Giulietta e Romeo in quel di Monacilioni
I racconti di Vincenzo Colledanchise hanno la maturità che solo il trascorrere del tempo può produrre
di Vincenzo Colledanchise
14 febbraio 2019
Negli anni venti la storia di Monacilioni registra un forte contrasto tra il sindaco Luigi Zeuli e il medico condotto Dott. Giulio Nasella, per motivi politici: una lotta tra due famiglie, ognuna col suo gruppo militante.
Nel 1925, anche se indirettamente, tale contrasto è causa di una sommossa popolare. In occasione della festa di san Nicola, il 6 dicembre, la famiglia Nasella chiede al sindaco che i fuochi di artificio non vengano effettuati al Largo del Piano, come consuetudine, ma altrove, adducendo come motivo che l’abitazione risente dei colpi. Il sindaco rifiuta.
Durante la processione, il popolo preceduto dall’arciprete Don Nicola Graziano, si ferma al largo del Piano per assistere ai fuochi d’artificio ma qui avviene una sorpresa. Le bombe sono state sottratte da alcune facinorosi e vengono portate a tracolla per il paese. Il popolo rimane deluso, scoppia una rivoluzione!
Il sindaco, in preda alla rabbia, si toglie la fascia tricolore e la depone a terra. In tanta confusione vengono lanciate pietre contro i carabinieri, prontamente intervenuti. Verranno anche i soldati e arresteranno 47 persone, compreso il sindaco: gli arrestati sconteranno il carcere di 40 giorni a S.Elia a Pianisi.
Dopo qualche anno l’odio tra le due famiglie tramuterà in ben altro sentimento a causa dei rispettivi figli del medico e del sindaco. Infatti, il 9 ottobre 1950 a Monacilioni verrà celebrato il matrimonio tra il dott. Francesco Nasella figlio del dott. Giulio, e Ida Zeuli, figlia di Luigi che si ameranno tanto quanto si erano odiati i rispettivi genitori.
(Dal libro del parroco D. Domenico Leccese, Monacilioni e S. Benedetta Martire, 1997)
Foto: La chiesa distrutta dalla frana.
di Vincenzo Colledanchise