La Croce stazionaria di Frosolone
La libertà e gli infiniti universi delle nostre piazze
di Franco Valente – fb
30 ottobre 2019
Se avete tempo da perdere, come capita a chi ha la fortuna di avere una certa età, potete fare un esperimento.
Trovate su internet un qualsiasi argomento che possa interessarvi e dedicatevi alla sua lettura tenendo la radio o la televisione accesa e sintonizzata su un qualsiasi programma fatto soprattutto di servizi “parlati”.
Vi accorgerete che ogni tanto la parola che state leggendo coincide con quella che viene pronunziata alla radio o alla televisione.
Eppure tra l’argomento che state leggendo e il servizio che state ascoltando non esiste alcuna relazione.
In quel preciso momento, però, il cervello si trova davanti a un bivio: continuare a leggere o continuare a sentire.
A scuola, il cambiare attenzione viene chiamato “distrazione” e determina in genere un richiamo da parte dell’insegnante.
Invece, credo che se fosse possibile essere “liberamente” distratti, il cervello ci permetterebbe di scoprire che la conoscenza è fatta di infiniti universi, come direbbe Giordano Bruno, sebbene l’universo sia uno solo.
In altri termini non sono infiniti gli universi, sono infiniti i punti di osservazione del medesimo universo.
Ognuno di noi ha una particolare visione della realtà che è fortemente condizionata dalla propria cultura, dalle proprie passioni, dai propri problemi contingenti, dalle proprie condizioni soggettive.
Per questo motivo, quando si percorrono i vicoli di un paese o ci si ferma in una piazza o si osserva un abitato da lontano, ognuno di noi legge e riceve sensazioni che sono fortemente condizionate da ciò che culturalmente si è. Con l’aggravante delle condizioni fisiche e psicologiche di quel momento.
Insomma per godersi la realtà che ci circonda non basta la cultura storica e la sensibilità artistica, ma bisogna stare tranquilli con il cervello e, possibilmente, anche bene con il fisico.
Quando ci viene negata una di queste cose, il nostro diritto alla “distrazione” è fortemente limitato.
Perciò quando andiamo in giro per i nostri paesi cerchiamo di distrarci quanto più è possibile.
di Franco Valente – fb