A proposito di tratturi, le vie verdi più grandi del mondo
Appello per un Comitato Promotore del Parco Nazionale
di Nicola Mastronardi – fb
26 febbraio 2019
I Tratturi sono potenzialmente la “Matera” del Molise e delle aree limitrofe. Lo sappiamo, lo abbiamo imparato da altri e ripetuto per lunghi anni. Dopo anni di silenzio avrò l’opportunità di ripeterlo a Lucca grazie ad ITRIA e ai partners del un nuovo progetto che si va formando. Splendido, purché non rimanga solo sulla carta. Solo con questa speranza mi rimetto in moto su un tema sul quale ho speso dieci anni della mia vita e dei miei studi. Hanno lavorato in tanti, e tanto, per i Tratturi. Un giorno scriverò la storia di chi tracciò il solco, e poi dei tentativi, degli appelli, dei fallimenti, dei miliardi arrivati e buttati al vento e delle promozioni poco fruttuose ma mai inutili.
Oggi spero solo che finalmente si prenda atto e coscienza che è giunto il momento di smettere di parlare e di ricordare; è forse il momento di agire, tutti insieme. Istituzioni comprese. Spero, in particolare, si imbocchi di nuovo la via che porti finalmente alla realizzazione del PARCO NAZIONALE DEI TRATTURI e della Civiltà Pastorale appenninica già agognato negli anni Novanta. La colpa della mancata realizzazione di ciò che Mimmo Pellegrino e Pierluigi Giorgio pensavano e scrivevano nel 1986 e di ciò che progettammo negli anni Novanta fondando i Cavalieri del Tratturo e cercammo di promuovere con le Feste Interregionali della Transumanza, non è solo della politica.
La colpa del fallimento è anche nella frammentazione degli sforzi di chi si è battuto perché qualcosa si facesse, sottoscritto compreso. Abbiamo avuto tutti la presunzione (o l’interesse) anche negli anni Duemila di fare da soli. Ci è piaciuto e ci piace prenderci paternità che in realtà appartengono a tutta una civiltà secolare. Spero, invece, che si giunga a FARE RETE. Al di là di ogni personalismo e interesse particolare.
Tutti insieme. Dopo il giusto tributo dovuto a Mimmo Pellegrino, Natalino Paone, Edilio Petrocelli e Adriano La Regina che, insieme, resero possibile una legislatura favorevole del 1976 e ’77 – sia pur solo protettiva – mi auspico che si possano oggi unire le forze di chi è veramente amante della rete tratturale e dei territori che intorno stanno morendo. Come i Tratturi stessi. Spero che chi ha fatto molto o qualcosa nel passato si riunisca in un COMITATO PROMOTORE per il Parco Nazionale dei Tratturi che un giorno unisca FISICAMENTE il Parco Nazionale del Gargano e il Tavoliere Pugliese ai Grandi Parchi Nazionali appenninici.
La visione è questa e rimane valida anche dopo 25 anni dalla sua nascita. Un grande progetto che ha bisogno dell’unione delle forze politiche, intellettuali ed economiche di cui è capace oggi il Molise. Magari si parta con due moduli, piccoli, di sperimentazione. La Regione Molise, per questi ultimi, ha nel cassetto già i progetti pagati da molti anni e pronti all’uso. Si parta, dunque. Parallelamente si continui pure con il tentativo in campo per il riconoscimento da parte dell’Unesco. L’appello è lanciato. Affinché non rimangano solo sogni e parole.
di Nicola Mastronardi – fb