• 17 Aprile 2019

Colletorto (CB): storia e tradizioni

Il paese visto da una giornalista, ricercatrice ed esperta di tradizioni popolari del Molise, e dalla ideatrice del progetto di una rievocazione storica

di Mariateresa Di Lallo e Tina Piano

17 aprile 2019

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Colletorto è un comune di circa 1872 abitanti della provincia di Campobasso, facente parte del distretto turistico Molise orientale. Il paese sorge su una collina di circa 500 metri per arrivare ai 776 metri di colle Crocella ed è diviso in due zone geografiche il “Colle” (la parte alta) e la “Terra” la parte bassa dove sorge il corso principale e il centro storico; è circondato da alberi di ulivo secolari, tanto da appartenere all’Associazione Nazionale città dell’Olio, boschi di querce e da coltivazioni più rade di cereali e foraggi vari.

Nelle vicinanze del territorio comunale di Colletorto passa il fiume Fortore ed è stata costruita e si estende parte del (diga) Lago di Occhito, altri torrenti importanti sono il vallone di Santa Maria affluente del Fortore e il torrente Cigno affluente del lago di Occhito.
La prima menzione del paese la troviamo nei registri angioini del 1320, con il nome “Collis Tortus”, il che fa pensare che già esisteva al tempo in cui fu incoronata la Regina Giovanna, figlia di Carlo Il d’Angiò. Ci sono supposizioni circa una la visita della Regina Giovanna d’Angiò, probabile è il fatto che fece costruire una torre merlata che ancora oggi si erge a monumento rappresentativo del comune, che sorge nell’area denominata “Largo Angioino” e costituisce, insieme al palazzo Marchesale e alla Chiesa Madre, il culmine del centro storico.
La Chiesa Madre di San Giovanni Battista. All’interno della chiesa sono conservate una tela di Paolo Gamba datata 1751: La Sacra Famiglia e un dipinto su legno del 1600 di anonimo ma di fattura molto pregevole raffigurante la Madonna delle Purità, già presente anche nell’antica chiesa.
La Chiesa di S. Maria di Loreto, situata nel luogo, dove c’era il Castello di Loreto, costruita da Monsignor Persio Caracci nell’anno 1638 il Tria la descrive così: «ella però è assai povera, unita all’Arcipretura; e nell’anno 1734 con diligenza del sopraddetto D. Fulvio di Rosa è stata ristaurata, e pulita, provedendola ancora di tutto il necessario.
Il Monastero di S. Alfonso dei Liquori fu costruito a spese del marchese Bartolomeo Rota signore di Colletorto con il beneplacito del vescovo di Larino del tempo, Mons.Tria. All’interno della chiesa il prestigioso organo a canne di Francesco d’Onofrio, realizzato nel 1762 e restaurato con il contributo del Rotary International. Il convento conserva al suo interno statue di Paolo Saverio di Zinno e dipinti di Placido Flaxis (conosciuto anche come Placico Flascis).
Il Palazzo Marchesale. La torre è circondata dal Palazzo Marchesale costruito nel settecento sui resti dell’antico castello a cui la torre apparteneva, a opera del marchese Bartolomeo Rota che in quei tempi regnava sul paese, caratterizzato da due entrate che si affacciano su due diverse strade del paese, sulla facciata principale che si affaccia sulla piazzetta dove sorge la chiesa madre è visibile sopra l’arco di entrata lo stemma dei Rota, una ruota sormontata da una corona reale, al suo interno sono conservate quattro tele raffiguranti le stagioni, di autore anonimo, ma gli esperti ne riconoscono in esse la mano di Paolo Gamba quindi di Scuola Napoletana.
A circa tre chilometri ad oriente dell’abitato, situata su piccolo colle, vi è la chiesetta badiale-concistoriale “S. Maria di Loreto”. Ancora oggi, preservando una antica tradizione, i Colletortesi si recano il lunedì in albis in gita votiva e ricreativa.
Una tradizione popolare antichissima ed ancora oggi molto sentita è quella di dei “Fuochi di S. Antonio Abate il 17 Gennaio”, il paese si illumina dei “falò” altri anche alcuni metri e che vengono benedetti ed accesi dal parroco.
Di rilevante importanza la rievocazione storica dell’arrivo della regina Giovanna I D’Angiò con una vera e propria sfilata di figuranti in abiti storici. Un salto nel passato, con una ricostruzione di abiti, ambienti, e giochi medievali con l’obiettivo di una valorizzazione del borgo angioino, delle sue antiche origini e tradizioni.
La manifestazione è organizzata dal Gruppo Storico Giovanna I D’angiò di Colletorto, che da oltre un decennio è impegnato sul territorio molisano in un’azione di valorizzazione della cultura.
Colletorto con i suoi prodotti tipici, la rilevanza storica dai suoi monumenti e la valorizzazione culturale con le sue manifestazioni è uno dei borghi molisani che contribuiscono alla valorizzazione del nostro Molise.

di Mariateresa Di Lallo e Tina Piano*

*Di Lallo -giornalista, ricercatrice ed esperta di tradizioni popolari del Molise 

*Piano -ideatrice del progetto e marketing

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