• 8 Aprile 2021

South Beach: il Molise che non vogliamo.2

Il Comitato Civico “CostaVerdeMareNostrum” contro la realizzazione della “Dubai del Molise”

di Il Comitato Civico “CostaVerdeMareNostrum”

8 aprile 2021

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«Gent.me Autorità,

imprecisati soggetti privati hanno presentato presso il comune di Montenero di Bisaccia (CB) una idea progettuale turistico-residenziale denominata “PROJECT SOUTHBEACH” munita di relazioni tecnico-descrittive e dei corrispondenti conti economici e patrimoniali.

Il Sindaco di tale Comune, con propria nota, ha richiesto al Presidente della Giunta Regionale del Molise la convocazione del Tavolo Tecnico per definire ed approvare l’Accordo di Programma indispensabile alla realizzazione del Piano di Investimento. Detto Piano di Investimento interesserà il litorale marittimo di questo comune, per una superficie di circa 140 Ha che risulta inserita, in senso longitudinale, tra le foci del fiume Trigno e del torrente Mergolo (per ca. 2 km) mentre, in senso trasversale, dalla battigia si addentra per qualche centinaio di metri fino ai limiti pertinenziali dell’autostrada A14.

Tale area risulta essere privata nella sua quasi totalità e adibita ad attività agricola.
Il Comune di Montenero di Bisaccia ne è proprietario, per donazione, di un lotto corrispondente a 4 Ha urbanisticamente già definito, mentre il Consorzio di Bonifica di Termoli è titolare dell’idrovora e delle superfici interessate alla sua funzione.
Il predetto Piano di Investimento contempla la realizzazione di una massiva, insostenibile ed ostativa edificazione pari a circa 5.000.000 (cinque milioni) di metri cubi in prevalenza finalizzati alla costruzione di 127 torri aventi altezza compresa tra 8 e 25 piani nonché lo “sventramento” del territorio finalizzato alla creazione di una rete di canali navigabili ad uso dei residenti per ormeggiare la propria imbarcazione “sotto casa”.
Si omette, al momento, l’illustrazione di altri dettagli.

I motivi ostativi di tale ipotesi progettuale risiedono essenzialmente nella inosservanza delle fonti normative e giurisprudenziali per gli aspetti seguenti:

A) URBANISTICI:

1) È il Comune con i suoi organismi che esercita le competenze in materia di pianificazione e gestione del territorio attraverso la formazione e l’attuazione del Piano Regolatore Generale.
L’attivazione del procedimento ex art.34 D.Lgs. N.267/2000 non autorizza il superamento della loro funzione ovvero la revoca delle norme sulla trasparenza amministrativa.

Il vigente PRG del Comune di Montenero di Bisaccia, avendone fissati i parametri, gli ambiti ed i limiti di intervento, pur prevedendo l’urbanizzazione dell’area interessata, non consente l’insediamento proposto che si configura come una destabilizzante e speculativa ELARGIZIONE DI CUBATURA “AD PERSONAM” PER REALIZZARE UN’ECOMOSTRO.

Si dia un’occhiata agli ultimi dati I.S.P.R.A. che trattano il Rapporto del consumo di suolo ed attestano il suo ECCESSIVO CONSUMO nel Molise (sulla costa in particolare) a fronte della decrescita demografica e dell’emigrazione galoppante determinandosi, in questo Comune, semmai l’urgenza di recuperare oltre il 40% di case vuote ed abbandonate e riconvertirle al turismo sostenibile e all’albergo diffuso. Ciò detto, il Comune di Montenero di Bisaccia, dispone comunque di altri comparti edificabili in edilizia residenziale e attività ricettiva, secondo standard consolidati e rispondenti sia alla qualificata domanda turistica che ai vincoli di rito.

2) La richiesta de quo risulta, perciò, totalmente irricevibile ed ancor più intrattabile data anche la perdurante inesistenza di una cartografica aggiornata che definisca la linea demaniale marittima e, conseguentemente, quantifichi l’incessante attività erosiva della Costa, a fronte della quale occorre ristabilire prioritariamente le distanze, il rispetto delle competenze, il corretto uso e assetto del territorio.

Sul punto giova osservare che per la demanialità non è richiesta una prova in quanto i beni che fanno parte del demanio marittimo, essendo necessari e naturali (tra i quali, com’è noto, fa parte la spiaggia) si acquistano automaticamente con il loro semplice venire ad esistenza (art.28 Codice della Navigazione).,

Nella denegata ipotesi si dovesse pervenire alla approvazione dell’idea progettuale in questione che impegna le esistenti aree demaniali, su espressa richiesta dello scrivente Comitato Civico, che qui formalmente si rappresenta, si invita il Presidente del Tavolo Tecnico, a salvaguardia dell’interesse e del patrimonio pubblico, ad attivare la procedura prevista per il sequestro cautelativo delle aree interessate onde evitare che si concretizzino danni conseguenti ed irreversibili.

B) PAESAGGISTICI, AMBIENTALI E CULTURALI.

L’area in questione è situata all’interno del PTPAAV n°1 della Fascia Costiera della regione Molise e ricomprende:

  • – l’area S.I.C. “Foce Trigno – Marina di Petacciato”;
  • – il lungo tratto del Tratturo “l’Aquila-Foggia”;
  • – l’istituenda “Riserva Naturalistica della foce del Trigno”; – la Zona naturalistica per la protezione del Fratino;
  • – la Pineta di Petacciato.

1) La legge N.431/1985 e ss.mm.ii. impone il vincolo paesaggistico a difesa e per la protezione delle zone costiere.

Nel nostro caso l’intervento in esame prevede il loro stravolgimento territoriale e favorisce l’urbanizzazione selvaggia ed in totale assenza di attiva e fattiva domanda sociale, turistica e commerciale.
2) Sui profili paesaggistici, com’è noto, il vigente Piano Territoriale Paesistico e Ambientale di Area Vasta (PTPAAV) prevede anch’esso che lo sviluppo delle risorse turistiche in quella zona sia “connesso con la salvaguardia, la conservazione del patrimonio naturalistico ambientale e la tutela dei lineamenti del paesaggio”.

3) l’area di riferimento è attraversata dal Tratturo L’Aquila-Foggia il cui tracciato, patrimonio demaniale, risulta, a parere dei ricorrenti, illecito declassificarlo a “polmone verde del complesso edilizio” ma va conservato e valorizzato come patrimonio pubblico storico-culturale nella sua identità e integrità nonché per la sua finalità voluta dalla L.R. N.9/1997 di Tutela, valorizzazione e gestione del demanio tratturi.

4) LA PROPOSTA IN ESAME SNATURA GLI ELEMENTI ESSENZIALI DI TUTELA DEL PAESAGGIO TIPICO E CONTRASTA CON LA SUA NATURALE VOCAZIONE TURISTICA PREVEDENDO INSEDIAMENTI INVASIVI AVENTI CARATTERISTICHE FUNZIONALI AD ALTRI MODELLI AMBIENTALI E SOCIO- CULTURALI.

TALE AMMASSO DI TORRI, CHE MAL SI ADATTA CON L’URBANISTICA CONSOLIDATA E CON GLI STILI DI VITA LOCALI, TRAUMATIZZA IL PAESAGGIO, LA SUA STORIA, LA SUA CULTURA, IN UNA PAROLA LA PROPRIA IDENTITÀ AMBIENTALE IL CUI VALORE COSTITUISCE RIFERIMENTO ESSENZIALE PER INNERVARE UNO SVILUPPO ORIGINALE, INDISPENSABILE PER CONIUGARE TIPICITÀ CULTURALI, COLTURALI, SOSTENIBILITÀ E TARGHET DI QUALITÀ.

Il Comune di Montenero di Bisaccia ha programmato da sempre, in linea con i suoi strumenti urbanistici, in sintonia ed a volte anche in forma associata con i Comuni turistici viciniori, seguendo l’indirizzo della valorizzazione delle loro straordinarie risorse paesaggistiche ( vd. L’ISTITUZIONE DELLA RISERVA NATURALE DELLA FOCE DEL TRIGNO) e naturalistiche (vd. LA PROTEZIONE DEL FRATINO) qualificando la propria offerta e rafforzando la sua ricaduta economica e lavorativa. La sciagurata approvazione del “PROJECT SOUTHBEACH” provocherebbe l’arresto del crescente trend socio-economico, romperebbe l’affermato assetto turistico locale e sovracomunale ed arrecherebbe danni incalcolabili sul piano ambientale, paesistico, culturale ed identitario.

In tema di TRANSIZIONE ECOLOGICA e quindi di PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA il Presidente Draghi, in occasione delle sue dichiarazioni programmatiche rese per la fiducia al Senato, ha affermato:
“Il nostro turismo avrà un futuro se non dimentichiamo che esso vive della nostra capacità di preservare, almeno non sciupare, quanto generazioni e per secoli si è preservato e tramandato puntando su modelli di turismo più rispettosi di ambiente, tradizioni e bellezze del nostro Paese”.

5) l’intera area della marina di Montenero di Bisaccia ricade nel SIC “Foce Trigno – Marina di Petacciato” IT7228221 e risulta pertanto assoggettata alle prescrizioni dettate dalla vigente normativa in materia (D.M. 03/04/2000, DPR 357/1997, DPR 120/2003 e s.m.i.).

Il PTPAAV n. 1 prescrive per quest’area interventi di ricostruzione e potenziamento della vegetazione tipica dunale ed endemica, nonché rimboschimento con specie autoctone (art. 34 punto 6 lett. a e b del P.T.P.A.A.V.)
Si tratta di norme tendenti ad evitare preventivamente che vengano approvati strumenti di gestione territoriale, per come in effetti si presenta “Project Southbeach”, in conflitto con le valutazioni obbligatorie nonché con le esigenze di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario.

C) IDROGEOLOGICI E SISMICI

1) “Le Marinelle” è la denominazione attribuita dagli antichi alla località marittima che costituisce l’area interessata, oggi, dall’idea progettuale in oggetto.
“Zona Padula”, invece, è la denominazione attribuita al suo immediato entroterra. Tali denominazioni testimoniano, insieme alla presenza dell’idrovora, più di quanto possa essere tecnicamente e documentalmente dimostrato, il difetto di fragilità e compromissione idrogeologica dell’area di riferimento e quindi la sua inadeguatezza a subire una massiva cementificazione ed il suo sventramento territoriale, pena lo stravolgimento dei già delicati assetti geomorfologici ed equilibri naturalistici.

La prova, incontestabile, per giunta, è data proprio dalle conseguenze provocate dall’erosione costiera.

2) Parimenti dicasi sul versante del rischio e della pericolosità sismica, sempre più attuale, data la frequente ripresa delle scosse telluriche che si registrano con epicentro, come l’ultimo caso di qualche giorno fa, localizzato in prossimità delle isole Tremiti.

Gent.me Autorità,

il più volte citato “Project Southbeach”, inizialmente divulgato come “La Dubai del Molise” da alcuni organi di stampa locali, ci ha indotti a curiosare sui socialnetwork facendoci scoprire un caso analogo, simil-denominato: “Civitanova Marche Modello Dubai”.

Non abbiamo avuto tempo per capire se la proposta avanzata al Comune di Montenero di Bisaccia sia la stessa bocciata dal Comune di Civitanova Marche oppure se siamo in presenza di una vulgata pubblicitaria o, più verosimilmente, di una appropriata e intuitiva licenza giornalistica.

È convinzione ferma di questo Comitato Civico, per quanto esposto e per le correlate osservazioni, di chiedere a codesto Spett.le Consesso del Tavolo Tecnico di bocciare la richiesta del Comune di Montenero di Bisaccia inerente l’idea-progetto denominata “Project Southbeach”».

di Il Comitato Civico “CostaVerdeMareNostrum”