• 13 Febbraio 2018

Società eolica crea danni nel Sannio

Il rischio è la distruzione di cultura e testimonianze storiche

di Vincenzo Colledanchise (fb)

13 febbraio 2018

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Dopo le numerose denunce alla Procura della Repubblica, il Fronte Sannita per la Difesa della Montagna torna a sollecitare l’attenzione dei magistrati di Benevento. A far discutere, dopo i sequestri e i dissequestri dello scorso anno, è l’impianto eolico che la Dotto Morcone srl sta realizzando nell’estrema provincia sannita. Il sito, oggi, sembra essere teatro di nuove violazioni. La denuncia del comitato: “La società ha vandalizzato un cippo al confine tra i tre stati medievali Terra di Lavoro, Contado del Molise e Principato Ultra. Ora investiremo nuovamente della questione i magistrati della Procura.”

Ancora grane per la Dotto Morcone srl. La società – di proprietà al 100 per cento della multinazionale tedesca E.ON – sta effettuando i lavori di costruzione di un impianto eolico in località Fasana di Morcone, in provincia di Benevento.

L’impianto, nella sua totalità, incide su un territorio di grandissimo pregio sia naturalistico – è zona designata ZSC, Habitat prioritari, boschi e pascoli permanenti gravati da usi civici – che storico: è l’area al confine tra i tre stati medievali Terra di Lavoro (Campania Felix), Principato Ultra e Contado del Molise. Oggi, l’antico cippo dei Tre Confini non esiste più. È stato sradicato in nome della speculazione economica.”

GLI ANTICHI CIPPI MEDIEVALI

I confini dei tre stati medievali – Terra di Lavoro, Contado del Molise e Principato Ultra – erano segnati su cippi di “roccia nativa” sui quali sono state rinvenute lettere e incisioni databili già a partire dal 1200. I cippi più significativi sono essenzialmente due. Quelli, cioè, dove sono ancora visibili ruderi di costruzioni verosimilmente utilizzate come dogane. È un’antica “terra di passaggio”, attraversata dalle greggi nella millenaria pratica della transumanza e dalle merci e derrate alimentari nei commerci tra gli stati medievali.

Studiando il progetto eravamo certi che le piste di collegamento dell’impianto eolico avrebbero interferito prepotentemente su queste antiche rocce. Temevamo venissero distrutte, e così è stato. Il 10 febbraio, ne abbiamo avuto conferma. I lavori per la realizzazione della pista di collegamento tra le pale MR6 e MR07 hanno interessato il complesso roccioso in cui era incastonato il cippo dei Tre Confini. Il cippo è stato sradicato, e buona parte del complesso roccioso spianato.

Ma non è finita qui. È solo il caso di precisare che mentre fotografavo il cippo sono stato avvicinato da un operaio dell’impianto eolico che, per ordine dell’ingegnere, mi ha intimato di allontanarmi, racconta Giuseppe Fappiano, presidente del Fronte Sannita. Ora, per recarci su quei luoghi, dovremo chiedere l’autorizzazione preventiva all’ingegnere che coordina i lavori. Intanto il cippo è stato sradicato ed è stata spianata buona parte di quel complesso roccioso. Ovviamente, poco conta se quel terreno è pubblico. Ho chiesto che mi venisse notificato il mio presunto abuso. Al contempo, ho fatto rilevare che non c’era segnaletica di cantiere (cartellonistica e recinzioni di sicurezza). 

SI TORNA IN PROCURA

Il cantiere della Dotto Morcone srl era stato sequestrato dalla Procura dopo le denunce depositate dal Fronte Sannita nel febbraio dell’anno scorso. Poi, tutto si è risolto in un nulla di fatto. Il cantiere fu nuovamente dissequestrato con argomentazioni false. Oggi, tutto quello che è accaduto in località Fasana è stato nuovamente sottoposto al vaglio dei magistrati della Procura di Benevento. Attendiamo ancora chiarimenti. Questo ulteriore atto di saccheggio del territorio è la prova che ci troviamo di fronte a società il cui unico interesse è quello di appropriarsi dei territori, con la complicità delle amministrazioni pubbliche. Poco conta se nel farlo si cancellano, di fatto, milioni di anni di evoluzione e di storia dei territori in virtù di una mera speculazione economica..

di Fronte Sannita per la Difesa della Montagna

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