L’Atlante Castellano del Molise
Il Molise è tra le regioni che può vantarsi di avere il suo Atlante Castellano
di Franco Valente (presidente della sezione molisana dell’Istituto)
30 ottobre 2020
Una delle iniziative più importanti dell’Istituto Italiano dei Castelli è la catalogazione sintetica di tutti i castelli italiani.
Un lavoro immenso che le sezioni regionali stanno sostenendo con grandi difficoltà.
E’ stato uno degli impegni qualificanti di Onorina Perrella nei suoi 20 anni di presidenza dell’istituto regionale ed è uno dei punti di forza a cui continua a dare il suo indispensabile contributo.
Il Molise, per questo, è tra le regioni che può vantarsi di avere il suo Atlante Castellano che, per quanto ancora incompleto, è uno strumento formidabile per avere una visione generale della dislocazione e delle condizioni dei 167 castelli più significativi, molti dei quali sono stati trasformati in palazzi cosiddetti baronali o ducali.
La prima edizione molisana del 2011, curata e coordinata da Onorina Perrella, con i contributi di Gabriella Di Rocco, Giovanna Greco e Franco Valente, fu possibile grazie alla collaborazione fondamentale di Antonietta Caruso, Oreste Muccilli e Michele Pasquale.
Un lavoro complesso al quale dettero il loro contributo per specifiche competenze Daniela Di Tommaso, Annalisa Carlascio, Vincenzo Lombardi, Nicola Mastronardi, Giovanni Mascia, Giulio de Jorio Frisari, Angiola Janigro, Michele Tanno, Daniela Guerrizio.
La pubblicazione, edita da Palladino, fu sostenuta dall’Assessore Regionale Franco Giorgio Marinelli.
Il Consiglio Scientifico Nazionale del quale faccio parte ha ribadito nell’ultima seduta che ogni regione riprenda con nuovo vigore l’analisi dell’imponente patrimonio castellano di cui molto spesso non si ha una conoscenza puntuale.
Gli Atlanti, come nell’antichità, hanno la funzione di far conoscere le dislocazioni e le caratteristiche essenziali di ogni manufatto mettendo puntini sul territorio a prescindere dalla particolare importanza del monumento.
Saranno poi gli studiosi e i cultori di strutture castellane ad approfondire le valutazioni storiche, artistiche e architettoniche.
Per quel che riguarda il Molise è mia intenzione proporre al prossimo direttivo da una parte la ristampa della prima edizione (ormai introvabile se non tra i libri dell’antiquariato), e dall’altro di avviare un secondo volume destinato specificamente alle strutture castellane più antiche e che noi, genericamente, definiamo Sannitiche. Io spero che la Regione Molise e qualche benemerita fondazione bancaria vogliano sostenere l’iniziativa. . E’ un lavoro ambizioso che comunque ha dei costi. Gli studiosi di area molisana esistono e sono di alto livello scientifico e culturale.
Si tratta di chiamarli a collaborare anche per dimostrare che abbiamo le capacità di attribuire a monumenti spesso dimenticati la valenza di luoghi che ora più che mai sono fondamentali per uno sviluppo anche economico del territorio. La loro sopravvivenza non è solo un problema di conservazione della memoria storica.
P.S.
Invito ad accedere alla nostra pagina. Un po’ alla volta tutti i castelli del Molise e le notizie sulla vita dell’Istituto.https://www.facebook.com/IstitutoItalianoCastelliMolise
di Franco Valente (presidente della sezione molisana dell’Istituto)