Campagna di scavi a Pietrabbondante
A Palazzo Carosella si è tenuta la conferenza dello studioso Adriano La Regina: illustrati gli ultimi risultati e i progetti in cantiere ed evidenziato lo scarso interesse della politica per l’importante sito sannitico
di isnews.it
16 ottobre 2017
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Un’occasione per fare il punto sui risultati della campagna di scavo, ma anche per illustrare le prossime iniziative messe in cantiere. Questo l’obiettivo della conferenza voluta dall’amministrazione comunale e dedicata al santuario di Pietrabbondante, tenuta ieri a Palazzo Carosella dal professor Adriano La Regina, studioso che dagli anni ’50 si occupa del sito pentro.
Un sito “di importanza fondamentale per comprendere come funzionava lo stato sannitico – ha spiegato La Regina ai microfoni di Teleaesse -. Abbiamo una serie di santuari, anche nel Molise, che riguardano ambiti territoriali più ristretti, parlo dei santuari cantonali. Quello di Pietrabbondante ha le dimensioni di un santuario più ampio, con una serie di funzioni che non ritroviamo altrove, come quella dell’erario pubblico. Una serie di funzioni specifiche che lo rendevano luogo di culto pubblico dello Stato Sannitico che qui si rappresentava con tutta la sua ideologia per il culto della vittoria e dell’onore. E’ un luogo fondamentale per la comprensione della storia dell’antico Sannio”.
In cantiere ci sono anche nuovi progetti. Li ha illustrati il sindaco di Pietrabbondante Giovanni Tesone. “Da tempo – ha affermato – ci viene chiesta una maggiore accessibilità al sito per i disabili. L’attuale accesso non è adeguato, quindi sono necessari dei lavori per renderlo tale. Intervenire sull’accesso attuale sarebbe impossibile perché le pendenze e il dislivello sono troppo alti. Quindi si sta pensando di realizzare l’accesso nella parte bassa”.
Nel corso dell’incontro è stata evidenziata anche la poca attenzione riservata al sito dalla politica. E attualmente gli interventi sono possibili solo grazie alle donazioni, attraverso una raccolta fondi. “Fino a due anni fa – ha spiegato ancora Tesone -, tramite le richieste che il Comune formulava al Cipe e alla Regione Molise, i finanziamenti venivano messi a disposizione per progettualità che duravano tre, quattro anni. All’ultima richiesta che abbiamo fatto a Governo e Regione non c’è stata purtroppo risposta. La Regione si è giustificata dicendo che in questo momento di crisi non si poteva pensare a questo tipo di intervento, perché c’erano delle priorità, tra le quali non rientravano i lavori di scavo o di restauro delle aree archeologiche”.
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