Il Molise come Macondo: commento
L’intervento di Di Lisa provoca le prime reazioni: “Il Molise non ha ancora gambe allenate per correre”
di Nicola Picchione – fb
20 dicembre 2017
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Quell’immaginario molisano espatriato e tornato dopo tanto tempo aveva trascurato che per cambiare gli uomini occorrono generazioni.
E’ l’errore fondamentale degli africani (ma non è un confronto: le storie sono troppo diverse) che nel riconquistare la libertà – o tornare a quella non-libertà che avevano prima delle colonie- si erano illusi di sbarcare quasi all’improvviso in un mondo diverso fatto di buon governo e democrazia. Illusi anche di poter finalmente godere delle ricchezze del loro Paese senza nemmeno sospettare (ingenui!) che quelle ricchezze avrebbero portato loro guerre e dannazione e una nuova, forse peggiore, schiavitù.
E’ l’errore grossolano dell’esportare la democrazia (ma questo era solo un cavallo di Troia!).
Dopo millenni nessun Paese è del tutto uscito dalla mentalità di tribù. Forse Cristo nella sua visione globale in nome di un Padre comune – e perciò di una fratellanza universale- aveva sognato un mondo diverso. Sappiamo come è finito.
Il Molise non solo vive in una mentalità tribale ma, peggio, una tribù disfatta. Nella tribù di solito emerge un capo, il più forte e capace, quello che sa andare a caccia e riportare selvaggina non solo per sé. Egli trova aiutanti affidabili e guida la tribù facendone bene l’interesse altrimenti perde il comando. In Molise non c’è un vero capo tribù: è come se si fosse assentato e i suoi aiutanti stanno là a litigare incapaci di andare a caccia e portare selvaggina alla tribù. Il tutto condito da ignoranza: non si rendono conto che la selvaggina è in casa: il territorio che potrebbe fornire alimenti di qualità, ospitalità, tranquillità. Selvaggina della quale si sentirà sempre più il bisogno.
Non si può pretendere che il Molise – terra da sempre trascurata, terra con gente affamata di sapere alla quale il sapere è sempre stato negato sino a non farglielo più desiderare – di colpo si metta a correre. Non ha ancora gambe allenate per correre. Le avrà. Ogni piccolo sforzo è benedetto per spingerlo in avanti, il mare è fatto di gocce. Perciò benemeriti sono quelli che con idee annaffiano il territorio. Quell’immaginario molisano espatriato ha fatto come tanti (come me!): è fuggito. Non ha (non abbiamo) il diritto di criticare.
di Nicola Picchione – fb