• 9 Marzo 2022

Alfredo Pizzanelli da Baranello

Da fotografo a pittore

di Adolfo Stinziani (da lafonte.tv)

9 marzo 2022

Il suo Autoritratto (foto) del periodo giovanile mostra appieno lo spirito dell’artista. Alfredo Pizzanelli, senza ombra di dubbio dal carattere solare ed empatico, è la luce che predomina nel dipinto e nondimeno il suo sguardo dolce; il sorriso è accennato ma spontaneo e in primissimo piano tre macchie di vivi colori sottolineano la sua amata professione di pittore.

Nel suo paese nativo ancora oggi si racconta della sua vocazione per la pittura: egli era solito sedere al cavalletto nella piazzetta antistante il palazzo di famiglia per creare i suoi quadri en plain air, tra fanciulli e ragazzi incuriositi da quelle sue apparizioni quotidiane; era questa una novità assoluta nel piccolo borgo molisano sotto il sole del meriggio.

Pizzanelli era nato a Baranello nel 1911 ed in realtà la sua prima professione fu quella di fotografo – la fotografia è senz’altro un’altra forma d’arte; passerà poi alla pittura nel periodo della seconda guerra mondiale quando conosce, e pare se ne innamori, una pittrice russa di passaggio nel suo paese. L’esordio preannuncia una lunga e attiva carriera che lo seguirà fino alla sua scomparsa. Nel 1954 per le sue capacità è nominato membro della Columbian Academy di Saint Louis nel Missouri.

Ho avuto il piacere di visionare personalmente una delle sue prime opere appartenenti al periodo figurativo: siamo negli anni ’50, e in particolare una natura morta con volatili e uova, ora in collezione privata, che è stato realizzato come regalo di nozze per una nipote del pittore. (foto) Il dipinto ad olio con cornice è di fattura pregevole, ben conservato con i suoi colori ancora vivi, e non va considerato come una semplice natura morta da appendere alle pareti del tinello. La composizione ben calibrata nelle forme e nei colori, nella disposizione della cacciagione, tra cui compaiono anche degli splendidi fagiani, e in primissimo piano sulla destra l’uovo, nel complesso evidenzia un riferimento all’abbondanza, alla prosperità, alla vita che si perpetua ogni volta nella rinascita, ed è in esso insito l’augurio sincero e affettuoso dell’artista agli sposi novelli.

di Adolfo Stinziani (da lafonte.tv)

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