Nasce Rifai, la rete dei giovani per la montagna
Con Cramars, gli Under 40 della Carnia fanno squadra con i coetanei del Piemonte e della Sicilia per contrastare lo spopolamento
di ilfriuli.it
20 aprile 2021
I giovani carnici tra i 18 e i 40 anni muovono la montagna. Lo fanno guidati dalla Cooperativa per lo Sviluppo Sociale Cramars, e aggrappati al sogno di crescita che condividono con i coetanei del Piemonte e della Sicilia. Infatti, nonostante la distanza geografica e culturale, i giovani delle aree interne poste agli antipodi del nostro Paese hanno molto in comune: condividono l’idea di futuro che dipende dall’animazione del loro territorio di appartenenza, un’attività che rivoluzioni il modo di pensare alle aree interne, mettendo i giovani al centro.
Da est a ovest e poi a sud, questi giovani sono collegati da un unico filo conduttore, che oggi è diventato una rete chiamata Rifai, Rete Italiana dei Giovani Facilitatori delle Aree Interne, attraverso la quale si pongono l’obiettivo di avviare nuove politiche di sviluppo con il coinvolgimento di istituzioni e stakeholder nell’analisi delle specificità di questi territori, per supportare le realtà locali.
Così, una comunità, quella della Carnia, ma anche quella del Canal del Ferro e quella delle Dolomiti Friulane, si sono messe assieme alle realtà della Valle Stura in Piemonte ed a quella dei Monti Sicani in Sicilia si sono attivate e stanno chiamando a rapporto ulteriori comunità italiane, con l’obiettivo di contrastare la tendenza ad escludere i giovani locali dalla pianificazione delle politiche delle aree interne italiane.
I temi in campo sono molteplici e riguardano tutto ciò che può interessare chi vive e lavora nelle aree marginali italiane: ambiente, turismo, giovani e restanza. In questo caso la restanza viene considerata come una virtù da valorizzare al meglio per radicare i giovani al loro territorio.
Sono giovani che intendono restituire una visione dell’ambiente e del paesaggio al servizio di chi vive e lavora nelle Aree Interne per sviluppare progetti sostenibili di sviluppo. Giovani che immaginano forme di turismo lento e sostenibile, fatto di persone che si incontrano e che promuova la conoscenza e la valorizzazione delle culture e delle tradizioni locali, nel rispetto dell’ambiente e dei sistemi di vita dei paesi, dei territori e delle popolazioni ospitanti.
Sono giovani che affrontano il tema ricorrente e caratteristico dello spopolamento delle aree interne, prendendo come esempio virtuoso le storie di successo di chi, invece, ha creduto e ha puntato sulle aree interne. Sono giovani che hanno deciso di impegnarsi e di investire nelle capacità di sviluppo di questi territori perché sono convinti che innovare nelle Aree Interne sia più semplice, poiché in questi territori vergini, tutto è ancora da fare.
Rifai ora intende dare ulteriore forza al flusso di idee che sta percorrendo in lungo e in largo la penisola italiana attraverso il coinvolgimento di chiunque creda che sia possibile disegnare un futuro diverso per le aree interne, rispettoso delle persone che hanno scelto di rimanere in questi luoghi.
Rifai rimane comunque aperta anche al contributo di altri soggetti del territorio delle aree interne friulane. È possibile infatti iscriversi alla Rete Italiana Giovani Facilitatori compilando il modulo che si trova sul sito www.reterifai.it
di ilfriuli.it