Fratello e sorella
La semplicità delle storie delle nostre famiglie
di Eleonora Principe – fb
2 febbraio 2020
Due bambini, stesso studio fotografico, due periodi diversi, ricongiunti “nell’altro mondo”, dopo 78 anni, lo stesso giorno.
È il 18 gennaio 2018 quando, in un gruppo Facebook formato da cugini ritrovati provenienti da diversi continenti, una cugina posta la foto di questa bella bambina con un ninnolo in mano. Proviene da una scatola dei ricordi di una casa di Philadelphia. Una signora l’ha ritrovata, sul retro una firma, il cognome è lo stesso di mia nonna. Un cognome molisano riconducibile ad un’unica origine. Non troppo diffuso.
Alcuni giorni di confronti, fino a quando la nonna Amelia conferma le nostre supposizioni: è lei.
La gioia è immensa. Oltre a riconoscere i suoi tratti, riconosciamo il set fotografico. Si tratta dello studio D’Ambrosio di Isernia, dove avevano ritratto, qualche anno prima, anche il fratello Giovanni.
Giovanni classe 1918, Amelia 1925.
I due crescono. Giovanni studia, vuole fare il maestro elementare. Ottiene i titoli, ma viene chiamato alle armi.
A fine gennaio 1941 salpa da Brindisi alla volta di Durazzo.
La nonna mi racconta che il 2 febbraio 1941, il giorno della Candelora, suo fratello scrive la sua ultima lettera alla famiglia. Io non l’ho mai vista, ma suppongo che dicesse più o meno così “Cara famiglia, vi scrivo dalla mia tenda. Io sto bene, e così spero di voi. Qui c’è tanto freddo, ma stiamo bene. Spero di riabbracciarvi presto, vostro Giovanni”.
Il 4 febbraio 1941 Giovanni muore a quota 802 del Monte Scialesit, in Albania, difendendo la linea italiana, contro l’avanzata greca.
La nonna racconta di suo fratello, e dai suoi occhi traspare sempre un grande amore, un amore imprigionato tra i ricordi di una infanzia felice.
Fine gennaio 2019. La nonna sta male. Capiamo tutti cosa sta per accadere. Da qualche tempo stava dando grandi segni di cedimento. Diceva che attendeva che la madre e il fratello andassero a prenderla.
Arriva il 2 febbraio, il giorno della Candelora. Si lascia andare in un profondo sonno.
Il 4 febbraio, infine, la sua luce si spegne.
Sono passati 2 anni, ma il suo ricordo, è vivo.
Quel giorno, nella mia cassetta della posta, ho trovato questa foto.
di Eleonora Principe – fb