Metropolitana leggera
(Deva)stazione pesante
di Stefano Manocchio (da informamolise.com)
20 febbraio 2018
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Uno dei temi controversi e maggiormente combattuti tra quelli delle politiche di programmazione regionale, riguarda senza dubbio la metropolitana leggera, che dovrebbe collegare Matrice con Bojano, attraverso Campobasso ed altre stazioni lungo il percorso. Lo scopo sarebbe quello di favorire il trasporto di un pendolarismo breve, ma, dicono dalla maggioranza politica regionale, anche intenso, attualmente troppo concentrato sui collegamenti su gomma.
Questa tratta ferroviaria è diventata addirittura merce di scambio per giustificare la bocciatura dell’autostrada del Molise, che però avrebbe avuto portata numerica ben differente sia nei costi che nell’utenza servita. La metropolitana leggera è stata ed è ancora vista come una ‘fissazione’ del presidente della Giunta regionale, Paolo Di Laura Frattura, peraltro neanche convintamente appoggiato nell’idea da tutta la maggioranza consiliare, o da quello che ne rimane adesso dopo gli spostamenti in vista delle politiche del 4 marzo. In sostanza, dicono i soliti bene informati, oramai la vuole e la difende solo lui.
Eviterò di sciorinare i dati sull’effettiva portata del pendolarismo interessato all’opera, peraltro considerati da più parti meramente ipotetici, ma cercherò piuttosto ci capire come mai dalle nostre parti annunciare un’opera e ‘battezzarne’ l’inizio dei lavori non voglia dire automaticamente vederla terminata in un lasso temporale decente.
I cantieri sono stati inaugurati, i cartelli apposti, i lavori iniziati: e poi? L’ipotetico passeggiatore che, incuriosito dalla notizia, avesse voglia di vedere come procede il tutto, noterebbe una certa stagnazione nella realizzazione delle opere a corredo del tracciato, atteso che lo stesso esiste già ed è quello ferroviario. Sono state poste le basi in cemento per le stazioni di sosta intermedie (cioè escluse le stazioni di paesi e città già esistenti) ed è stata avviata la cantieristica degli svincoli e strade di collegamento dai paesi (o da Campobasso) alle stazioni stesse, a volte con risultati che pongono interrogativi, come l’utilizzo di grandi muri laterali alle stesse e colate di cemento infinite.
Detto questo, al momento non si vede altro e l’impressione è che ci sia uno stop. Allora visto che l’opera è iniziata, speriamo comunque che sia terminata, a prescindere se sarà utilizzata adesso o fra qualche anno o modificata in corso d’opera per altre esigenze; di incompiute in Molise ve ne sono già troppe e strutture abbandonate (su tutte l’ex-Roxy a Campobasso) se ne vedono in varie parti della regione. Inoltre il paesaggio nelle zone interessate è già compromesso dai lavori effettuati; le opere di rifinitura sono l’unica possibilità per salvare il salvabile, casomai dando dignità parziale alle strutture e recuperando qualcosa in tema di arredo e verde pubblico a ridosso dell’inguardabile ‘monumento cementizio’ attuale. Speriamo bene.
di Stefano Manocchio (da informamolise.com)