• 28 Giugno 2018

Il futuro del Molise risiede nelle sue aree interne

Nel corso di un incontro articolato ed intenso, ieri sera, dalle 17 alle 20, all’aula Fermi della biblioteca dell’Università del Molise, è stato presentato il numero 13 della rivista molisana di storia e scienze sociali Glocale, pubblicata dalle Edizioni il Bene Comune 

di  ilbenecomune.it

28 giugno 2018

Back

Per primi sono intervenuti Rossano Pazzagli, condirettore del semestrale insieme allo storico Gino Massullo e il Rettore dell’Università del Molise Gian Maria Palmieri. Pazzagli ha illustrato i contenuti del volume monograficamente dedicato alle “aree interne” e, anche in qualità di direttore di ArIA, il centro di ricerca sul recupero e la valorizzazione delle zone appenniniche diretto da Marco Marchetti che ha sede presso la nostra università, ha messo in risalto come lo sforzo di ricerca, di proposta e documentazione che esso contiene, s’inquadra in un contesto di eccezionale vivacità del dibattito sulle aree interne, non solo molisane. Ha fatto cenno alla SNAI (Strategia Nazionale delle Aree Interne) e a come essa stia interessando vasti ambiti territoriali della nostra regione. E’ intervenuto poi il Rettore Palmieri che ha deliberatamente evitato di pronunciare un saluto formale e di circostanza; è entrato nel merito dei temi trattati da Glocale e li ha declinati da un punto di vista regionale, ma anche nazionale.

Ha messo in luce come il modello di sviluppo industrialista, che ha determinato flussi poderosi di urbanizzazione, si è oramai consunto e ha prospettato la necessità di un nuovo modello di sviluppo centrato su una vitalità rinnovata delle aree interne del Paese, orientato da un radicale cambio di paradigma economico e valoriale.

Si è aperta poi una seconda sessione della serata, condotta dal direttore de il Bene Comune Antonio Ruggieri, che ha visto protagonisti i sindaci impegnati nella programmazione e nell’irradiamento della SNAI nei nostri territori, insieme a Simone Di Paolo, neo presidente dell’ Unpli regionale, l’associazione che raggruppa le novanta Pro Loco che agiscono, fra mille difficoltà, nei nostri comuni talora piccolissimi e semideserti. Con analisi e valutazioni ricche e stimolanti, sono intervenuti Andrea Romano, sindaco di Spinete, Carmelina Genovese, sindaca di Gambatesa, Linda Marcovecchio, vice sindaca di Agnone e Marisa Margiotta, sindaca di Castel San Vincenzo. Al centro della loro preoccupazione i processi di declino e spopolamento dei nostri borghi e la prospettiva problematica di ripopolarli con un ragionato ed equilibrato sistema d’accoglienza e di integrazione di migranti che volessero scegliere di diventare nostri nuovi conterranei.  In sala erano presenti anche Roberto Quercio, sindaco di Toro e Michele Turro, sindaco di Monacilioni.

Simone Di Paolo ha ribadito il ruolo indispensabile delle Pro Loco, come presidio sociale e culturale dei nostri territori e ha sottolineato con forza come esse debbano agire in sinergia armoniosa con i Comuni, per contribuire a realizzare ovunque progetti localizzati di rinascita territoriale. In conclusione, intorno a uno spiazzante intervento di Stefano Pannunzi, docente Unimol e membro del direttivo di ArIA, si è sviluppato un dibattito che ha aperto un complicato ma fondamentale ventaglio di prospettive d’approfondimento, riprese e rilanciate da Antonio Mancini, sociologo e anch’egli docente Unimol. La serata si è conclusa con un appassionato e problematico intervento del condirettore di Glocale Gino Massullo. Inopinatamente – la cosa è stata sottolineata a più riprese – era assente la Regione Molise, che aveva assicurato la sua presenza con un membro della Giunta.

di  ilbenecomune.it

Back