• 18 Ottobre 2016

Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato

Il Molise è la regione che accoglie di più

di Miriam Iacovantuono 

16 gennaio 2017

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Si è celebrato ieri, 15 gennaio, la 103esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che Papa Francesco, quest’anno, ha voluto indirizzare verso i migranti minorenni vulnerabili e senza voce. In Italia i minori migranti sono circa un milione, di cui 15.000 sono arrivati nel nostro Paese non accompagnati e quindi senza famiglia e provenienti da 196 nazionalità diverse.

Le storie di vita delle persone che arrivano in Italia e in Europa sono segnate da sofferenze, violenze, abbandoni, che li rendono particolarmente vulnerabili. La maggior parte scappano dalla guerra e in particolare vogliono lasciarsi alle spalle i conflitti della Siria, dell’Iraq, dell’Ucraina, dell’Eritrea. 

Ogni giorno persone afflitte dalla sofferenza, dalla persecuzione, dalla violenza decidono di lasciare il proprio paese, la propria vita, la propria famiglia e anche la propria dignità per iniziare il viaggio della speranza. Il sogno più grande è quello di raggiungere un luogo migliore, dove poter vivere una vita migliore, anche se il loro cuore, spezzato dalla sofferenza e dal dolore per aver lasciato o perso durante il viaggio i propri affetti, rimarrà ancorato a una vita che non sono riusciti a vivere. Sono persone, uomini donne e bambini, che non sanno cosa ne sarà di loro e se riusciranno a raggiungere una terra che possa regalare loro qualcosa in più rispetto a quello che hanno lasciato.

Molti riescono ad essere accolti in maniera dignitosa, grazie ai centri di prima accoglienza, alle Caritas, ai centri SPRAR, molti altri non riescono proprio ad arrivare e la loro vita viene spezzata da un mare che diventa la loro tomba.

Quelli che più di tutti soffrono, sono senza dubbio i bambini, a cui nell’occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, il Pontefice richiama l’attenzione, “sollecitando tutti a prendersi cura dei fanciulli che sono tre volte indifesi perché minori, perché stranieri e perché inermi, quando, per varie ragioni, sono forzati a vivere lontani dalla loro terra d’origine e separati dagli affetti familiari”.

Sono migranti minorenni che si trovano a dover essere responsabili della propria vita, quella vita messa alla prova fin da subito, con la speranza che qualcuno possa prendersi cura di loro e ricevere l’affetto e le attenzioni di cui un bambino ha diritto, perché non importa quale lingua parli, qual è il suo Dio o di che colore abbia la palle, l’importante è che venga accolto, protetto e che gli siano garantiti i diritti come a ogni bambino del mondo.

Nell’ambito dell’accoglienza, tra le regioni italiane al primo posto c’è il Molise – 11 migranti ogni 1.000 abitanti – seguita da Basilicata e Friuli Venezia Giulia, agli ultimi posti, invece, ci sono Lombardia e Valle d’Aosta.

Dunque la nostra regione è quella che più di tutte, a livello nazionale, ha costruito segni di accoglienza e progetti che hanno dato a molti migranti casa, sicurezza e quindi ospitalità.

di Miriam Iacovantuono (da molisewem.it)