• 29 Gennaio 2019

Le vie della Transumanza, trekking in Molise

Tra storia, cultura e gastronomia, 6 giorni di semplice trekking per rivivere una tradizione millenaria

di moliseomtheblog.it

29 gennaio 2019

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Dal IV secolo a.C. ad oggi c’è una tradizione che unisce buona parte dell’Italia centro-meridionale, dal punto di vista storico, culturale ed economico. Si tratta della Transumanza, un’antica pratica attuata dai pastori per la migrazione stagionale delle greggi e delle mandrie dalle montagne e dalle vallate, dove gli animali pascolano d’estate, verso le pianure, meta che si raggiunge d’inverno, attraverso dei percorsi, i ‘Tratturi’, che rappresentano una sorta di ‘autostrade’ della pastorizia. Per capirne il valore, basti sapere che su queste direttive sono state costruite centri come Campobasso e Isernia e recentemente è stata presentata domanda all’Unesco per includere la Transumanza nei Patrimoni dell’Umanità. 

Oggi è possibile rivivere questa tradizione millenaria grazie ad alcuni trekking diffusi nel centro Italia ed in particolare nel Molise, attraverso un cammino di 6 giorni sulle orme degli antichi pastori che si snoda per 86 km da Campobasso a San Pietro Avellana, ripercorrendo il braccio tratturale chiamato ‘Cortile-Centocelle’ ed il Regio Tratturo ‘Celano Foggia’, due delle direttive meglio conservate d’Italia. Percorrendo il cammino, si disvela un vero e proprio mondo: le antiche vie della pecora e della lana, certo, ma anche straordinari centri storici medievali, come quelli di Salcito, Campobasso e Ripabottoni, con castelli, palazzi e chiese. E poi ancora: siti archeologici come il teatro ellenistico-sannitico di Pietrabbondante e le riserve UNESCO di Collemeluccio e Montedimezzo. Tra una tappa e l’altra potrete assaggiare il meglio della tradizione enogastronomica locale, coi formaggi e salumi tipici e i vini della zona, come il rosso Tintilia. 

Questo itinerario, generalmente suddiviso in 6 tappe, non presenta particolari criticità per farlo è consigliabile essere accompagnato da una guida locale poiché i sentieri non sono sempre ben tracciati. Antonio Meccanici, guida escursionistica tra le più competenti per quanto riguarda le vie della Transumanza, spiega all’ANSA: “l’avvento della modernità ha reciso alcuni pezzi della rete tratturale, con la costruzione di strade, ferrovie, laghi artificiali. Tuttavia, ogni Regio Tratturo si può percorrere quasi per intero da Nord-Ovest a Sud-Est, con deviazioni fuori percorso”.

Quali sono le tappe più significative del percorso che abbiamo proposto? “Quella che va da Ripabottoni a Castelbottaccio, dove ci si inoltra nella Valle del Biferno tra natura lussureggiante e fiumi, e quella che va da Salcito a Pietrabbondante, che si sviluppa al confine tra due riserve dell’UNESCO. Qui troviamo panorami mozzafiato, resti di edifici del 1500, e un elegante esempio architettonico della civiltà pastorale transumante come il Casino del Duca”. Perché intraprendere in un’esperienza di questo tipo? “Per camminare nella storia e per scoprire il territorio a ritmi lenti e da punti di vista insoliti, attraverso il contatto con la popolazione locale, con le tradizioni pastorali, con il buon cibo. Si viaggia, insomma, vivendo un’esperienza”. Quali sono i periodi migliori per ripercorrere le vie della Transumanza? “Gli stessi in cui si muovevano gli antichi pastori: aprile-maggio e settembre-ottobre.

di moliseomtheblog.it

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