Campobasso: 450mila per il restauro di San Mercurio
Il Ministero per i Beni Culturali ha stanziato una cifra corposa per ridare decoro a uno dei luoghi di culto più antichi della città. La soddisfazione dell’Associazione Centro Storico: “Si trasformi in museo”
di primonumero.it
29 gennaio 2020
E’ uno degli edifici più antichi di Campobasso. Costruita circa mille anni fa, la chiesetta di San Mercurio è incastonata nel centro storico, nella zona detta della ‘Chiaia’ o contrada ‘Monticelli’. Da tempo, ovvero dal 17esimo secolo, è sconsacrata. Torna in queste ore alla ribalta cittadina per un finanziamento in arrivo dal Ministero per i Beni Culturali.
Infatti, come annuncia l’associazione ‘Centro Storico Campobasso’, “apprendiamo con piacere che il Decreto Ministeriale n. 591 del 21 dicembre 2020 ha stanziato numerose risorse finanziarie destinate alla Sabap (Soprintendenza archeologia, belle arti, paesaggi) del Molise per il triennio 2021-2023”. E tra i vari interventi previsti in Molise e in particolare a Campobasso, “ha destato la nostra attenzione la previsione di un restauro della chiesa di San Mercurio per il quale sono stati destinati 450mila euro”.
Eccola qua l’occasione buona da prendere al volo per ridare lustro all’ex luogo di culto, tra i più antichi della città come detto: “Che il restauro dia la possibilità di migliorare ed arricchire, sia sotto il profilo culturale che sociale, una parte del centro storico oggi trascurata”. L’associazione accusa l’attuale gestione di abbandono: “Dal 2009, a seguito di un accordo tra Soprintendenza e Curia, l’edifico è gestito dal gruppo scout di Sant’Antonio Abate che non lo ha mai utilizzato, abbandonandolo per lunghi periodi al degrado. A ciò si aggiunga che anche l’antica cappella laterale, che speriamo possa essere recuperata, è oggi ridotta a discarica abusiva”.
La speranza condivisa è che San Mercurio possa trovare una destinazione più consona alla propria storia. Proposte concrete: “Magari si potrebbe trasformare in un ‘Museo della tradizione della terracotta’, restituendo alla zona la vocazione artigianale della produzione di vasi e recipienti d’argilla, oppure inserendola in un più ampio progetto di museo diffuso nel quale potrebbe svolgere la funzione di piccola sala convegni, capace di ospitare attività culturali e di accoglienza turistica. Confidiamo, infine, in una pronta attivazione della Soprintendenza destinataria affinché le operazioni di restauro dell’edificio di San Mercurio inizino quanto prima” concludono dal ‘Centro Storico’.
Per i molti che non la conoscessero, l’associazione descrive per sommi capi la struttura che ha ospitato per settecento anni una delle chiese della città: “La piccola struttura è costituita da un’unica navata con copertura a due falde. L’ingresso è murato ma ancora sono leggibili gli elementi architettonici delimitanti il portale di accesso sul cui asse si trova una piccola struttura circolare che si restringe verso l’interno”. L’unico elemento decorativo è rappresentato dal cosiddetto ‘agnello crucifero’ sul rosone monolito.
In via San Mercurio, tra l’altro, alcuni residenti si sono occupati della pulizia della zona vicino alla chiesetta allestendo anche, nel periodo natalizio, degli addobbi molto carini. Un modo per vivere il proprio quartiere, in questo caso il borgo antico, in modo costruttivo e a servizio della comunità.
di primonumero.it