Patrimoni d’affetto
“Ho avuto la fortuna di essere cresciuta da quattro anziani…”
di Tiziana Lombardi – fb
3 novembre 2020
Ho avuto la fortuna di essere cresciuta da quattro anziani, non indispensabili allo sforzo produttivo del paese. Due di loro, i più longevi, mi hanno accompagnato per gran parte della mia vita.
Nonno Totonno, padre di mio padre, morto a 92 anni, aveva “rubato” all’Inps circa 30 anni di pensione, dopo aver fatto per una vita intera il segretario comunale. Sempre sorridente ed affettuoso, ci ha cresciuti con la dolcezza che solo un nonno può avere. Me lo ricordo ancora, seduto alla scrivania con la sua vestaglia da casa di colore marrone, diviso tra le sue due passioni: la settimana enigmistica e la collezione di francobolli, oggi mia. Passava il suo tempo in casa, usciva solo per andare in edicola e per comprare confezioni da tre baci perugina che nascondeva nel suo comodino. Non mancavano mai… Entrati in casa, ci dirigevamo verso la sua stanza per aprire quello scrigno segreto. Prendevamo i nostri baci e passavamo il pomeriggio ad ascoltare le “sue” poesie. (Nella giornata di oggi avrebbe recitato “A livella”. La conosceva a memoria). Immancabili le visite a casa sua tutte le volte che rientravamo dall’università. Quando gli dissi che mi ero iscritta ad Architettura, storse il naso, aveva immaginato per me una laurea in giurisprudenza ed un lavoro statale. Un tecnico, femmina e con la partita iva… Ma io in mezzo alle arringhe proprio non mi ci vedevo. A me il pesce azzurro mi fa pure schifo… (Avevo fatto una breve eccezione per le sardine, ma questa è una altra storia…). Dopo la sua morte, vendemmo quella casa piena di ricordi ed usammo i soldi della vendita per l’anticipo della mia casa di Milano.
Nonna Nina, madre di mia madre, morta a 101,5 anni, aveva passato gli ultimi 21 compleanni a ripeterci “con me l’Inps ci ha rimesso”. Abbiamo sempre riso su questa frase ed aggiunto: “se poi ci metti che sei rimasta anche vedova a 54 anni, con la reversibilità di nonno li hai proprio fregati”. Aveva insegnato oltre 40 anni alle scuole elementari. Neanche la guerra e la neve le avevano impedito di recarsi a scuola ogni mattina. Non riesco neanche ad immaginarla con la didattica a distanza…ma questa è un’altra storia ancora…Con tanti sacrifici, era riuscita a comprare una casa al mare in cui
abbiamo passato circa 47 estati. Partivamo con lei nel mese di giugno, sulla sua 850 color azzurro chiaro e tornavamo prima della apertura delle scuole. Noi sul sedile posteriore, i suoi canarini sul sedile anteriore. Siamo cresciuti con lei. Ogni festa comandata portava tutti noi (2 figli, 5 nipoti, 7 pronipoti e gentili consorti) al ristorante. Ogni ricorrenza per lei andava festeggiata. Lo abbiamo fatto per anni e, così, intorno a queste riunioni festose si consolidava l’affetto per lei e per i cugini ed il senso della nostra famiglia, di cui è stata il pilastro portante.
Sto cercando da due giorni il senso di quella frase… oltre ad avere conferma (semmai ce ne fosse ancora bisogno) che quello sia un emerito coglione, forse il senso è che averla tirata fuori in questi giorni mi ha dato la possibilità di rivolgere oggi un pensiero dolce ai nostri anziani che non sono più stati indispensabili al sistema produttivo ma che sono stati indispensabili alle nostre vite.
di Tiziana Lombardi – fb