Donne in Cammino
Una comunità in rete sulle tracce della meraviglia – Io faccio così #282
di Paolo Cignini (da italiachecambia.org)
9 febbraio 2021
La Rete Nazionale delle Donne in Cammino è una comunità che, tramite Facebook, unisce più di cinquantamila persone unite dal desiderio di condividere tutto quello che c’è da sapere sul mondo dei cammini. Ad un anno dalla nascita, simbolicamente fissata l’8 Marzo del 2019, abbiamo incontrato la sua ideatrice Ilaria Canali. Tra cammini, periferie e meraviglia, nella direzione dell’inclusività e dell’armonia, ripercorriamo le tappe della storia della Rete.
In quella tesoriera di incontri che è rappresentata dal Festival di Scirarindi, c’era quest’anno una persona in particolare che avevamo già incontrato virtualmente sulle pagine del nostro giornale: si tratta di Ilaria Canali, ideatrice del progetto della Rete Nazionale delle Donne in Cammino.
La sentiamo parlare di periferia e meraviglia, un apparente ossimoro che cattura sempre di più la nostra attenzione. Parla di periferia perché vive in quella romana, a Formello, una delle ultime tappe della Via Francigena, ed ironia della sorte siamo anche domesticamente catapultati verso il cammino.
Parla di periferia anche perché Ilaria è arrivata a ideare e a ‘fondare’ la Rete Nazionale delle Donne in Cammino dopo un esperienza che l’ha segnata fortemente e che l’ha spinta ad approfondire sempre di più il mondo dei cammini: quello della Periferia delle Meraviglie, un percorso di riscoperta urbana di una parte di Roma che parte dal Trullo per arrivare al Corviale, quartiere famoso per ospitare il celeberrimo Serpentone, e che ha visto la collaborazione di realtà come i Pittori Anonimi del Trullo e Retake Roma.
Qui la nostra curiosità si sublima, perché il progetto della Periferia delle Meraviglie nasce durante una diretta notturna di Radio Incontro, uno dei progetti del Calciosociale di Massimo Vallati, e chi ci segue per bene sa quanto ci piace creare e vedere le connessioni tra i progetti e le persone.
La nascita della Rete Nazionale delle Donne in Cammino può essere fatta risalire all’8 Marzo del 2019, durante l’edizione annuale della Fiera ‘Fa La Cosa Giusta’ a Milano. Da allora la Rete racconta le storie delle donne in cammino sui social, sulla stampa e anche in radio grazie alla spinta propulsiva di Alberto Pugnetti che, con Radio Francigena, fin dalla nascita della Rete, settimanalmente, ospita uno spazio dove le donne che ne animano l’attività raccontano le loro storie. Raccogliendo le istanze di molte camminatrici con cui era in contatto, Ilaria annunciava durante un incontro il desiderio di far nascere una comunità social che comprendesse tutte le donne appassionate di cammino in Italia, affinché potessero unirsi in una rete, volutamente decentralizzata e liquida, dove potersi scambiare esperienze e consigli legati al cammino e non solo, creando così una sorta di vetrina per i diversi territori italiani, invitando le altre persone ad unirsi ai diversi cammini proposti dalle attrici della rete.
Ecco perché, prima, abbiamo messo la parola “fondare” tra virgolette: la Rete nasce dalla spinta di più associazioni e gruppi di incontro sparsi in tutto il territorio italiano, piuttosto che essere calata dall’alto. Ed infatti, come spesso ci accade osservando i fenomeni nati dalla spinta delle persone, il riscontro è immediato: in un anno di attività le aderenti e gli aderenti alla Rete sono circa cinquantamila, con più di sessanta diversi tipi di cammini proposti direttamente dalla comunità.
Parliamo anche di aderenti perché, dalla Rete, è nato anche il gruppo Facebook delle “Ragazze in Gamba”, una sorta di intelligenza collettiva dove sono accolti anche gli uomini e nel quale le persone condividono curiosità e domande relativi al mondo del cammino, dal tipo di abbigliamento da utilizzare fino alla fatidica domanda: “è sicuro per le donne camminare da sole?” (vi rimandiamo al video qui sopra per ulteriori approfondimenti).
L’idea di inserire gli uomini in questo sotto-gruppo della Rete chiarisce la visione di Ilaria, soprattutto a ridosso di una giornata importante come quella dell’8 Marzo: «È stata una scelta ben definita. Esistono molti gruppi dedicati alla tematica femminile e molti di questi sono dedicati solo alle donne. Io ritengo che, se si vuole puntare ad una maggiore parità di genere in Italia (una strada ancora lunga da percorrere), la prima cosa è fare in modo che ci sia un esempio autentico e palpabile di inclusione e dialogo. Quello che è successo nella Rete è che non solo gli uomini ci sono ma sono anche preziosi, perché ascoltano, danno consigli e suggerimenti, propongono escursioni; la loro presenza è utile ed armonica».
La straordinaria capacità di crescita del gruppo in un così breve arco di tempo ci fa prendere ancora più atto di quanto il tema del cammino e del turismo sostenibile sia ormai molto avvertito dalle persone: «Perché dopo un cammino, sia che lo si viva che se lo si organizzi, quello che cambia è fondamentalmente la fiducia in se stessi e la fiducia negli altri», ci spiega Ilaria. «Esiste un’Italia meravigliosa dove in realtà la donna può camminare in maniera sicura: avere fiducia nel prossimo ti consente di fare i passi della propria vita con molta più serenità. Si torna poi a casa con la fiducia di poter gestire la propria quotidianità, con un’armonia interiore che prima non si aveva».
L’8 Marzo 2020 la Rete festeggia il suo primo anno di attività e lo celebrerà con una “Festa delle Donne in Cammino”, dove le numerose uscite delle donne in tutta Italia saranno messe in rete e condivise in una sorta di camminata collettiva di crescita e rinascita: l’obiettivo è far sì che, da un ecosistema basato sui social, questo progetto possa poi divenire un portale di comunicazione e d’informazione vero e proprio, in grado di assolvere alle varie funzioni di incontro tra le persone e di scambio delle esperienze e delle storie nel modo più intuitivo possibile.
«Abbiamo scoperto, durante questo anno di cammini, che la meraviglia, che secondo i filosofi è l’ingrediente principale della scoperta, è un processo che ci porta a vedere l’errore insito nei nostri preconcetti,e ci spinge ad ampliare le nostre vedute. È un contributo alla creazione di bellezza». Buon 8 Marzo a tutte (e a tutti) noi.
di Paolo Cignini (da italiachecambia.org)