Dio è morto
Canzoni contro l’Italia giallo-verde
di Corrado Sala – fb
29 gennaio 2019
Mi sveglio presto al mattino, alle 4:57. I tre minuti che mancano alle 5:00 servono a riprendere contatto col mondo. Mi sveglio presto al mattino perché scrivo e leggo, oppure annoto appunti e pensieri che serviranno domani. Preso contatto col mondo, faccio quelle che mio nonno prima e mio padre dopo, e probabilmente tutta l’umanità che mi ha preceduto, quella di sesso maschile, usa fare al mattino: m’insapono il volto di schiuma e mi faccio la barba. Anzi, mi rado la barba, come avrebbe detto il caro professore Sala, perché le parole sono cose precise e vanno usate sempre quelle giuste. Mentre mi rado la barba ascolto il “Comunicato”, come avrebbe detto mia nonna. Allora, nel tempo andato, il giornale radio si chiamava così: comunicato. Un retaggio della guerra, quando alla radio venivano lette le comunicazioni provenienti dal fronte e quelle messe in giro dalla propaganda. Oggi è la stessa cosa, siamo tornati al tempo di guerra e la radio sputa solo due cose: comunicati e propaganda. Sarà per questo che al mattino m’impiastriccio il volto di schiuma e di rabbia. Mi rado, ma addosso mi resta una sensazione di sporco e di opaco. La colpa – adesso l’ho capito – è del comunicato e della propaganda. Prendi questa mattina: alla radio hanno detto che quarantasette persone, esseri umani, sono ancora sbattuti in mezzo al mare. Non li vuole nessuno. Non li vuole l’Italia, non li vuole l’Olanda (nazione che ha dato la bandiera alla nave che li ha raccolti), non li vuole l’Europa. A difenderli davvero c’è solo questo Papa comunista venuto dal Sudamerica. Ma non mi basta. Il Papa fa il suo mestiere e tra poco gli faranno fare la fine del macchinista nella “Locomotiva” di Guccini. Qualcuno gli muoverà lo scambio e finirà esploso su un binario morto con la zimarra a brandelli. Se però fossimo in tanti a lanciarci “a bomba contro l’ingiustizia” – per restare alla canzone – finirebbero anche gli scambi e i binari morti e a saltare per aria sarebbe questa ramazzaglia di miserabili, razzisti e bari che governa l’Italia. Pagliacci che hanno preso (come tutti) le elezioni ma che hanno pensato di usare quei voti dati in una direzione per fare macchina indietro, girarsi, e procedere in direzione contraria. Sempre da soli, dicevano i 5 Stelle, sempre nel centrodestra, diceva Salvini. Com’è finita tutti lo sanno. L’Italia dei gattopardi ha dato ancora una volta il peggio di se.
Stamattina, al comunicato, hanno detto che quarantasette persone sono in condizioni drammatiche in mezzo al mare. Dalla rabbia non ho letto e non ho scritto niente, tranne queste parole. Mi sono però riascoltato Guccini, sei volte “la Locomotiva” e sei volte “l’Avvelenata”, perché di questa ramazzaglia giallo-verde ne ho pieni i coglioni. Poi mi sono riascoltato solo una volta “Dio è morto”. Mi è bastata. Solo una volta, perché se oggi Dio è morto, un giorno sarà risorto. Soprattutto per quelli che stanno in mezzo al mare, e pure per i miserabili che stanno al governo.
di Corrado Sala – fb