Il pazzo di Monacilioni
I racconti di Vincenzo Colledanchise hanno la maturità che solo il trascorrere del tempo può produrre
di Vincenzo Colledanchise
19 febbraio 2019
E’ noto che in passato tra Toro e i paesi limitrofi , Campodipietra e San Giovanni in Galdo, vi fosse accesa rivalità, mentre con Monacilioni vi era buona amicizia, ma anche una viva goliardia che induceva i giovani a fare scherzi esagerati fino alla pazzia.
Infatti, ancora oggi gli abitanti di Monacilioni vengono definiti pazzi, come i toresi vengono definiti spacconi, smargiassi.
Si racconta che un monacilionese, che faceva di mestiere il fornaio, partecipò ad una festa che si teneva a Toro e pensò bene di rubare di nascosto gli ultimi colpi della batteria dei fuochi artificiali preparati per l’occasione, eliminando così il botto finale che siglava il valore della festa.
Pensava di riservarli alla festa della amata Santa Benedetta a Monacilioni.
Purtroppo, nel ritornare verso il suo paese venne a piovere e i colpi si bagnarono. Lo sprovveduto pensò di farli asciugare sistemandoli nel suo forno, il cui calore fece scoppiare le bombe e naturalmente anche il forno.
Un vero matto che da burlone divenne burlato.
””””””””””””””””””””””””””””””””””””””’
Aneddoto raccontato dalla prof. Enza Santoro a Monacilioni
il 2 agosto 2008, in occasione del “Cammina, Molise!”.
di Vincenzo Colledanchise