La testa di Abullius Dexter
Questa sera, alle ore 18 nella sala dell’Auditorium di Isernia, con Domenico Iannacone e Franco Valente, anche per raccontare la storia della testa di Abullius Dexter
15 dicembre 2022
Isernia dalle origini ai nostri giorni
Questa sera, alle ore 18 nella sala dell’Auditorium di Isernia, con DOMENICO IANNACONE, anche per raccontare la storia della testa di Abullius Dexter.
ABULLIUS DEXTER FU COLUI CHE COSTRUI’ (o restaurò) LA VIA EBUTIANA CHE ATTRAVERSAVA IL MATESE NELL’EPOCA IN CUI ERA IMPERATORE ANTONINO PIO (Caesar Aelius Hadrianus Antoninus Augustus Pius, imperatore romano dal 10 luglio 138 al 7 marzo 161)
“κατὰ-λέφασ” poi divenuto “AD LEFAS”, cioè “AD ALIPHAM”, potrebbe essersi trasformato in “CANTA-LUPO”?
“κατὰ” in greco antico significava “contro”, che è lo stesso di “verso”.
κατὰ-λέφασ è il toponimo originale di Cantalupo perché dalla via EBUTIANA si diramava una strada che andava ad Alife.
PERCHE’ ANCORA OGGI SI PASSA PER IL BIVIO DI CANTALUPO?
Oggi, andando a Campobasso, ci si può fermare, qualche minuto a prendere ottimi caffè nei bar nati sulla statale. Oppure per trovare ottimi fiordilatte o addirittura una birra speciale fatta sul luogo.
Ma se chiedete ai giovani del posto perché è importante quel luogo, difficilmente ricevete una risposta.
Una volta a Cantalupo ci si passava per andare in Campania facendo un’antica via che, lasciato il paese e superata Roccamaldolfi, permetteva di arrivare ad Alife.
Una via che i romiti di una volta facevano malvolentieri per le grandi difficoltà che si dovevano affrontare, benché fosse la più breve per oltrepassare il Matese.
Eppure i cartografi romani conoscevano quel bivio perché evidentemente da quel punto, da tempo immemore, partiva un diverticolo che permetteva di evitare l’aggiramento del Matese a chi, provenendo dall’Adriatico, doveva raggiungere l’importante centro di Alife.
Lo possiamo affermare con una certa sicurezza perché il luogo è segnalato sulla Tavola Peutingeriana, copia medievale del XII secolo di una carta stradale romana di epoca imperiale (III-IV secolo dopo Cristo).
La Tavola Peutingeriana è uno dei documenti più controversi della storia della cartografia antica in quanto (tutti sono concordi) vi sono riportati clamorosi errori.
Uno dei tratti controversi è quello che collega Isernia con Sepino.
A un certo punto è riportata una località AD LEFAS che corrisponde grosso modo al bivio di Cantalupo.
Chi conosce quel territorio sa che tra Cantalupo, Macchiagodena e Boiano sopravvive un bosco che si chiama ancora oggi BOSCO ALIFANO.
È ragionevole ritenere che il nome di questo bosco (oggi molto più piccolo di come era in origine) derivi dall’antico toponimo AD LEFAS (ovvero AD ALIPHAM) della Tavola Peutingeriana.
di Franco Valente – fb