• 30 Novembre 2018

Barbabietola bio. Il Molise? Non pervenuto

Zucchero, gli agricoltori del nord lanciano la filiera della barbabietola bio

di Alessandro Corroppoli (da moliseweb.it)

30 novembre 2018

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La Coprob lancia il progetto ‘bietola bio’ che coinvolge 5 regioni: Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche e Umbria. La Regione Molise sarebbe stata chiamata in causa per essere una delle regioni della filiera ma, pare, non ci sia stato nessun interessamento lasciando cadere nel vuoto l’invito. La scritta “Zuccherificio del Molise” posta sul silos è stata rimossa già da molto tempo e tra non molto l’intero stabilimento sarà smantellato. Lavori, di smaltimento, iniziati lo scorso febbraio quando gli operai della Bm Rottami di Verona, azienda che si è aggiudicata i beni mobili della fabbrica battuti all’asta “senza incanto”, ha preso il posto delle maestranze. Eppure, in basso Molise, in tanti ancora oggi si chiedono se lo Zuccherificio regionale avrebbe potuto continuare a produrre zucchero e se fosse in grado di resistere e competere sul mercato. Secondo gli Amministratori regionali, di ieri e di oggi, no.

Lunedì 27, a margine degli stati generali del turismo andati in scena a Termoli, l’assessore regionale al ramo Vincenzo Cotugno all’agenzia Ansa dichiarava: “Il Molise ormai non può più pensare di sviluppare ricchezza potenziando l’industria manifatturiera o quella meccanica: negli ultimi 10 anni abbiamo assistito impotenti alla chiusura di colossi come l’Ittierre, lo Zuccherificio del Molise, la Gam, una crisi devastante del settore edile e temo che presto ci toccherà affrontare i termini del nuovo piano aziendale di Fca”.

Nelle stesse ore però, qualche centinaio di chilometro a nord del Molise, la Coprob lanciava il progetto ‘bietola bio’ che coinvolge 5 regioni: Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche e Umbria.” Le prospettive di questo settore – sottolinea Claudio Gallerani, presidente di Coprob – sono davvero interessanti. Nel 2019 contiamo di arrivare a circa 1.200-1.300 ettari, investiti in cinque regioni storiche per la bieticoltura: Lombardia (nel Mantovano), Emilia-Romagna, Veneto, Marche e Umbria. Con queste basi prevediamo di raccogliere le barbabietole a luglio, in modo da evitare problemi di cercospora e, quindi di trattamenti relativi, e di dedicare la prima settimana di apertura dello zuccherificio alla lavorazione delle produzioni bio”. Coprob, la cooperativa produttori bieticoli leader del settore bieticolo saccarifero italiano, trasforma il prodotto nei suoi due stabilimenti di Minerbio (Bo) e Pontelongo (Pd). Barbabietola bio per una produzione netta a ettaro che si attesta mediamente intorno alle 45 tonnellate a ettaro con punte di quasi 60 tonnellate a ettaro. Una minore produzione che verrebbe ripagata dal maggiore prezzo della bietola biologica. Dunque, mentre i bieticoltori lombardi, veneti, marchigiani, umbri e emiliani si interrogano sulle prospettive della campagna 2019, campagna che si presenta con una novità di non poco conto: l’esordio su scala industriale della bieticoltura biologica, in Molise ci chiede: poteva lo stabilimento di Termoli essere il terzo di questa filiera?

I bene informati asseriscono che la Regione sarebbe stata chiamata in causa per essere una delle regioni della filiera bio della barbabietola ma, pare, non ci sia stato nessun interessamento. Opzione che avrebbe potuto dare ossigeno ai produttori locali e, magari, trovare una ricollocazione appropriata per gli ex dipendenti. Per i 69 ex operai dello Zuccherificio il futuro è già segnato: per circa la metà di loro è già scaduta la mobilità (4 luglio). Sono coloro che all’epoca della sottoscrizione dell’ammortizzatore sociale, gennaio 2017, avevano meno di 50 anni a cui sono toccati 18 mesi. Per tutti gli altri, gli over 50, la mobilità durerà sino a gennaio 2019. Per loro la durata è di 24 mesi. Dopodiché il nulla o quasi.

La Regione ha pubblicato un bando da 1 milione 750 mila euro, delibera di giunta numero 369 del 30 luglio, che dà la possibilità a chi ha perso un’occupazione di svolgere lavori di pubblica utilità per conto dei Comuni.  Lavori di sei mesi, prorogabili di altri sei, per un compenso mensile di 600 euro circa. Il bando prevedeva che entro il 13 ottobre i Comuni presentassero progetti destinati alla valorizzazione del patrimonio ambientale, patrimonio pubblico e beni culturali, allestimento e custodia di mostre, riordino di archivi e recupero di lavori arretrati di tipo tecnico o amministrativo, attività ausiliarie di tipo sociale. Bando aperto a tutti i Comuni della Regione ma con delle differenze in merito al personale da assumere. I Comuni sotto ai 5 mila abitanti possono presentare progetti per assumere fino a 15 persone, i Comuni tra i 5 e 30 mila abitanti possono assumere fino a 50 persone, quelli sopra ai 30 mila abitanti fino a 70. Bando, tuttavia, fortemente contestato dal Comitato degli ex lavoratori Zuccherificio: “Non è questa la via per aiutarci o si trova un’altra strategia, ricordiamo che noi ci battiamo per una ricollocazione, noi eravamo regionali al 100%, o così non si può più andare avanti. Solo proclami e niente fatti. Il governo regionale, non ha solo un dovere morale nei nostri confronti, ma uno materiale, perché loro sono la causa della fine di quell’azienda. Con investimenti sbagliati, se non si poteva più fare zucchero, il denaro che è stato sperperato, con lungimiranza si poteva usare per una riconversione e per aver posto alla dirigenza”.

di Alessandro Corroppoli (da moliseweb.it)

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