Più umanità, meno ipocrisia, più pace
Oltre gli immaginari di sviluppo stereotipati
di Stefano Vincelli (da pasqualedilena.blogspot)
17 marzo 2022
Non riesco a non pensarci. Non riesco a non pensare all’ipocrisia della razza umana.
Si dice che Putin abbia perso completamente il lume della ragione, anche se, chi di dovere, lo sa non da oggi che è un pazzo criminale con il senno di esserlo e per cui è conosciuto. Con lo stesso senno con cui lo sono stati Pinochet, Saddam, Gheddafi, i talebani; come lo sono i dittatori sparsi nelle nazioni d’Africa o d’Asia; come lo può essere uno come Bolsonaro. Solo che la pazzia e la criminalità di Putin, riversata su vittime innocenti, sembra averci turbato più che in altre occasioni. Un tormento che ci ha fatto diventare meno razzisti e più “umani”; pronti a schierarci con il più debole; pronti ad aprire le porte delle nostre case; pronti a condividere il banco di una scuola; pronti a condividere il posto di lavoro. Turbamento che sembra non averci nemmeno sfiorato in altre e moltissime occasioni. Ricordo bene le bombe intelligenti della Nato che colpivano strutture civili perché lì si nascondeva il nemico.
O quando si bombardava per sbaglio.
Era il 2015, quando un aereo americano, bombardò, per “sbaglio”, a Kunduz, in Afghanistan, un ospedale gestito da Medici Senza Frontiere: 19 morti di cui 3 bambini. Ricordo bene le bombe intelligenti della Nato che colpivano strutture civili perché lì si nascondeva il nemico.
Ricordo bene l’arrivo, via mare, dei migranti africani, esseri umani che fuggono da territori governati da dittature sanguinarie e perennemente in guerra; dove i bambini smettono di essere bambini per diventare soldati; dove le violenze e le torture sono all’ordine del giorno. L’Unicef stima che 250.000 bambini siano coinvolti in conflitti in tutto il mondo. Sono usati come combattenti, messaggeri, spie, facchini, cuochi, e le ragazze, in particolare, sono costrette a prestare servizi sessuali, privandole dei loro diritti e dell’infanzia.
Ricordo bene quando ettari ed ettari di foresta Amazzonica, il polmone della Terra, vengono distrutti e, con loro, le popolazioni indigene, per sfruttarne le risorse e lasciare spazio alle coltivazioni che sfameranno gli allevamenti sparsi in tutto il mondo.
Ricordo bene le immagini dei migranti della “rotta Balcanica”, tra cui molti minori non accompagnati, giacenti al freddo, in condizioni disumane e dei violenti respingimenti sul confine croato. Paese, la Croazia, facente parte dell’Unione Europea. L’autorevole persona che fu e sempre sarà, nella memoria, Gino Strada, in un articolo pubblicato su La Stampa il 13 Agosto 2021, ricordava a tutti che l’invasione in Afghanistan del 2001 ebbe inizio per iniziativa autonoma degli USA, nonostante il veto del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, con la scusa che il paese medio-orientale forniva ospitalità e supporto alla “guerra santa” anti-Usa di Osama bin Laden.
Oggi abbiamo un pazzo russo che dice di invadere l’Ucraina per liberarla da orbe di neo-nazisti. Sappiamo bene che, nessuna delle due motivazioni, è quella reale. Vorrei, da oggi, che tutte le vittime di guerre e di interessi economici prevalenti, fossero considerate alla pari, come esseri umani. Se noi, nel nostro piccolo, fossimo un po’ meno ipocriti, considerando ogni essere umano al pari di ognuno di noi, credo che non esisterebbero più guerre.
di Stefano Vincelli (da pasqualedilena.blogspot)