La Befana
Domani è la festa per eccellenza dei bambini: l’Epifania
di Arnaldo Brunale – fb
5 gennaio 2022
Domani è la festa per eccellenza dei bambini: l’Epifania (festività cristiana), più semplicemente la Befana (festività pagana). Ci sarebbe da dire molto su questa ricorrenza, sia da un punto di vista cristiano che pagano, sia sulla sua origine sia sullo stesso significato del termine, ma sono argomenti complessi e vari che richiederebbero una vera e propria analisi storica. Non è questo il sito dove farlo. Mi limito semplicemente a dire che il termine Befana, conosciuto da tutti i bambini del mondo, è la corruzione del lemma Epifania, dal greco antico ἐπιφάνεια (manifestazione, apparizione, venuta, presenza divina). Da un punto di vista laico e, secondo la tradizione iconografica, la Befana è una donna molto anziana che vola su una scopa logora, per fare visita ai bambini nella notte tra il 5 e il 6 gennaio e riempire le calze lasciate da essi, appositamente appese sul camino o vicino a una finestra. Generalmente, i bambini che durante l’anno si sono comportati bene riceveranno dolci, caramelle, frutta secca o piccoli giocattoli. Al contrario, coloro che si sono comportati male troveranno le calze riempite con del carbone. In tempi recenti, innumerevoli e largamente diffuse sono le rappresentazioni italiane della Befana, spesso si tratta di un figurante, che si cala dal campanile della piazza di un paese, oppure di vecchiettine travestite per distribuire dolci e doni ai bambini. A Campobasso, ad esempio, sono i vigili del fuoco che tengono viva questa bella tradizione, dove uno di loro, travestito da Befana, si cala dalla sommità del Municipio, lanciando caramelle ai bambini sottostanti festanti. Due ultime citazioni inerenti a questa festa dei bambini: 1) nel 1928, il regime fascista introdusse la festività della Befana fascista, dove venivano distribuiti regali ai bambini delle classi meno abbienti. Dopo la caduta di Mussolini, la Befana fascista continuò ad essere celebrata nella sola Repubblica Sociale Italiana; 2) a Campobasso, fino a qualche decennio fa, esisteva la Befana dei Vigili Urbani che, in piazza G. Pepe, raccoglievano i giocattoli per, poi, distribuirli fra i bambini più poveri. Chiudo sulla Befana, riportando alcune filastrocche su di essa conosciute un po’ in tutta Italia:
- La Befana vien di notte
- con le scarpe tutte rotte
- con le toppe alla sottana
- Viva, Viva La Befana!
- da cui deriva la variante:
- La Befana vien di notte
- Con le scarpe tutte rotte
- Col vestito alla romana (o in altra versione: col cappello alla romana)
- Viva, Viva La Befana!»
- Questa è una variante diffusa in Toscana:
- «La Befana vien di notte
- con le scarpe tutte rotte
- attraversa tutti i tetti
- porta bambole e confetti»
- oppure:
- «La Befana vien di notte
- con le scarpe tutte rotte
- se ne compra un altro paio
- con la penna e il calamaio»
- Altre varianti:
- «La Befana vien di notte
- con le scarpe tutte rotte
- il vestito a trullallà
- La Befana eccola qua!»
- «La Befana vien di notte
- con le scarpe tutte rotte
- il vestito tutto blu
- la Befana viene giù»
- «La Befana vien di notte
- con le scarpe tutte rotte
- il vestito a gran sottana
- viva viva la Befana!»
- «La Befana vien di notte
- con le scarpe tutte rotte
- il vestito e la bandana
- viene viene la Befana!»
- «La Befana vien di notte
- con le scarpe tutte rotte
- e le ha rotte in cima in cima
- la Befana è poverina»
- «La Befana vien di notte
- con le scarpe tutte rotte
- col vestito di velluto
- la Befana la saluto!»
(Foto: post fb di Giovanni Teberino)
di Arnaldo Brunale – fb