• 6 Dicembre 2017

Tragedia di Monongah

Per non dimenticare un pezzo di storia anche molisana

di Miriam Iacovantuono (Moliseweb.it)

6 dicembre 2017

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Centodieci anni sono passati da quel 6 dicembre del 1907, quando in una piccola miniera di carbone di Monogah, nella Virginia Occidentale, si consumava il più drammatico disastro minerario degli Stati Uniti d’America. Una tragedia non solo americana, ma anche italiana e molisana, a morire infatti in quelle due esplosioni delle dieci e ventotto, di quel freddo venerdì di dicembre, 358 minatori, questo è il numero ufficiale. 171 sono gli italiani scomparsi in quella tragedia, di cui 87 molisani, il Molise, infatti, è la regione che ha pagato il più alto numero di vittime. Tra le località di provenienza dei molisani il paese drammaticamente più colpito fu Duronia con 36 morti, tra cui la vittima più giovane che aveva solo 12 anni, di Frosolone 20 furono le vittime, 12 inoltre di Torella del Sannio, Fossalto contò 8 vittime, Bagnoli del Trigno 3, Pietracatella 8 e Vastogirardi una sola vittima.

Un avvenimento che segna un pezzo di storia dell’emigrazione, di quegli italiani e molisani che decisero di lasciare la propria terra d’origine per arrivare dall’altra parte del mondo in cerca di fortuna, di un futuro migliore e di risorse per le loro famiglie che per la maggior parte dei casi rimanevano ‘a casa’ con la speranza, un giorno, di poter riabbracciare i propri cari.

Italiani e molisani che sono arrivati in America con la speranza di trovare un lavoro redditizio e di quel lavoro sono morti. Sono passati centodieci anni da quel giorno e forse è faticoso immaginare l’entusiasmo di quegli emigrati e la fatica poi del lavoro nelle miniere, la sofferenza nel sapersi dall’altra parte del mondo rispetto alla propria terra d’origine e alle proprie famiglie. La tristezza di chi era a casa ad aspettarli e di chi non li ha visti più tornare.

La tragedia di Monongah rappresenta uno dei capitoli più crudeli della storia dell’emigrazione del mondo e in particolare degli Stati Unita d’America, dove in quell’oscuro inizio di secolo gli italiani, che andavano per cercare fortuna, venivano trattati come merce, dove non esisteva il minimo rispetto per la dignità umana dei milioni di immigrati in cerca di lavoro e dove l’avidità del potere economico fu la causa principale di tante tragedie e di tanta conflittualità sociale.

La storia di 87 molisani, di 7 comunità e di un’intera regione, accomunati da un unico dolore, quello della morte a causa di un lavoro. 

In ricordo di quel giorno è stata istituita la ‘Giornata dell’emigrazione molisana nel mondo’ per fare memoria, il 6 dicembre di ogni anno, dell’emigrazione di centinaia di migliaia di italiani e delle 87 vittime molisane del più drammatico disastro minerario degli Sati Uniti D’America.

Questa giornata, istituita ai sensi dell’art.6 della legge regionale del 30/06/2015, “vuole riconoscere nei molisani nel mondo, nelle loro famiglie, nei discendenti e nelle loro comunità una componente essenziale della società regionale e una risorsa da attivare al fine di rafforzare i legami con i Paesi che li ospitano e di sostenere la proiezione internazionale del Molise”.

Ricordare questa pagina di storia è un atto di rispetto che non mette nel dimenticatoio i sogni, le speranze e le aspettative dei tanti italiani e molisani che da quella miniera non uscirono più.

I 171 emigrati italiani erano partiti accompagnati da sogni e speranze e nessuno poteva immaginare un destino che li avrebbe visti morire nel piccolo paese dal nome indiano-americano, Monongah.

di Miriam Iacovantuono (Moliseweb.it)

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