EDIZIONE 2004 – LE IMPRESSIONI DEI MARCIATORI
Cammina, Molise!
LA DECIMA EDIZIONE
E’ la decima edizione di Cammina, Molise! e, dopo dieci anni, viene spontaneo tracciare il consuntivo delle attività svolte.
Riscoprire il nuovo è sempre azione inebriante, riscoprire il già noto significa approfondirne la conoscenza, esaltarne l’inedito, rivivere il bello che esplode dalla trama di cose che si conoscono e si osservano con più occhi e con la voce di chi guida.
Legare il Molisano alle piccole realtà della sua terra; aprire il Molise a chi vive lontano nella speranza di sollecitarne il ritorno ed un soggiorno breve o lungo è azione meritoria.
Già questi obiettivi giustificano ampiamente la complessa e faticosa macchina organizzativa di Cammina, Molise !
E’ legittimo chiedersi se, in dieci anni, abbia avuto effetti positivi l’invito al risveglio ed al progresso, tante volte gridato al megafono dall’arch. Giovanni Germano, manifestato dal corteo verde acclamante, pubblicizzato da la vianova e da altri mezzi di comunicazione.
La risposta non è univoca, legandosi alle diverse realtà: là dove c’è coesione e la partecipazione agli eventi è corale il paese si sviluppa in armonia, mostrando di sé la parte migliore nel lindore delle strade, nel ripristino dei centri storici con le tipologie abitative e i materiali propri del luogo, nel perpetuarsi delle tradizioni, delle feste, nella degustazione delle vivande di un tempo, nella volontà comune di progredire.
Là dove, invece, odi e risentimenti antichi contagiano ancora il presente, determinando contrasti insanabili, il divenire si blocca in un misto di chiusura, diffidenza, gretto isolamento, che inasprisce il carattere paesano, già di per sé portato all’isolamento.
In modo sia pur differenziato, grazie alle agevolazioni economiche, comunali e regionali, e grazie ai benefici dei progetti europei, il nome di quasi tutti paesi molisani è pubblicizzato in guide turistiche, che ne esaltano le peculiarità artistico/storico/gastronomiche, tuttavia riaffiora il difetto tutto molisano e meridionale di non inserire i singoli interventi in un quadro d’insieme, con percorsi geograficamente interrelati, con attività connesse, nell’intento di offrire al turista un pacchetto variegato, appetibile, nuovo per molti aspetti e quindi interessante.
Manca ancora nel Molise la capacità di incastonare le pietre preziose sparse nel territorio in gioielli che acquisterebbero un più alto valore, in quanto le singole pietre, enfatizzandosi nell’insieme, si arricchirebbero del pregio di un tutto armonizzato nei colori, nel taglio, nella posizione.
Chi accusare di tanta separatezza? Certamente il campanile che si identifica spesso con un potere locale gelosamente custodito, timoroso della concorrenza, o con rancori familiari, che si vestono di un colore politico di facciata, inconsistente perché privo di una progettualità tesa a sottrarre la realtà locale all’isolamento, all’esangue spopolamento.
L’atavica rassegnazione al Destino nei pochi che restano diventa un alibi costruito dal nulla, che tanto più si rafforza, quanto più mancano la consapevolezza delle cause e l’assunzione di responsabilità per rimuoverle.
E’ ormai tempo di sentirsi cittadini e, disdegnando deleghe ed attese miracolose, proiettarsi nel fare, nella compartecipazione attiva, nell’attuazione di piani a lungo termine e ad ampia veduta.
di Enza Santoro Reale
QUALCHE IDEA IN PIU’
Caro Giovanni,
anche se con un po’ di ritardo, voglio farti arrivare qualche mia idea sul “Cammina, Molise! 2004” e sulle prossime edizioni.
Il “Cammina, Molise!” di quest’anno mi è piaciuto moltissimo e per vari motivi.
Prima di tutto i paesi sono risultati molto interessanti, ben tenuti e con sindaci all’altezza della situazione, accoglienti, preparati ed entusiasti. Quasi tutti i paesi avevano un pezzo forte da mostrare: il Castello, il Museo, la Cattedrale, il Parco e così via. Si è data, quest’anno, importanza al lato culturale e noi abbiamo potuto godere ed ammirare quanto di bello e di buono ci veniva offerto, perché si arrivava nei vari paesi di giorno, non molto stanchi ed in grado di apprezzare l’arte, la storia e la cultura.
La buona accoglienza e la buona tavola hanno contribuito a rendere più piacevole la marcia.
Mi auguro che la riduzione del numero dei paesi da visitare si renda presente anche nei prossimi anni.
Ci hai chiesto di fare qualche proposta per i prossimi anni. Bene eccole. Mentre il preside Mucciaccio ci parlava a Duronia dei Sanniti, mi veniva in mente questa idea: perché non ripercorrere attraverso i luoghi la storia dei Sanniti? O di Roma spaziando da Sepino a Larino? O del Molise Medioevale da San Vincenzo al Volturno? Alle varie Basiliche disseminate in Regione?
Insomma di materiale ce né tanto c’è l’imbarazzo della scelta.
Ed ora a noi. Come stai? Spero bene. Ciao. Fatti vivo.
di Angiolina Giuditta – (Termoli)
IL PROF. LUCARELLI E PADRE GERMANO
Un saluto a tutti i marciatori, ed in particolare a Giovanni Germano, che rappresenta ormai una delle figure istituzionali del Molise. Condivido le parole di Giovanni, infatti anche io che gli anni passati avevo inviato le mie impressioni non appena rientrato in città, questa volta ho atteso fino ad oggi. Ma non per mancanza di stimoli o di interesse, infatti stiamo già divulgando a sempre nuove persone la manifestazione, ma per quanto mi riguarda sto ancora assaporando il ricordo di sensazioni che ogni volta sono differenti.Infatti in questa edizione oltre alla consueta disponibilità degli organizzatori, pronti a risolvere ogni tipo di problema sempre mantenendo la calma ed il sorriso, cosa da elogiare sotto tutti i punti di vista, personalmente conservo due episodi molto belli. Il primo è la piacevole camminata fatta conversando con Padre Germano,che si è tramutata in una quasi confessione itinerante, e che mi ha lasciato un ricordo indelebile,a proposito rinnovo il mio invito a scrivere un libro sulle sue esperienze, potrebbe essere di aiuto per molte persone. Il secondo episodio riguarda il Professor Lucarelli che si è commosso durante i festeggiamenti in suo onore, e al quale va il mio personale invito a recedere dai suoi intenti di abbandonare la manifestazione.
Arrivederci alla prossima manifestazione,
un saluto a tutti
di Giorgio Di Trapano – (Roma)