• 7 Marzo 2022

Digitalizzazione e smart working

Come salvare le aree interne nell’Italia dei piccoli comuni. Una proposta

di Giuseppe Tabasso (da ilbenecomune.it)

7 marzo 2022

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All’epoca di Trump, un analista della Stanford University, Jonathan A. Rodden, scrisse un libro, Why Cities Lose (Perché le città perdono), in cui si sostiene la tesi che, non solo in America, il vero discrimine politico non è tanto tra destra e sinistra, ma tra ceti urbani e rurali. Cioè, parlando d’Italia, tra centri e periferie, nonché tra regioni ricche e povere.

Queste considerazioni sono una buona occasione per collegarle al dibattito in streaming svoltosi la scorsa settimana a Campobasso su una proposta di legge mirata a incentivare la digitalizzazione e lo smart working nelle aree interne e, di conseguenza, a ridurre il divario tra città e campagna creando ritorni sia in termini di lavoro che di ripopolamento dei borghi.

Trattasi di un progetto di modernizzazione che parte dal Molise con l’ambizione di divenire nazionale e reca la firma Dem di Micaela Fanelli che per due giorni ha messo a confronto un incredibile numero di esperti (esponenti di associazioni, agenzie interinali, imprese, cooperative, enti di formazione, ecc.) coinvolgendo decine di politici del suo partito e in particolare la vice ministra del Mise, Anna Ascani.

In chiusura dell’evento, l’ex ministro del Sud Giuseppe Provenzano ha detto: “Le aree interne non sono un piccolo mondo antico ma luoghi dove sperimentare un’idea di sviluppo innovativa e moderna” In proposito è il caso di ricordare il lavoro svolto da “Il Bene Comune” che nel suo sempre attuale Manifesto per il futuro di una piccola regione in bilico vede nel Molise una regione laboratorio che trasformi le sue deficienze – marginalità della sua condizione e spopolamento – in vantaggio.

Questa del resto è la grande scommessa di tanti eroici sindaci impegnati a salvare dall’agoni

di Giuseppe Tabasso (da ilbenecomune.it)

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