Tutti in Convitto!
Si riprende, anche con ironia, lo Studio e la prospettiva verso il percorso artistico e d’impresa culturale intrapreso dal Teatro de Loto
di Stefano Sabelli
9 settembre 2021
Ben ritrovati.
Il Teatro del Loto riprende la sua attività artistica dopo due anni in cui è mutato il Mondo.
È stato per tutti un tempo sospeso e, per chi fa spettacolo dal vivo, forse lo è stato anche di più.
Nonostante tutto, abbiamo continuato a guardare con fiducia al nostro lavoro e non abbiamo voluto far passare questo tempo invano.
Guardando al futuro, abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo e abbiamo utilizzato questo periodo per ristrutturare completamente gli esterni del Teatro, rendendolo bello come mai.
Divenuto nel 2019 di proprietà della nostra cooperativa – Teatrimolisani -, oggi, il LOTO è completamente ricontestualizzato nel borgo di Ferrazzano. Un valore aggiunto, architettonico ed estetico, che desta curiosità nei visitatori.
I tanti turisti passati quest’estate in Molise e a Ferrazzano (mai così numerosi negli ultimi anni), che, con le guide del Touring Club Italiano o di Lonely Planet alla mano, ci chiedevano di visitare quello che le stesse indicavano come “il più bel piccolo teatro d’Italia”, hanno sempre certificato, con stupore aggiunto, a visita avvenuta, quello che per noi rappresenta un orgoglio.
Quello di aver reso alla nostra terra “un contenitore d’arte” – noto ormai ovunque per le sue tante attività d’innovazione teatrale – che abbiamo saputo trasformare in “opera d’arte” in sé. Oltre che in uno dei migliori esempi di resilienza culturale dell’Italia dei territori e dei borghi interni.
E non ci fermeremo qui.
Perché con la prossima imminente riapertura, ad ottobre, vogliamo proiettare il Loto in una dimensione sempre più internazionale, sia per le attività da produrre e promuovere sia per far conoscere questo gioiello scenico del Molise come uno dei più bei piccoli Teatri al Mondo.
Nel frattempo dobbiamo però toglierci un po’ di ruggine, accumulata in questo periodo di pandemia, e riprendere con slancio le nostre migliori abitudini.
Invitiamo perciò TUTTI IN CONVITTO non tanto per sottoporci a ESAMI DI RIPARAZIONE quanto per riprendere, anche con ironia, lo Studio e la prospettiva verso il nostro percorso artistico e d’impresa culturale.
Da diversi anni il LOTO LINK FEST fa da preludio alla nostra regolare attività stagionale.
Quest’anno abbiamo voluto promuovere il Festival in un contesto unico e storico per tanti Molisani: il Convitto Nazionale “Mario Pagano”.
Con contagioso entusiasmo, Rossella Gianfagna, il Rettore che ha riportato il Convitto ad antichi fasti, ha accolto la nostra richiesta di aprire gli spazi aperti per una rassegna tardo estiva di spettacolo dal vivo.
Un inizio di collaborazione, col Teatro del Loto, che auspichiamo possa diventare strutturale nei prossimi anni.
Il Loto, a settembre, svolgerà, così, i suoi Esami in Convitto per 3 settimane, che ci auguriamo siano “da raccontare”. Per dirla col nostro amato Fred.
Non resta che invitarvi a ritrovarci TUTTI IN CONVITTO!
Venerdì 10/09 inaugureremo il LOTO LINK FEST 21 con un doppio evento alle 19:00 – MOLISE INT’O MOON’ – il concerto aperitivo augurale, del sempre più sorprendente e bravo Giuseppe Spedino Moffa, una carovana musicale che parte dal Molise per visitare altri angoli del mondo, in compagnia del Violino del compare di Spedino, Domenico Mancini; a seguire, alle 20:00, sempre con Spedino alle musiche, sarò io in scena con LE VIE DEL BUDDHA – Il Ground Zero d’Oriente.
Proponiamo questo spettacolo alla vigilia di una ricorrenza – l’11 Settembre – che vent’anni fa, a New York, ha cambiato il Mondo.
Una data che, sei mesi prima (il 12 marzo 2001), ebbe però un tragico prodromo con l’abbattimento, da parte dei talebani, dei BUDDHA DI BAMIYAN, fra le statue più imponenti e sacre dell’Antichità.
Dopo il debutto al Memo Fest di Lucca, in giugno, con LE VIE DEL BUDDHA – a quegli eventi dedicato – col Teatro del Loto abbiamo iniziato un tour che ci sta portando, con emozione e riscontro, in tutta Italia, proprio per ricordare (anche) il ventennale della Distruzione dei Buddha di Bamiyan: tragico prodromo all’11 settembre.
Con emozione venerdì 10, alla vigilia del Ventennale del Ground Zero, lo presenterò ora anche nella mia città. Soprattutto nel luogo che mi ha visto crescere.
Ho tratto il recital – una riflessione credo sentita fra Oriente e Occidente – dal mio Diario Viaggio a Kabul, scritto, a fine 2001 (pochi mesi dopo l’11 settembre, dunque), quando mi recai in Afghanistan, a seguito della prima Missione culturale del MIBACT.
Quella Missione, guidata dall’allora Sottosegretario Vittorio Sgarbi ed Alain Elkan, ebbe il compito di censire i siti archeologici distrutti dai talebani e dare un primo sostegno alla ricostruzione dei beni culturali afghani, per favorire la transizione democratica del Governo provvisorio di Hamid Karzai.
Quando si credeva possibile l’uscita dalla dittatura talebana e la ricostruzione pacifica di una terra martoriata da una guerra infinita.
Primi fra gli occidentali, ci recammo nella Valle di Bamiyan, patrimonio UNESCO, nove mesi dopo l’esplosione dei Buddha della Montagna, fra le più imponenti e sacre statue dell’antichità, e costatammo una Bellezza violata per sempre dagli studenti coranici, che lì, a Bamiyan, perpetrarono pure il genocidio del popolo Hazara, custode da secoli della Valle e degli stessi Buddha.
I recenti eventi in Afghanistan, nazione martoriata da 40 anni di guerre senza fine, e il ritorno dei talebani hanno probabilmente reso questo recital ancora più necessario.
Un Teatro di narrazione, fatto anche di episodi divertenti e paradossali, sottolineato dalle magnifiche musiche composte ed eseguite da Spedino Moffa e dalla proiezione di foto che io stesso ho scattato, lì, fra Kabul e i monti dell’Hindukush.
Mi auguro per questo e il tanto altro che proporremo che vorrai accogliere il mio invito: TUTTI IN CONVITTO!
Dopo due anni infiniti, a ben ritrovarci, intanto, al Mario Pagano.
https://www.diyticket.it/events/teatro/5344/le-vie-del-buddha
https://www.lavocediasti.it/2021/08/26/mobile/leggi-notizia/argomenti/cultura-10/articolo/con-lattore-stefano-sabelli-lafghanistan-e-piu-vicina-a-san-martino-alfieri-lo-spettacolo-le-v.html
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