• 26 Aprile 2017

Piano Energetico – Ambientale Regionale

Giova al Molise incentivare nuovi impianti eolici, termici, fotovoltaici ed idroelettrici?

di Michele Petraroia (Consigliere regionale)

19 maggio 2017

Back 

Il Consiglio Regionale tra qualche settimana sarà chiamato ad esaminare ed approvare il Piano Energetico – Ambientale e si ritroverà al cospetto di una scelta strategica dirimente per la qualità del proprio modello di sviluppo futuro. Al riguardo basta leggere la sintesi stringata delle osservazioni al PEAR della società ENEL TERNA a quella del Ministero dei Beni Culturali per cogliere le distanze siderali tra due opposte prospettive:

1 «La società TERNA – Rete Elettrica Nazionale esprime apprezzamento per la chiarezza di esposizione, per la completezza delle argomentazioni addotte e per l’impostazione spiccatamente strategica che connota l’intero Documento, dettagliando gli elementi maggiormente apprezzati. La società conferma la propria disponibilità alla collaborazione durante le successive fasi di approvazione del PEAR».

2 «Il Segretariato regionale del Ministero dei beni e delle Attività Culturali e del Turismo evidenzia che il Piano in questione si configura come una programmazione di opportunità produttive più che come piano energetico, non individua le aree non idonee all’istallazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e non verifica la congruità degli obiettivi Burden Sharing (già raggiunti) con la previsione di ulteriori quote di potenza (330MW) da raggiungere attraverso l’istallazione di impianti eolici».

In pratica la proposta di Piano adottata dalla Giunta Regionale punta sulla ulteriore diffusione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili ricevendo un comprensibile apprezzamento dagli operatori economici del settore interessati a cogliere i profitti legati ai certificati verdi finanziati annualmente dai contribuenti italiani con trattenuta diretta sulle bollette ENEL con parte dei 14 miliardi di euro annui evidenziati dalla Rete delle Associazioni Nazionali di tutela dell’Ambiente e difesa del Paesaggio.

Se il Consiglio regionale si orienterà nella medesima direzione il Molise vedrà proliferare a dismisura campi fotovoltaici a terra, impianti eolici altamente impattanti, utilizzo di CSS per impianti termici alimentati da combustibili sostenibili, centrali idroelettriche ed impianti a biomasse e/o a biogas.

A quel punto sarà assolutamente proibitivo perseguire un modello di sviluppo teso a valorizzare il territorio, i parchi, le aree protette, i giacimenti culturali, i borghi, i siti archeologici, l’agricoltura biologica, i prodotti tipici, l’artigianato di qualità, la promozione turistica e le molteplici attività collegate.

Come correttamente messo a verbale nelle osservazioni del Ministero dei Beni Culturali il Piano Energetico – Ambientale si configura più come un’opportunità produttiva per gli investitori di settore che come un atto di programmazione capace di individuare le aree non idonee all’istallazione di impianti devastanti, non verifica gli obiettivi europei di produzioni di energia da fonti rinnovabili già raggiunti dal Molise e prevede ulteriori quote di potenza per 330MW da 

impianti eolici che equivale al raddoppio degli impianti esistenti tenuto conto che ad oggi il Molise produce già 369,5 MW da fonte eolica.

Il PEAR per come è stato predisposto dalla Giunta Regionale con la delibera di adozione n. 55 del 21.02.2017 assesta un colpo mortale alle aspettative di chi si batte per l’istituzione del Parco Nazionale del Matese, per la valorizzazione del versante molisano del Parco Nazionale d’Abruzzo, per l’istituzione del Parco Regionale delle Morge Cenozoiche nel Sannio Caraceno, per la promozione delle aree protette e delle oasi gestite dalla LIPU e dal WWF, per creare un indotto economico dalla narrazione di un territorio che produce gran parte del tartufo bianco d’Italia e che si sta specializzando sempre più nella produzione di vini e di altri prodotti di nicchia di qualità. Nei luoghi in cui si è scelto un modello di sviluppo peculiare di questo tipo si è optato per preservare il paesaggio e intrecciare storia, tradizioni, cultura ed identità, in modo tale che ciò che viene promosso e commercializzato è un pacchetto complessivo fatto di arte, borghi, sentieri, castelli, percorsi fluviali, parchi, canti popolari e manifestazioni tramandate da generazione in generazione.

Giova al Molise far crescere i profitti delle multinazionali che producono energia elettrica e non lasciano alcun beneficio alle comunità locali?

di Michele Petraroia (Consigliere regionale)

Back