• 4 Dicembre 2020

EDIZIONE 2002 – LE IMPRESSIONI DEI MARCIATORI

 

Carissimi avete visto siamo arrivati anche quest’anno al 12 di Agosto, e la manifestazione da voi partorita con tanta passione e partecipazione ha completato il suo iter.

L’impegno da voi profuso, coinvolgendo una miriade di persone è ammirevole e senz’altro lascia nei partecipanti un ricordo indelebile nella memoria e fondamentalmente nel cuore.

GRUPPO ESCURSIONISMO ALPINO – ROMA


PROPOSTE PER MIGLIORARE

Mi rendo conto che dare consigli ad organizzatori d’ eventi è inutile in 9 casi su 10, poiché essi spesso vi avevano già pensato prima. Ma è tale l’entusiasmo che voi avete messo nella preparazione del “cammina Molise! 2002” che vi scrivo lo stesso, pur avendo la sensazione che in definitiva è improbabile che io vi sia molto utile.

Tuttavia, se anche una sola osservazione vi potrà interessare, la mia non sarà una fatica sprecata.

Premetto che io do un giudizio positivo alla vostra organizzazione. Il mio voto sarebbe 8 su 10. Ma perché non sforzarsi ancora a migliorare? Spero che questa mia nota dia un sia pur minimo contributo, se non altro di incoraggiamento a voi.

Osservazioni specifiche

Ridurrei di circa il 10 % le distanze da camminare per ogni tappa. Questo aumenterà il tempo dedicabile a conoscere la gente del paese di sosta. In più casi ho notato che i partecipanti desiderano molto socializzare con gli abitanti, non solo, ma anche a restare fra loro stessi. Ho trovato tutti i partecipanti molto simpatici. Si vede che le caratteristiche di “cammina, Molise!” sono tali da attirare questo tipo di persone.

Darei più enfasi ad aspetti culturali: ho sentito molto apprezzamento per quest’aspetto da parte di molti partecipanti.

Bravissimi i professori di geografia. Purtroppo hanno un problema di “struttura”, perchè parlare mentre si cammina è frammentario ed in pullman è disagevole. Quindi continuino i nostri bravi ed ispirati professori, oltretutto molto simpatici, ma aggiungerei anche qualcosa di diverso, chiedendo anche il loro parere.

Proposte specifiche: Chiedere ai Conservatori di musica ed alle associazioni musicali di Campobasso o di Isernia se alcuni dei loro allievi migliori fossero disponibili a fare un concertino per noi ad es. in una chiesetta antica lungo il nostro itinerario. Generalmente, se si tratta di giovani, lo fanno gratis. Ricordo che Campobasso ha un famoso musicista classico (Erenio Gammieri 1833) che andrebbe meglio conosciuto. Non tutti parteciperanno, ma chi lo farà sarà molto soddisfatto.

Farei anche incontri su temi importanti ma di rilevanza locale: es. una serata sulla transumanza. Si potrebbe chiedere a qualcuno dei nostri di fare un’esposizione, ma nel contempo chiedere a qualche “locale” di fare osservazioni su quanto viene detto. Si eviterebbe così di intimidire questi ultimi con la richiesta di una “conferenza”, ma mostrare che si vuole imparare da loro. Altri temi importanti sono il brigantaggio e le storie di eremiti.

Consiglierei di incoraggiare musicisti “espansivi” come Renato Achille. Questi è stato una vera “colonna sonora” per quest’anno. Forse una vostra lettera di apprezzamento e l’offerta di ridurgli la quota di partecipazione per il prossimo anno lo indurranno a tornare.

Osservazioni generali

La vostra iniziativa tende allo sviluppo del Molise. Per me l’iniziativa “cammina, Molise!” è nella direzione giusta. Ha un grande valore di fondo. Da essa si può trarre ispirazione per altre iniziative.

Veniamo al punto: per caratterizzare il Molise io adotterei lo slogan “Il Molise: regione della BUONA VITA”.

Ogni regione, Toscana, Umbria, Lazio, etc., ha una caratterizzazione. Il Molise ne è carente, eppure per me è davvero la regione della “BUONA VITA”!

Da cosa deriva questa caratterizzazione? E come farla conoscere? Molti modi; qui suggerisco solo qualcuno.

1.-Trovare statistiche che dimostrino come nei “paesi del Molise” si abbia la durata di vita più lunga in Italia. (Nota: in quasi ogni paese che abbiamo traversato v’erano dei centenari. Ed in Italia mi pare che abbiamo la durata della vita media più lunga forse del mondo.)

2.-Quasi tutti i paesi del Molise sono molto curati, puliti, con case ben restaurate al di sopra della media nazionale.

3.-Il Molise è una delle 3 regioni italiane con la più bassa densità di popolazione, quindi con molto verde e natura.

4.-Il Molise dovrebbe sviluppare per l’ospitalità i “bed & breakfast” e gli agriturismo e caratterizzarsi per questi. Su quest’ultimi ho avuto pareri che indicano una qualità molto varia, alcuni buoni, altri meno. Occorre raggiungere uno standard unico e sviluppare l’ospitalità su tutto la regione a prezzi bassi. Ciò dovrebbe essere possibile perché i singoli dispongono di buone possibilità economiche a giudicare da case, cilindrata ed età di automobili, etc. Bed & breakfast ed agriturismo permetterebbero di fare risaltare un punto forte: la cordialità della gente del Molise.

5.-Occorre sviluppare il settore “vacanze intelligenti”. Es. corsi di lavorazione del rame, di incisioni del rame, di falegnameria per “bricolage”, di musica, di cine/fotografia, di cucina, di ceramica, di decorazione, di pittura ed altre attività di artigianato, studio delle tradizioni popolari, specialmente in connessione a feste paesane.

Questi corsi potrebbero essere tenuti da insegnanti di scuole d’arte, di Conservatori, etc. ma aiutati da esperti locali. In Francia si pubblica un volume dei corsi estivi e si tratta di un paio di migliaia! Farlo in Molise, in modo che impegnino di mattino, lasciando i pomeriggi alla visita del territorio, sarebbe un motivo d’attrazione per il turismo del futuro. Il tutto a costi relativamente bassi in “bed & breakfast” di piccoli paesi. Se guardiamo al futuro, noteremo che nel mondo d’oggi v’è la tendenza all’aumento del tempo libero e del livello di cultura. E’ un tipo di turismo che si svilupperà nel futuro.

Il Molise dovrebbe approfittare di quest’ opportunità e partire per primo.

6.-Il turismo gastronomico è molto apprezzato. Ogni paese del Molise ha qualche sua specialità. Facciamo una guida per il turista che vuole provare la “cucina genuina” e vuole provare una specialità in ogni luogo facendo il giro della regione.

Come vedete solo tutte idee che si basano sulla forza del Molise: i piccoli paesi. E’ proprio quello che si propone il “cammina, Molise!”. Naturalmente sono disponibile a chiarire meglio ogni punto di questa nota.

di Alberto Alberti (Trieste)


E’ FACILE CRITICARE E’ MENO FACILE ORGANIZZARE

Ripeterò una frase fatta. E’ giusto dire subito che, comunque sia andata, è stato un successo. Dobbiamo applaudire e ringraziare gli organizzatori perché di certo non è facile preparare ogni anno un’impresa come “cammina, Molise!” tenendo conto di tutte le variegate esigenze, attitudini, aspettative e capacità fisico-fisiologiche di 200 partecipanti e puntando comunque a raggiungere gli importanti obiettivi della manifestazione: riscoperta dei paesi e del territorio, incontro con la gente, proposta di un modello di turismo e di svago più a misura d’uomo, meno distruttivo, più attento anche alle popolazioni dei luoghi visitati.

Quest’anno abbiamo sofferto, abbiamo brontolato lungo la strada, ma abbiamo raggiunto in buona misura questi scopi. Non tutti; come in tutte le cose, si poteva fare meglio.

Per quanto mi riguarda, ho gradito l’itinerario prevalentemente montano, che mi è più congeniale; in particolare la traversata del Matese, più lunga e faticosa del previsto a causa della particolare conformazione del gruppo montuoso, proprio per questo interessante da conoscere. Mi rendo conto, però, che non tutti possono avere una preparazione alpinistica, e quindi ognuno ha risposto (come è giusto) con ritmi e tempi adeguati alle proprie esigenze.

Di conseguenza si sono avuti i due principali difetti dell’edizione 2002:

1) è mancato il tempo per osservare bene i posti, per godere dunque appieno delle bellezze, delle curiosità, ecc. dei luoghi visitati; lo “sfilacciamento” del gruppo ha anche limitato la quantità di “lezioni” della cattedra itinerante.

2) nella giornata-tipo di “cammina, Molise!”ci vogliamo mettere troppe cose: camminare, visitare i paesi, danzare, accettare i pasti (a qualsiasi ora) offerti dalle comunità locali, festeggiare la sera, tornare in albergo o a casa. Più gli imprevisti, come a Cantalupo. Alla fine l’unica parte rinunciabile è qualche tratto di percorso, che infatti, tutti gli anni, viene tagliato o effettuato in pullman.

Credo quindi che in futuro le tappe debbano essere accorciate. In parte è stato fatto, se si pensa alle prime edizioni, ma non basta. Camminare di meno, ammirare di più e avere più tempo per le relazioni umane con le popolazioni locali.

Ancora meglio sarebbe se si potesse pernottare proprio nel luogo di arrivo e di ri-partenza il giorno successivo: si risparmierebbe molto tempo. Mi rendo conto che qui tocchiamo un tasto doloroso: la carenza di strutture ricettive nel Molise, soprattutto nelle zone interne. Ma forse la nostra manifestazione annuale potrebbe avere anche la funzione di stimolo per i paesi attraversati ad aumentare i posti letto, magari proprio per l’occasione: chiedere, cioè, per tempo a sindaci, pro-loco, ecc., di organizzare anche l’alloggio per 200 persone il giorno x.

Quest’ultimo suggerimento potrebbe essere superfluo perché forse gli organizzatori hanno già tentato una soluzione del genere. Vale dunque ancora la mia considerazione iniziale: è facile criticare, è meno facile organizzare.

di Piergiorgio Acquistapace (Castropignano)


ANCHE QUEST’ANNO E’ ANDATA

Graziati dal tempo e dalle temperature, accolti senza troppo entusiasmo dai paesi attraversati, salvo qualche eccezione.

E che dire delle “cibarie”? Meno calorie senz’altro, ma più calore tra i partecipanti. (Vedi brindisi dei “mesi” a Colle dell’Orso, ecc..) Posso permettermi un consiglio? Pur preferendo i percorsi difficili e lunghi ritengo opportuno che siano ridotte le lunghezze ( e in qualche caso le difficoltà) delle camminate, per renderle “accessibili” a tutti o quasi. Se vogliamo inserire nel programma un bel trekking sostanzioso, che ci impegni per tante ore, rinunciamo alle soste pranzo e armiamoci di viveri “al sacco”, per qualche volta saluteremo un paese in meno, ma sarà bello lo stesso cominciare a finire le giornate in festa.

E poi se le guide dicessero meno bugie? Le bugie hanno le gambe corte, perciò non “marciano” bene.

E se Michele e Giovanni provassero a essere pastori più “grintosi” per le loro pecorelle? C’è poca disciplina e quasi nessuno rispetta gli orari! E se invece di riservare i rimproveri sempre ai “primi” si provvedesse a sollecitare i lumaconi di coda? Magari inserendo nel Kit una scatoletta di compresse energetiche! Scherzi a parte io mi ritengo abbastanza soddisfatta e mi impegno a reclutare nuovi marciatori come ho già fatto quest’anno, portando tra le file di “Cammina, Molise!” la Legambiente di Roma, della quale sono felice di far parte.

Un ultimo suggerimento: (sono troppi?) se vi è possibile anticipate la manifestazione ai primi del mese, poiché molti hanno dovuto rinunciare per non “spezzare” le ferie!

Ciao a tutti e grazie!

di Stefania Bottini (Roma)


 GIORNI FANTASTICI

Salve, vi scrivo dopo qualche giorno dal rientro della bella esperienza appena trascorsa.

Ho atteso qualche giorno in più per poter meglio assaporare i ricordi, tenuti sempre vivi dai frequenti racconti fatti ai colleghi che in parte hanno invidiato l’ esperienza che ho vissuto. Sono stati dei giorni fantastici in cui una persona amante della natura e delle passeggiate, come il sottoscritto, ha potuto rigenerarsi nel fisico ma anche nello spirito, cosa per me molto importante per poter intraprendere con nuova forza un nuovo anno di lavoro. Le cose che mi hanno più colpito sono state l’accoglienza che le persone ci facevano in tutti i paesini in cui siamo stati che per chi è abituato a vivere in una metropoli dove l’ indifferenza regna sovrana è una bellissima esperienza ;un’ altra cosa che ho molto apprezzato è quella di aver conosciuto persone con cultura, esperienze di vita e di lavoro molto diverse tra loro, che mi hanno dato molto come arricchimento umano.

Per quanto riguarda invece l’ organizzazione, nonostante le ovvie difficoltà nel gestire e spostare un gruppo così numeroso, devo dire che se una persona come me estremamente precisa , ordinata ( a volte fino all’ eccesso ) si è trovata bene, non si può che ringraziarla anche per il fatto che mi hanno fatto vivere una esperienza bellissima senza dover programmare e rispettare rigorosamente orari e giornate, come la mia indole mi porta a fare, e nonostante tutto scoprire che alla fine della giornata si può essere sereni, felici e appagati allo stesso modo.

Grazie ancora a tutti per i bellissimi ricordi che conserverò e un arrivederci al “cammina, Molise! 2003” !!!!!!!

Ciao

di Giorgio Di Trapano (Roma)