• 12 Febbraio 2020

Carte di credito in Regione

Aperta un’indagine sulle spese di Giunta e dirigenti. La Finanza acquisisce gli atti

di primonumero.it

12 febbraio 2020

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Non è passata inosservata la presenza, nei giorni scorsi, dei finanzieri in Regione. Negli uffici di via Genova uomini in borghese del Comando provinciale di Campobasso si sono presentati per acquisire atti, carte e documenti relativi all’utilizzo delle carte di credito in dotazione al presidente Donato Toma, ai suoi assessori e ai dirigenti regionali.

L’inchiesta che la Procura di Campobasso sta portando avanti è stata avviata, anche come atto dovuto, a seguito di un esposto presentato dal capogruppo del Movimento 5 Stelle Andrea Greco che a ottobre del 2019 gettava ombre sull’utilizzo delle carte di credito. In un clima da ‘caccia alle streghe’ alimentato anche da silenzi e reticenze, da indiscrezioni che circolano nel sottobosco della politica e nei palazzi, la magistratura ha deciso di vederci chiaro ipotizzando reati penali e iscrivendo politici e capi dipartimento sul registro degli indagati.

Tutto è cominciato lo scorso 3 luglio 2019, quando il consigliere di minoranza Andrea Greco ha presentato una richiesta di accesso agli atti inviata al governatore Donato Toma e al Servizio regionale Risorse finanziarie chiedendo gli estratti conto delle carte di credito regionali, di cui sono dotati i rappresentanti della Giunta regionale e i dirigenti i quali, oltre ad un lauto stipendio, possono utilizzare fino a 30mila euro per le spese di rappresentanza (come previsto da una delibera di fine anno 2003 approvata dall’ex governatore Iorio).

Si tratta di denaro utilizzabile solo per le missioni istituzionali in Italia e all’estero. In nessun caso, come abbiamo imparato dalle inchieste sulle cosiddette ‘spese pazze’, sono ammesse spese diverse dal trasporto, vitto e alloggio.

Oltre a Greco, anche gli altri consiglieri regionali pentastellati si sono mossi con analoghe istanze. Per tutti loro, la risposta è stata insoddisfacente: nessuno ha ricevuto gli atti richiesti.

A Palazzo Vitale, con un rimpallo di responsabilità, quelle carte non sono mai arrivate sulle scrivanie dei grillini. E nel frattempo è ‘saltata’ pure qualche testa. Alberta De Lisio, storica dirigente regionale in servizio all’Avvocatura, è stata trasferita alla Protezione civile dopo aver messo nero su bianco che quelle carte richieste (atti pubblici, vale la pena ribadirlo) dovevano essere consegnate alla minoranza consiliare. Con una tempistica che apre a più di un dubbio, il Governatore Toma ha poi deciso di trasferirla in altro ufficio.

Era stata un’altra dirigente regionale, Marilina Di Domenico, a interpellare l’esperta in legge della Regione sulla legittimità di fornire ai consiglieri di opposizione informazioni sulle carte di credito del governatore e della sua cerchia di uomini e donne di fiducia a capo dei settori strategici della Regione.

“Nonostante questo via libera (della De Lisio, ndr)- scriveva Andrea Greco il 21 ottobre sul sito del Movimento 5 Stelle – è arrivato comunque il diniego da parte dei Direttori dei Dipartimenti regionali II e III, rispettivamente Claudio Iocca e Massimo Pillarella, a loro dire, a causa della genericità della richiesta”.

Neppure una diffida è bastata per convincere i dirigenti a fornire la documentazione. “Lo stesso Toma ha confermato il diniego”, scriveva ancora Greco.

A quel punto l’unica via è stata rivolgersi alla Procura di Campobasso che ha avviato le indagini delegando la Guardia di Finanza. Truffa, peculato e falso le ipotesi sulle quali sta lavorando oggi la magistratura.

“Mi auguro che si faccia luce – ha detto ieri il consigliere Greco a Primonumero – su una vicenda che abbiamo contribuito a fare emergere perchè i molisani meritano di sapere come vengono spesi i loro soldi”.

Intanto il governatore della Regione Donato Toma, che ieri era a Bruxelles, si è detto disponibile a collaborare con la magistratura, nonostante una certa ritrosia a entrare nel merito di una vicenda che lo riguarda in quanto massima figura di vertice dell’ente regionale. Ente che ha effettuato un’apposita variazione al bilancio aumentando di 15mila euro la dotazione delle carte di credito: non più 30mila euro per viaggi, cene e alberghi, ma 45mila euro da rendicontare (e questo Toma, gli assessori e i dirigenti dovrebbero saperlo) non solo a chi fa l’opposizione in Consiglio regionale, ma a tutti i molisani.

di primonumero.it

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