Campobasso senza Costume
Perché i paesi nei secoli scorsi hanno avuto il loro Costume ed il Capoluogo no
di Arnaldo Brunale – fb
8 giugno 2021
L’altro giorno, in occasione del mancato Corpus Domini, ho avuto modo di vedere, davanti al Municipio, alcuni “figuranti” (Organizzati e vestiti magistralmente dall’Associazione La Mantigliana – NdR) vestiti con costumi rinascimentali. La cosa mi ha riportato subito alla mente i costumi che contraddistinguono i nostri paesi.
Premesso che Campobasso non ha mai avuto un suo costume, come quelli di S. Polo Matese, Boiano, Sepino, Guardiaregia ecc., ma solo un modo di vestire nei giorni feriali e in quelli festivi, mi piace ricordare che la grande proliferazione dei costumi nel nostro Molise, e nel Meridione dell’Italia in generale, risale alla dominazione borbonica, quando i regnanti, per distinguere gli abitanti di un paese dall’altro, o quelli provenienti da regioni governate da altre signorie, imposero l’uso di questo originalissimo abbigliare ai propri sudditi, che si diversificò, per colori e fattura, da zona a zona del regno.
Qualche studioso dell’argomento potrebbe dissentire dalle mie affermazioni, ma, ripeto, Campobasso non ha mai avuto un suo costume come gli altri paesi; semmai la gente campobassana vestiva alla francese ed alla spagnola, una moda risalente addirittura al XVII secolo, anche se, quel modo di abbigliare variopinto ed originale, soprattutto delle donne contadine (ampie gonne, camicette sbuffanti, cuffiette sulla testa e fazzolettini che avvolgevano le loro spalle), per certi versi riadattato ai gusti locali, farebbe pensare ad un costume vero e proprio. Ne sono testimonianza le affermazioni del Nauclerio del 1688 e dello Stendardo del 1732 nei loro Apprezzamento del Feudo di Campobasso.
Questo modo di vestire è andato via via scemando nel tempo, esattamente dalla seconda metà dell’800 fino agli inizi del ‘900, quando incominciò ad avvertirsi progressivamente l’influenza della moda d’oltreoceano, favorita dall’emigrazione di ritorno. Nel 1857, in un suo manoscritto sugli usi e i costumi di Campobasso, donato alla nostra Biblioteca Provinciale, Pasquale Albino affermava:
“…Può dirsi quasi omessa del tutto l’antica foggia di vestire dei nostri contadini; ne avanza qualcuno che ricorda il costume patrio…”.
di Arnaldo Brunale – fb