L’uovo nella storia
Le uova, forse per la loro forma e la sostanza di cui sono fatte, hanno destato la curiosità e l’interesse dell’uomo
di Orestina Di Rienzo – fb
29 dicembre 2020
Etimologia UOVO = dal latino OVUM
Le uova, forse per la loro forma e la sostanza di cui sono fatte, hanno destato la curiosità e l’interesse dell’uomo.
Preistoria: nella preistoria l’uomo si accorge che dall’ uovo nasce un essere vivente, osservando rettili e uccelli.
Prime civiltà pagane: per analogia con la nascita degli esseri animati si diede spiegazione della nascita dell’universo come la rottura del grande UOVO COSMICO che si divide tra cielo e terra (2 metà dello stesso uovo). Ciò viene divulgato soprattutto nelle filosofie orientali e poi ripreso dai greci. Le uova erano simbolo del ritorno alla vita. Gli uccelli si preparavano il nido e lo utilizzavano per deporre le uova: a quel punto tutti sapevano che l’inverno e il freddo erano ormai passati.
Egiziani: nella civiltà egiziana si allevavano polli e avevano inventato un sistema artificiale di incubazione delle uova come testimonia lo storico greco Diodoro Siculo (narrazione di un viaggio in Egitto) e Varrone (nell’ opera “RERUM RUSTICORUM LIBRI”. L’ uovo come alimento era monopolio delle classi più importanti, faraoni, sacerdoti e nobili. Era un alimento pregiato ed esclusivo.
Greci: consumavano uova di gallina tanto che il medico greco Galeno affermava che nella dieta di una persona anziana non dovevano mai mancare.
Cartaginesi: mangiavano uova di struzzo.
Romani: nell’ antica Roma l’uovo appariva sulle tavole più importanti (fra le altre quelle di Giovenale, Marziale, Plinio il Giovane) ed era riservato agli ospiti di maggior riguardo anche se cucinato secondo ricette tramandate da Marco Gevio Apicio “ De re Coquinara”, ricette difficili da accettare per il gusto moderno: uova fritte in salsa acida di vino, uova lesse con salsa di pesce, olio e vino puro. Le uova di gallina, insieme a pane, olive e vino componevano l’antipasto (Gustatio) della cena.
Medioevo: le uova furono considerate preziose anche in questa epoca. Sotto il regno di Carlo Magno venivano accettate dai feudatari come pagamento. L’ uovo era visto come simbolo di fertilità e quasi magia. Le uova venivano per tanto considerate oggetti dai poteri speciali ed erano interrate sotto le fondamenta degli edifici per tenere lontano il male, erano portate in grembo dalle donne in stato di gravidanza per scoprire il sesso del nascituro e le spose vi passavano sopra prima di entrare nella loro nuova casa. Si comprese da subito l’importanza dell’uovo nell’ alimentazione: il medico Antimo, vissuto alla corte di Teodorico il Grande a Ravenna, affermava che se uno mangia a digiuno uova di gallina quante più ne può, otterrà un vigore fisico superiore a quello assicurato da ogni altro cibo.
Dante Alighieri, asseriva che l’uovo con il sale era il miglior alimento al mondo. Un popolare aneddoto narra infatti che un giorno egli incontrò in piazza un signore a lui sconosciuto, che lo fermò chiedendogli:” Qual è il cibo più buono del mondo?”. “L’uovo”, rispose il poeta. Un anno dopo, nella stessa piazza, i due si incontrarono nuovamente e lo sconosciuto chiese a bruciapelo: ”Con che?”. “Col sale”, fu la pronta risposta di Dante, famoso per la sua leggendaria memoria.
Dal rinascimento ad oggi: il carattere elitario delle uova pose problemi di “Galateo” quando nel 500 i tempi si fecero più gentili. Nel mangiare l’uovo alla coque bisogna ripulire o no l’interno del guscio con le dita? No, risponde Erasmo da Rotterdam, famoso umanista: “Meglio con la crosta di pane o col coltello”. Anche nel risorgimento personaggi come Giuseppe Mazzini si nutrivano quasi esclusivamente di uova sode. Fu sempre riconosciuta la proprietà energetica dell’uovo come alimento anche nei tempi successivi, anche se aveva perso quell’alone di magia e mistero in quanto le scienze avevano saputo spiegarne la funzione riproduttiva, la composizione e avevano svelato l’esatta sequenza dello sviluppo embrionale.
di Orestina Di Rienzo – fb