Sindaco di origini molisane
Luis Nuncio Fabrizio, Sindaco socialista di Mar del Plata e Deputato nazionale argentino, era di origini molisane
di Geremia Mancini e Mariateresa Di Lallo
10 giugno 2021
Il Molise è fatto da molisani, anche da quei molisani che sono emigrati, perchè costretti o per scelta, soprattutto a cavallo delle due Guerre mondiali, ma sempre con un pensiero rivolto alla loro terra, e che si sono distinti in vari settori nel mondo. Con questa rubrica vogliamo ricordarli ma anche ridare dignità ai nostri borghi, ai nostri talenti e nel contempo riaccendere l’attenzione su questo piccolo lembo di terra, non solo per storia, cultura e paesaggi ma anche dal punto di vista degli ingegni. Purtroppo il Molise come i molisani illustri, non sono presenti sui libri di storia, ma è giusto far conoscere ai molisani in primis, alle giovani generazioni, che i loro avi, si sono distinti nel mondo, con sacrifici, allontanandosi dai propri familiari, a volte non riuscendo a tornare nella loro terra d’origine.
Luis Nuncio Fabrizio morì il 31 gennaio del 2013 all’età di 87 anni. Il giorno dopo tutti i giornali riportarono, con enorme risalto, la notizia della scomparsa di questo grande politico argentino. Luis Nuncio Fabrizio era di origini molisane. Suo padre, Antonio, nato nel 1897 a Mafalda, in provincia di Campobasso, era giunto in Argentina all’età di otto anni. Antonio, con la sua famiglia, si stabilì a Mar del Plata e lì imparò il mestiere di falegname. Appena maggiorenne fondò una propria industria di falegnameria che ebbe un notevole successo.
Già da giovanissimo legò i suoi ideali al socialismo e ad ogni forma di cooperativismo. Fondò la Cooperativa “Sociedad de Fomento del Barrio San Juan”. Ebbe un ruolo importante nei giornali italo-argentini “Italia Libera” e “Corriere degli Italiani”. Morì a Mar del Plata nel 1974. Certamente influenzato dagli ideali del padre Luis Nuncio Fabrizio, a soli 15 anni, divenne segretario della Gioventù Socialista di Mar del Plata. Intelligente, appassionato e mosso da una forte spinta ideale divenne ben presto un politico affermato. Fu deputato nazionale e provinciale sempre del “Partito Socialista Democratico”. Fu anche, più volte, Sindaco di Mar del Plata e precisamente dal 1973 al 1976, poi rieletto nel 1976 fu destituito dai militari nello stesso anno e infine, accettando una controversa proposta del regime, tornò come Commissario di Mar del Plata dal 1981 al 1983.
Quest’ultima scelta, che voleva essere una prova di distensione fra le parti, fu da lui stesso successivamente definita sbagliata. La sua amministrazione realizzò uno storico e mai dimenticato piano destinato ai quartieri più poveri della città. Così fu pubblicamente ricordato alla sua morte: ”Uomo onesto nella sua vita privata e nella sua attività pubblica. Utilizzò le risorse della municipalità sempre in funzione del bene comune e mai per un suo tornaconto. Egli fu consigliere, vicepresidente provinciale e deputato nazionale e rappresentò il Partito socialista in diverse occasioni. Nel 1964 entrò nella commissione argentina alla Conferenza Internazionale del Lavoro di Ginevra”.
Come sindaco, nonostante le difficoltà di quel tempo, condusse un piano di lavoro fondamentale per i quartieri più poveri della città. Ha governato con rigore e austerità. E fu sempre in grado di percorrere le sue amate strade di Mar del Plata con la testa alta e guardando negli occhi di ognuno”. Scrisse anche il libro “La Redencion Alcanzada – Una historia en Mar del Plata” che ebbe un ottimo successo.
di Geremia Mancini e Mariateresa Di Lallo