Turismo sostenibile
Riflessioni sul confronto dei presidenti delle regioni Molise e Puglia sulla possibilità di creare le giuste opportunità turistiche imperniate e imperniabili sulla risorsa lago di Occhito
di Angelo Sanzò
19 settembre 2016
Lo scorso 3 Agosto, nella splendida località di Macchia Valfortore, di fronte ad uno scenario, a dir poco mozzafiato, si sono confrontati, ai fini della possibilità di creare le giuste opportunità turistiche imperniate e imperniabili sulla risorsa lago di Occhito, i presidenti delle regioni Molise e Puglia (Paolo Di Laura Frattura e Michele Emiliano), su cui insiste il bacino interessato.
Un progetto di tal genere, fu sottolineato da più parti durante il Convegno che seguì al confronto, prima tecnico e successivamente politico-istituzionale, rientra pienamente nell’ambito del moderno concetto di turismo sostenibile e/o responsabile. Secondo il WTO (Orga- nizzazione Mondiale del Turismo), infatti, il turismo sostenibile può essere definito come quella forma di turismo che “soddisfa i bisogni dei viaggiatori e delle regioni ospitanti e allo stesso tempo protegge e migliora le opportunità per il futuro”. Un turismo che sostiene il viaggiatore e il territorio, costruendo opportunità per il futuro è anche detto responsabile, dunque può fondersi integralmente col più ampio concetto di Ecoturismo, definito dalla WTO, “un turismo in aree naturali in grado di contribuire alla protezione della natura e al benessere delle popolazioni locali”.
Più in generale, il suggerimento maggiormente riproposto, durante il susseguente dibattito dai convenuti, a partire da Sigea e Legambiente, è stato quello di collocare l’esigenza della valorizzazione turistica dell’invaso al confine delle due regioni all’ interno di uno specifico progetto attinente ai Contratti di lago quali moderni strumenti di gestione delle risorse idriche che si vanno ormai consolidando, oltre che nel nord Europa, a tutte le latitudini, anche nel nostro Paese.
Si tratta, com’è noto, di un metodo di lavoro per la gestione negoziata e partecipata delle risorse idriche alla scala di bacino idrografico; non costituiscono un livello aggiuntivo di pianificazione, ma una modalità di gestione di un corso d’acqua o di un lago, appunto, cui si aderisce volontariamente, al fine di integrare e coordinare gli strumenti di pianificazione e programmazione e gli interessi presenti sul territorio.
L’attività di tutti i soggetti operanti è caratterizzata dal delineare puntualmente la ripartizione dei ruoli nel rispetto delle singole competenze. Da una parte i soggetti pubblici, in primis i Comuni interessati, dall’altra i soggetti privati, quali le associazioni di categoria, quelle ambientaliste, le rappresentanze delle attività turistiche e della cittadinanza e sue rappresentanze.
La complessità del sistema del governo delle acque ha portato, ormai, in forma definitiva, alla consapevolezza che solamente un’azione coordinata di tutte le istituzioni può garantire un’azione efficace e sostenibile di gestione dell’ambiente, rivolta anche a soddisfare quanto richiesto dalle norme europee.
Per il Molise una tale esperienza, ricavabile dall’applicazione diretta nel territorio regionale, diventerebbe un utile strumento oggettivo e replicabile per percorsi metodologici caratterizzati da elementi comuni, adattabili alle diverse realtà territoriali. ☺
di Angelo Sanzò