• 20 Aprile 2021

South Beach: il Molise che non vogliamo.9

Il mio pensiero sul progetto South Beach

di Elvira Delmonaco Roll – fb

20 aprile 2021

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Questo è il Molise, ricco della sua bellezza naturale, della sua storia, discreto, che sussurra agli amanti del vivere sano, ospite gentile di un turismo che va incrementato e che non è quello che si vuole attirare con il progetto di una enorme speculazione edilizia. 

Mi vengono i brividi pensando all’impatto ambientale che questa mostruosità può avere, avendo già vissuto il disastro di una speculazione edilizia che ha cambiato la storia della fascia costiera, lunga diversi chilometri, di Castelvolturno.

Cosa è rimasto oggi di quella sfrenata corsa al cemento in vista di un turismo che è durato poco e che avrebbe dovuto essere la prima meta vacanziera della città di Napoli?

Un mare inquinato dagli sversamenti abusivi, non essendovi una efficiente rete fognaria, è stato il primo dei problemi che ha tirato dietro tutti gli altri. Lo spopolamento delle seconde case, dei villaggi turistici ha lasciato dietro di sé ruderi di ville e villette, palazzi vuoti, (per fortuna non grattacieli) dalle facciate colpite dal sale e e dalla incuria, piscine e parchi acquatici abbandonati, … 

Non è possibile riconvertire ancora oggi la ex vocazione turistica del territorio che ha brancolato tra accoglienza ai terremotati, permessi carcerari e altro, senza sanare le enormi problematiche rimaste dalla speculazione edilizia che ha arricchito solo gli speculatori, e non la gente del posto, che ha reso tristemente famoso un territorio bellissimo, con grandi spiagge e una magnifica pineta condannata oggi dall’incuria. Castelvolturno avrebbe dovuto essere una nuova Milano Marittima, con un mare una volta bellissimo, invece è andato tutto storto. 

Per un progetto come quello della South beach ci vogliono enormi investimenti per la salvaguardia del territorio che se viene deturpato determina la sua stessa morte e la morte del turismo. Basti pensare all’impatto prodotto da tutte le auto in zona, dall’incredibile montagna di rifiuti, dalle enormi fognature, dai depuratori, dalle forniture idriche ed elettriche eccetera, atte ad accontentare un turista sempre più esigente, che vuole comodità, divertimento e una natura ancora vivibile. Dubai è Dubai e il Molise non ha la stessa forza economica. Inoltre, se la regione non è capace di gestire la sanità, come potrebbe essere capace di gestire un progetto di questa portata? Agli speculatori basta costruire e vendere, ma di tutto il resto si lavano le mani.

di Elvira Delmonaco Roll – fb

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