La spesa di un compagno
Tristezza e disincanto di una generazione tradita dai propri figli politici
di Corrado Sala – fb 22 gennaio 2019
Ho visto un vecchio con tre mele in una busta,
due arance e una bottiglia di latte,
usciva da un negozio con la scritta “Alimentari”.
Avete presente quelle vecchie scritte di una volta,
fatte a pennello con la vernice rossa?
Oggi non ce ne sono più; esistono solo nei paesi,
in quelli molto piccoli dove restano un pugno di persone.
Camminava curvo in avanti, sarà stato a metà
tra i settanta e gli ottant’anni, e sembrava cadesse.
Eppure un giorno correva, con le bandiere rosse nel vento
e l’Unità stretta sotto al braccio –
i compagni, quelli di un tempo, li riconosci sempre
hanno le mani grandi e asciutte e d’inverno
portano sotto la giacca una maglia di lana a girocollo –
i compagni, l’ho imparato col tempo, li riconosci dalla maglia
se sono veri portano il girocollo, se sono finti il dolcevita.
Gli intellettuali – mi ha detto – non mi sono mai piaciuti,
io li ho conosciuti a Milano, cinquant’anni fa,
nel ’69; me li ricordo, quando misero la bomba,
firmavano appelli e giocavano alla rivoluzione
ma della fabbrica conoscevano solo il nome.
Al funerale di Pinelli gli anarchici portarono la bara
e noi comunisti portammo le bandiere –
alla rivoluzione allora ci pensavo, adesso invece giro
con tre mele, due arance e un litro di latte.
Il tempo è passato e di tutto quello che è stato
io non so più cosa sia restato
Ogni mattina all’edicola chiedo l’Unità
ma tutte le mattine mi dicono che non è uscita.
Per l’Unità rinuncerei anche alle mele.
Aspetto sempre che esca, a me piaceva molto Fortebraccio;
un giorno scrisse che se Dio aveva bisogno degli uomini
allora aveva bisogno pure delle bandiere rosse.
E io ci credo ancora, anche se non ci crede più nessuno.
di Corrado Sala – fb