Venafro: un grande passato che è passato e basta
Perché Venafro è diventato un paese cafone e Agnone, Capracotta, Petrella, Carovilli, Termoli, Larino no?
di Franco Valente – fb
2 novembre 2021
Venafro ha ottimi bar, ottimi negozi. Si fanno biscotti speciali.
Ho chiesto più di una volta ai loro titolari: “Il Sindaco di Venafro è venuto da voi qualche volta per farvi un complimento?”
“MAI!”, è stata la risposta di tutti.
Venafro è fatta di brava gente ospitale. Rassegnata.
Perché Venafro è diventato un paese cafone e Agnone, Capracotta, Petrella, Carovilli, Termoli, Larino (per fare qualche esempio) no?
Perché a Venafro si è persa la capacità di capire cosa sia il bello.
Con l’aggravante che ormai c’è la rassegnazione a rimanere cafone.
Sentivo casualmente un giovane, uno di quei giovani che sembrano sensibili, che si guardano attorno e che ogni tanto si incazzano, che imprecava per la sciatteria di questo paese..
All’università i professori mi chiamavano Venafro perché parlavo solo di Venafro.
Venafro ha perso la sua memoria.
Non c’è più il piacere di chiacchierare in piazza. Manca una piazza. Manca il piacere di godersi le belle architetture del Centro Antico. Manca il piacere di godersi la musica, il teatro. Non c’è un teatro.
La processione di S. Nicandro non si sa più cosa sia. E’ indecente.
Qualunque cosa si faccia in questo paese divenuto cafone, rimane l’impressione che sia una cosa occasionale.
Si fa nella piena consapevolezza che non inciderà in alcun modo nella storia della comunità.
La vera novità culturale è la sciatteria.
A Venafro non c’è un Corso che sia un Corso su cui passeggiare. Non c’è una piazza nella quale fermarsi a chiacchierare.
I biscotti venafrani, la gloria della sua tradizione popolare, non si chiamano più biscotti, ma taralli. Una vergogna! .
Un paese che non è capace di capire che lo stile è fatto di particolari. Non credo che a Venafro una donna ben vestita o un uomo elegante avvertano l’esigenza di mostrarsi agli altri, come si fa in tutte le città dove anche il modo di vestire è segno di civiltà. .
Una città dal grande passato che è passato e basta.
di Franco Valente – fb