Mafie in Molise
La droga che viene dal mare e i traffici delle mafie in Molise: “la Regione si doti di una propria commissione antimafia”
di Vincenzo Musacchio
13 settembre 2017
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La rotta dei Balcani utilizzata per trasportare la droga prodotta in Albania, nonché in Afganistan e in Pakistan, ha ormai come punto di riferimento e di approdo le nostre coste. L’ultima prova è il maxi sequestro del 22 luglio scorso nel corso del quale sono stati tratti in arresto due scafisti di nazionalità albanese e circa due tonnellate di droga. Sino a poco tempo fa il Molise era considerato (a mio giudizio sbagliando) un’isola felice. Poi la realtà ha confutato questa tesi giacché anche la magistratura ha riscontrato la presenza di gruppi criminali organizzati appartenenti sia alla ndrangheta, sia alla camorra. Ora i vari sequestri di droga, operati in maniera eccellente dal Roan di Campobasso, evidenziano in maniera palese che il territorio molisano è da qualche tempo terreno di conquista e di azioni criminali delle principali mafie italiane (ndrangheta, camorra, mafia foggiana) le quali giocoforza utilizzeranno anche loro referenti sul posto. Il Molise non può più dormire sonni tranquilli poiché le mafie ci sono e stanno conquistando silenziosamente il territorio. Come presidente dell’Osservatorio Regionale Antimafia del Molise è inevitabile a questo punto avanzare alcune considerazioni.
In primis, prendere atto che la rotta balcanica riguarda in pieno anche litorale molisano scelto sempre più frequentemente come punto di approdo.
In secundis, c’è uno stretto collegamento tra droga albanese e Molise e ne sono prova gli ultimi arresti. Infine, il tenere sotto stretta sorveglianza gli inserimenti della criminalità organizzata nella vita sociale, politica ed economica delle zone in cui alcuni sodali si trovano domiciliati a vario titolo. Sempre il nostro Osservatorio ha potuto verificare che la droga prodotta in Albania (cannabis) sia geneticamente modificata e contenga un’alta concentrazione di principio attivo. Nella maggior parte dei casi questo tipo di stupefacente è destinato agli adolescenti e di conseguenza è pericolosissimo per il loro sistema celebrale ancora in fieri. Anche quest’ultimo è un aspetto da non sottovalutare.
Termino quest’articolo facendo mie le parole del Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, il quale nella sua ultima relazione ha rimarcato come ormai il territorio molisano non sia più immune dalla presenza delle mafie. Credere ancora che il Molise sia un’isola felice vuol dire credere ancora alle favole. Considerati i pericoli che corriamo, ritengo sia giunto il tempo che la Regione Molise si doti di una propria commissione antimafia sulla falsa riga di quelle che già esistono in altre regioni d’Italia.
di Vincenzo Musacchio, Presidente dell’Osservatorio Regionale Antimafia del Molise