• 22 Maggio 2018

Molise regione clou

Il Corriere della Sera propone un interessante tour del Molise mettendo in evidenza alcune delle caratteristiche uniche della nostra terra

di Valentina Santarpia  (da corriere.it) 

22 maggio 2018

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Robert De Niro aveva due nonni molisani, Elio Germano torna tutte le estati nel paese d’origine dei genitori, l’acqua di Rio Freddo è tra le migliori d’Italia, l’olio dop e la pasta Molisana sono esportati in tutto il mondo, e c’è pure un museo con i resti dell’uomo primitivo più antico d’Europa: tutto quello che non sapevamo sul Molise 

La più piccola e meno popolosa 

Da regione semi sconosciuta, incastonata tra Abruzzo, Campania, Puglia e Lazio e con un piccolo sbocco sul mare Adriatico, in pochi giorni il Molise è diventato il luogo cruciale della politica, il test elettorale che potrebbe cambiare le sorti del prossimo governo, nonché il terreno di insulti tra il Movimento 5 Stelle e Berlusconi. Al centro di tutte le analisi e i retroscena sui giornali, la più giovane regione d’Italia- è nata nel 1963 per il distaccamento della provincia di Campobasso dalla regione Abruzzi e Molise- la più piccola (poco meno di 4500 km quadrati) e meno popolosa (300 mila persone) del Paese, quella che molti non sanno neanche indicare sulla cartina geografica al primo colpo, diventa cruciale. Unico territorio dove per ben due volte sono state annullate le elezioni regionali (nel 2000 e nel 2001, per firme false), il Molise ha però tanti primati positivi, le sue eccellenze, i suoi tesori e personaggi preziosi, di cui vantarsi. 

L’Homo Aeserniensis: il più antico d’Europa

I ritrovamenti dell’Homo Aeserniensis (Uomo di Isernia, risalente a 700 mila anni fa), sono avvenuti casualmente nel 1979 durante i lavori di sbancamento per la superstrada Napoli-Vasto. I reperti sono stati portati alla luce grazie all’attività dell’Istituto Universitario di Paleontologia dell’Università di Ferrara e dei professori Peretto, Sala e Cremaschi. Il nome dell’Homo Aeserniensis è entrato di diritto nella storia della Paleontologia, come segno di una tappa importante nella continua ricerca delle origini dell’umanità. Un milione di anni fa l’Homo Aeserniensis ha dato attuazione al primo conglomerato abitativo-sociale, alla prima forma di bonifica, al primo uso del fuoco, al primo impiego di tecnica coloristica a fini estetici. I reperti hanno trovato sistemazione nel Museo Nazionale della Provincia Pentria ad Isernia, meta di migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo. 

Le campane 

Agnone, in provincia di Isernia, è detta l’Atene del Molise, per la storica fabbrica di campane della Fonderia Pontificia Marinelli, di proprietà della famiglia Marinelli, che la gestisce da generazioni. La più antica fonderia italiana, tra le aziende familiari più antiche del mondo, visitata da scuola e viaggiatori stranieri, ha fuso concerti di campane importanti, come quello del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei (Napoli), le campane di Montecassino, le campane della Cattedrale di Buenos Aires e la campana del Giubileo 2000 “Giovannea”, commissionata da Papa Giovanni Paolo II. Annesso alla fonderia c’è anche il «Museo Internazionale della Campana», noto anche con il nome del papa «Giovanni Paolo II», istituito nel 1999. All’interno sono conservati pezzi di storia della fonderia, a partire dal Medioevo fino a oggi. Al termine della visita al museo, un addetto ricorda le vittime del terremoto molisano del 2002, suonando delle campane. Il gesto è soprattutto diretto alle vittime del crollo della scuola elementare del comune di San Giuliano di Puglia.

La pasta 

Il nome tradisce le origini: La Molisana è, non a caso, la pasta simbolo della regione. Un’azienda nata nel 1912 come bottega artigianale, acquistata nel 2011 da una famiglia di mugnai specializzata nella produzione di semole di grano duro di alta qualità, la Molisana è diventato uno dei marchi più apprezzati in Italia e tra i primi del mercato, con prodotti distribuiti in 80 Paesi nel mondo. Fortemente legata al territorio, l’azienda valorizza le risorse locali: dal grano (grazie ad un accordo con gli operatori della filiera e le cooperative agricole viene privilegiato un grano speciale tutto molisano, con un indice proteico del 15%) alla manodopera locale: la famiglia Ferro ha fatto rinascere l’istituto tecnico superiore Demos, che si è trasformato in un punto di riferimento regionale di alta formazione nel campo agroalimentare e un vivaio di profili lavorativi. 

L’acqua 

È la Carta dell’Acqua, presentata a fine 2016 dalla Presidenza del Consiglio regionale del Molise, che certifica come l’acqua molisana delle sorgenti di Rio Freddo, sia pura, con caratteristiche oligominerali, povera di sodio, costantemente leggera, riconosciuta tra le migliori d’Italia. Poiché la pasta si fa con farina ma anche con acqua, il pastificio La Molisana ha fatto del bollino blu «Acqua del Matese, Qualità del Molise, Sorgenti di Riofreddo» un motivo di vanto. 

Caciocavallo silano, Titilia e olio dop

Salumi, formaggi (il famoso Caciocavallo silano), vini (la Tintilia), ma anche olio extravergine: i prodotti tipici del Molise sono rinomati. L’Olio Extravergine di Oliva Molise DOP affonda le sue radici nell’antichità. Sono tante le testimonianze di autori romani che ne parlano come un prodotto eccellente, tra cui Plinio nel De Oleo, Catone nel De Re rustica e Orazio nelle sue Satire, che consiglia di utilizzare l’olio per la preparazione di due qualità di salse dell’epoca. Anche Cicerone sottolinea in un suo scritto la laboriosità dei molisani e la fertilità di queste terre. Quasi tutte le ville di epoca romana ritrovate nei secoli in Molise risultano corredate di cantine contenenti grandi orci di olio, a testimoniare l’abbondanza della produzione già nell’età antica. La denominazione di origine protetta “Molise” è riservata agli oli extravergine di oliva prodotti nella zona.

Capracotta, la Cortina del Molise 

Anche se è più noto il nome della compagna Campitello Matese- meta sciistica accessibile da Napoli e Roma- i molisani hanno nel cuore un’altra località, quella che chiamano la loro Cortina: Capracotta è il Comune più alto dell’Appennino, ed è una delle mete turistiche più importanti del Molise, grazie ad un ambiente montano incontaminato formato da abetaie e faggeti, che offrono sia in estate che in inverno ottime occasioni di svago. La pista “Mario Di Nucci” omologata F.I.S.I., è stata luogo nel 1997 del Campionato italiano di sci di fondo: Di Nucci è stato il più grande campione di fondo espresso da Capracotta. Nato nel 1918, ha fatto parte della nazionale italiana partecipando ai Mondiali di Cortina del 1941 e a vari campionati italiani. Tre anni fa i nome di Capracotta fece il giro del mondo sui media per i 256 centimetri di neve caduti in 16 ore sul piccolo Comune: tra i record mondiali, insieme a Boston e Silver Lake. 

Da Robert De Niro a Elio Germano

Molisani famosi? Ce ne sono molti più di quanti si possa pensare. Nonostante la regione si sia spopolata negli anni, sono molti i vip che vantano origini molisane. I nonni di Robert De Niro sono di Ferrazzano, un paesino vicino Campobasso: lo ha evocato lui stesso nel novembre del 2016, commentando l’esito delle elezioni americane.«Con la vittoria di Trump probabilmente dovrò trasferirmi in Molise», disse l’attore ospite dello show di Jimmy Kimmel. I suoi nonni, Giovanni Di Niro e Angelina Mercurio, emigrarono negli Stati Uniti da Ferrazzano, piccolo centro a pochi chilometri da Campobasso, ma per un errore di trascrizione dell’ufficiale della dogana, si videro cambiati il cognome da Di Niro a De Niro. L’ex pm Antonio Di Pietro è nato a Montenero di Bisaccia, e infatti gli era stata offerta la candidatura alla presidenza della Regione. Neri Marcoré ha una madre molisana: è questo il segreto dell’imitazione di Di Pietro da parte dell’attore marchigiano. I fratelli Muccino sono nati entrambi a Roma ma da una famiglia proveniente da Salcito. Sergio Castellitto è nato a Roma ma da una famiglia di origini molisane. I genitori di Elio Germano sono di Duronia e con il paese il rapporto si è mantenuto costante, soprattutto d’estate, quando l’attore torna per qualche giorno di vacanza. Quando gli è stata conferita l’onorificenza di ambasciatore molisano nel mondo, l’attore ha raccontato di essere nipote di un molisano che negli anni ’50 è stato arrestato, perché non aveva il permesso di soggiorno per vivere a Roma. «Un aneddoto questo che mi piace raccontare – ha sottolineato Germano- perché vediamo sempre più spesso gente di paesi diversi, persone che scappano dalle guerre, che si muovono a piedi. Invito i molisani a ricordarsi dello spirito con cui i loro avi affrontavano questi viaggi». 

I tratturi 

Elemento tipico del paesaggio molisano sono gli antichi tratturi, le vie d’erba lungo le quali avveniva la transumanza, ovvero lo spostamento stagionale di greggi dai pascoli estivi dei monti dell’Abruzzo a quelli invernali del Tavoliere delle Puglie. Questi sentieri oggi si possono percorrere alla scoperta del territorio: un modo per comprendere la vera essenza del Molise, una regione di antiche tradizioni ben conservate e poco conosciute.

di Valentina Santarpia  (da corriere.it) 

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