo di Boiano si aggiusta della decima che gli spetta della cultura di San Salvatore di Tappino, che aveva comprata li Templari dal sig(no)re Ray(naldo) del Monte Vairano, con fra Nicola di Coll’alto Maestro delle Case del Tempio di Puglia, e Terra di Lavoro,e riceve quattro onze d’oro dal d(ett)o fra maestro Nicola per commodo del Vescovado, presenti e consentienti molti canonici, e se ne fa istrum(en)to per mano di Gioidice(giudice) Guglielmo di Boiano, ut supra”.
C’è il riferimento quindi all’esistenza della chiesa di San Salvatore, (toponimo attualmente esistente come contrada San Salvatore tra Tappino e Ferrazzano), non ancora del tutto identificata, e comprata dai Templari con la somma di quattro once d’oro a favore di Raynaldo da Monte Vairano. I templari,nella compera, erano guidati da Nicola di Coll’Alto che era maestro per la costruzione delle Case dei Templari di Puglia e Campania. A noi interessa questo Nicola, architetto di allora, che il documento dice di essere abitante di Coll’Alto che si trova a qualche centinaio di metri dall’abitato di contrada Tappino sul braccio-tratturello di collegamento al tratturo principale Pescasseroli – Candela. Giustamente il Valente fa notare che Coll’alto è un toponimo assai frequente nel Molise e suppone che si trovi prima di Vinchiaturo, ma tutt’ora non localizzato. Suggerisco a Franco Valente, che forse non è pratico della toponamastica della zona, che Colle Alto é una nota località di Baranello che corrisponde a queste caratteristiche, anzi l’unica a qualche centinaio di metri da Tappino (in linea d’aria),ed a ridosso del tratturello di collegamento.
A Baranello, in base a questo documento antichissimo, avremmo un Cavaliere Templare,maestro dell’architettura, costruttore di gran parte dei luoghi di culto di Puglia e Campania. Questa è proprio buona,chi l’avrebbe mai pensato.
Di grandi opere costruite sotto l’egida templare in queste due regioni ce ne sono tante, ed alcune bellissime.
Ma dalla storia, di Fra Nicola, abbiamo scarne notizie, perchè è vissuto nel periodo più oscuro ed enigmatico del Medioevo. Ma noi di Baranello dovremmo ricercare nelle curie e negli archivi monastici, per arricchire le documentazione, e fare chiarezza sul nostro compaesano(la figura più antica e di grande spessore della nostra cittadina), e non sarebbe irreale o fantastico se scoprissimo che è stato anche costruttore o ha cooperato alla costruzione del santuario di San Michele Arcangelo o alla residenza di Federico ll a Castel Del Monte;una delle opere,quest’ultima,che per il suo allineamento,la disposizione e le misure, è tra le più enigmatiche d’Europa e riportata su tutti i giornali di Archeologia Misteriosa.
Proporrei alle nostre amministrazioni di dedicargli quantomeno una strada od una piazza;poichè per trovare altre figure di rilievo nella storia del nostro paese si deve fare un lungo salto, fino al 19° sec. Che figata leggere su un muro” VIA FRA’ NICOLA DI COLL’ALTO, MAESTRO ED ARCHITETTO TEMPLARE!
Poi compare nel documento “Raynaldo da Monte Vairano” anche vescovo di Bojano. Dalla storia medioevale risulta che nel 971 vivevano i conti Raynaldo ed
Oderisio figi di Berardo di nazionalità franca, e questo era il casato più influente nella nostra zona fino al 13° sec. Un loro discendente ,un altro Raynaldo abitava a Monte Vairano , e possedeva un castello. Sappiamo che là oltre a gli scavi archeologici di presunta epoca sannitica,sulla collina più alta esiste anche un insediamento medioevale con i resti di un castello(in foto).
Racconta la tradizione, che il centro abitato di Baranello o meglio Vairanello (in dialetto Varaniell) anticamente era insediato su Monte Vairano; corrisponeva dunque a questo insediamento medioevale? I Raynaldo, proprietari del castello, (in foto i ruderi attuali) erano in epoca feudale i signorotti dell’antico Vairanello? E’ da augurarsi che in seguito si farà chiarezza. Però da quello che sappiamo dalla storia, era questo l’unico casato dei Raynaldo.
In sintesi; i Cavalieri del tempio, così chiamati dal Tempio di Salomone,costituitosi nel 1128, avevano il compito di sorvegliare e proteggere le vie di passaggio dei pellegrini ed i luoghi sacri. Questi monaci-combattenti, dal lungo mantello bianco si distinguevano per il coraggio nella lotta contro gli infedeli, e formeranno poi un corpo speciale per combattere contro i musulmani nelle crociate. Umberto Eco nel suo “Pendolo di Focoult”dice di loro” E forse erano tutto questo, anime perse e anime sante, cavallanti e cavalieri, banchieri ed eroi”. Ai Templari è stata sempre legata la leggenda del Santo Graal, la coppa che avrebbe contenuto il sangue di Cristo. In Puglia essi finanziarono
Federico II di Svevia per la realizzazione di un opera mastodontica , quella di Castel del Monte,una imponente e particolare costruzione, che con i suoi superbi arredi avrebbero fatto da contorno al Santo Graal, che qua, si racconta sarebbe stato custodito. Ed il re l’avrebbe voluto a tutti i costi, poichè intorno ad esso girava la favola che chi ne era in possesso diventava invincibile in guerra. Ma a contendere il possesso del Graal era anche la cattedrale francese di Rennes les Chateau, e poi anche Adolf Hitler nella seconda guerra lo cercava forsennatamente. L’ordine dei Templari,con le ingenti lascite ed offerte dei fedeli,in possesso anche di tanti beni immobiliari divenne, in pochi anni una potenza economica ragguardevole, ambita soprattutto dai regnanti dell’epoca. Il re di Francia Filippo il Bello diede ordine di arrestare tutti i templari e di occupare e perquisire le loro sedi nel tentativo di impossessarsi di quei tesori. Iniziò così,contro di loro un processo che durò 5 anni, durante il quale sotto atroci torture essi confessarono cose tremende ed incredibili,furono accusati anche di idolatria. Sempre il re fece dire al papà di essere ormai certo che i templari sputassero sulla croce. A parte qualche cedimento,la chiesa era per un giusto processo,ed assolse anche 60 Templari condannati. Di contro re Filippo ordino’ di bruciare il vescovo Guichard,accusato di stregoneria;ma alla fine il tribunale dell’inquisizione ebbe la meglio, ed iniziò lo sterminio. Tanti Cavalieri cercarono la morte. I superstiti ritrattarono dopo essere stati costretti a dichiarare la propria colpevolezza, ma , giustamente o non,furono mandati tutti al rogo. Finisce così un era controversa e triste per il genere umano, sulla quale ancora oggi si cerca di far luce.
di Giovanni Manocchio