Castropignano, il paese che vende le case a 1 euro
La cessione, gratuita o a prezzo simbolico, è subordinata alla predisposizione ed esecuzione della ristrutturazione dell’immobile
di Marco Perisse (da gqitalia.it)
30 dicembre 2020
Il piccolo paese di Castropignano in Molise offre case al prezzo simbolico di 1 euro a patto che il beneficiario ristrutturi l’alloggio ceduto con la mediazione del Comune. Con delibera dello scorso ottobre, pubblicato sul sito istituzionale del municipio molisano, il consiglio comunale ha approvato il «regolamento per la cessione agevolata di immobili abbandonati» secondo uno schema che vuole far incontrare domanda e offerta. L’iniziativa è l’ultima in ordine di tempo intrapresa da piccoli comuni dell’Appennino e di altre zone isolate per arginare le conseguenze del depopolamento occorso dagli Sessanta in avanti, progetti che hanno suscitato molto interesse anche all’estero. Dopo la scoperta degli incentivi erogati da Santo Stefano a Sessanio, in Abruzzo, la Cnn americana ha acceso i riflettori anche sull’iniziativa molisana che nelle intenzioni del sindaco Nicola Scapillati intende incentivare la riqualificazione di Castropignano senza aprire la strada alla speculazione edilizia.
Come funzionano acquisto e ristrutturazione
«Scopo del regolamento – si legge nella nota del sindaco del 16 ottobre – è valorizzare i beni immobili siti nel centro storico del comune di Castropignano e della frazione di Roccaspromonte, semplificando e razionalizzando il procedimento di mediazione fra le parti interessate alla compravendita del bene». I proprietari attuali, se non intendono accollarsi le spese della ristrutturazione o demolizione, sono sollecitati a cedere immobili altrimenti in via di requisizione per abbandono. Il Comune sovrintende e media l’operazione dal momento che sia i proprietari sia gli acquirenti sono chiamati a manifestare le loro intenzioni agli uffici comunali. Chi fosse interessato ad acquisire il bene per cessione gratuita o prezzo simbolico (salvo le spese di trasferimento della proprietà) deve predisporre e presentare un progetto di ristrutturazione e recupero dell’immobile, iniziare i lavori entro due mesi dalla data di rilascio della licenza edilizia e versare una fidejussione di 2000 euro al Comune di Castropigmano avente validità per tre anni quale garanzia dell’esecuzione dei lavori.
Storia di un gioiello medievale
Ad oggi molti proprietari hanno manifestato l’intenzione di cedere i loro immobili per evitare di pagare le spese anche solo della demolizione. Il Comune conta di coinvolgerne una cinquantina, altrimenti i beni corrono il rischio dell’esproprio. Uno degli scopi dell’iniziativa è mettere in sicurezza il patrimonio urbanistico di questo gioiello medievale che conta oggi circa 900 abitanti contro i 2500 circa del periodo prebellico e con un 60% della popolazione maggiore di 70 anni d’età. È noto che dagli anni Sessanta un fenomeno di abbandono e migrazione ha svuotato i centri abitati dell’Appennino dove per secoli ha vissuto una parte consistente della popolazione italiana, ragione per cui si sono conservati interni borghi medievali ormai però con poche persone e dove gli immobili deserti vanno incontro a progressivo degrado. Castropignano sorge su un antico insediamento dei Sanniti e attorno ai resti di un maniero medievale diroccato, a una mezzora di distanza con auto dall’area archeologica di Saepinum. Per secoli è stato un importante crocevia sui tragitti commerciali nord-sud e lungo le transumanze del bestiame, e centro di fiorente artigianato: un’economia spezzata poi dalla modernità e dalle trasformazioni del dopoguerra che hanno spinto tanti a migrare verso le città. A metà strada tra Roma e Napoli, Castropignano è molto vicino alla località sciistica di Campitello Matese. Parte delle abitazioni in cessione si trovano sullo sperone di Roccaspromonte distante circa un chilometro e mezzo dal paese nei pressi del Santuario della Madonna del Peschio. Secondo Cnn Travel in nemmeno due mesi il sindaco Scapillati ha già ricevuto decine di manifestazioni di interesse all’acquisizione di immobili provenienti da tutta Europa.
di Marco Perisse (da gqitalia.it)