L’idioma molisano
Eredità di un passato da preservare
di Rossella De Rosa (da amolivenews.it)
21 Febbraio 2023
Dopo gli anni difficili della pandemia che tutto il mondo ha vissuto, il professor Michele Castelli è tornato in visita nella sua Santa Croce di Magliano, il comune molisano che gli ha dato i natali e da cui non si è mai distaccato pur vivendo in Venezuela dal 1970.
Professore emerito presso l’Università Centrale di Caracas, ha avuto lì una brillante carriera accademica insegnando linguistica, dialettologia italiana e venezuelana, specializzandosi in fonetica e fonologia. Ma il suo legame con Santa Croce di Magliano lo ha sempre dimostrato dedicando ai suoi compaesani tante pubblicazioni con l’intento di mantenere viva la lingua dialettale e la cultura locale: sono nati così i libri Antologia poetica dialettale di Raffaele Capriglione.
Le poesie dialettali di Pietro Mastrangelo, Poesie e canzoni inedite di Pietro Mastrangelo, Grammatica comparata italiano-santacrocese, Modi di dire, espressioni, indovinelli, giochi, filastrocche, metafore e altro del dialetto santacrocese, Dizionario essenziale italiano-santacrocese, Lessico santacrocese… un patrimonio culturale che dimostra l’amore infinito del professor Castelli per la sua terra, per i suoi amici del paese e per le generazioni future che vanno coltivate perché mantengano vivo quel senso di appartenenza che costituisce l’essenza per il mantenimento della memoria storica.
In occasione della permanenza del prof. Castelli a Santa Croce di Magliano, sono stati organizzati diversi eventi. Nell’ambito della progettualità del servizio civile per il quale la Pro Loco locale (Presidente Cristina Colombo) aderisce con la Rete UNPLI – Unione Nazione Pro Loco d’Italia (referente Molise Francesco Rosati), e grazie all’Amministrazione Comunale, il 10 e 11 Febbraio 2023 si è tenuto l’incontro dal titolo Idioma molisano, eredità di un passato da preservare, due giornate importanti nella prima delle quali è stato presentato il saggio del prof. Norberto Lombardi, Altrove , una raccolta di 20 biografie di personaggi intellettuali molisani per una disamina accurata e puntuale del fenomeno migratorio.
Nel volume è contenuto anche un capitolo su Michele Castelli, definito da Lombardi testimone coraggioso della cultura santacrocese la cui competenza etica e professionale ha consolidato e approfondito nel suo paese di adozione: il Venezuela.
Nella seconda giornata, invece, il prof. Castelli ha donato alla sua comunità il suo ultimo lavoro: Cé stéve na vóte… racconti ed episodi della Santa Croce d’altri tempi. Una sala consiliare gremita non solo di compaesani ha accolto l’autore evidentemente emozionato e sorpreso per l’affetto che l’ha avvolto e per il desiderio degli avventori di ascoltare, dalla sua viva voce, il racconto della sua esperienza non solo professionale e di studio ma anche di vita. Protagonisti del libro personaggi della Santa Croce di una volta con racconti e aneddoti che li vede coinvolti, un vero e proprio documento etnografico su fatti e persone negli anni vissuti in paese.
Caratteristica della pubblicazione è il bilinguismo: le pagine infatti sono scritte sia in italiano che in lingua santacrocese, questo perché Michele Castelli si augura che la scrittura del dialetto diventi il più universale possibile e che libri come questi vengano proposti anche nelle scuole; sarebbe un modo per mantenere viva la lingua dialettale. E non a caso parla di lingua riferendosi al dialetto di Santa Croce perché di esso c’è un lessico, un dizionario e una grammatica.
Presente all’incontro Paolo Mastrangelo, professore che rappresenta la storia del Liceo Scientifico di Santa Croce, amico e curatore delle produzioni di Michele Castelli. Un plauso è andato anche a Giovanni Nerone della Libreria Planet di Santa Croce, un attento cultore della tradizione e promotore della cultura locale, tanto da aver curato tutte le ristampe e pubblicazione delle produzioni di Castelli.
Momenti musicali e di recitazione hanno accompagnato l’incontro grazie alla compagnia Scéme sèmbe nuje presieduta da Giuseppe Cappiello, ed in particolare Nicolangelo Licursi, accompagnato da Antonio Martino, che ha letto e interpretato la poesia della cultura locale Paese Mio di Domenico Ziccardi tradotta in dialetto da Luigi Bruno con l’apporto fonetico di Michele Castelli.
La serata si è conclusa con l’omaggio all’autore di Cé stéve na vóte di un disegno realizzato da Giovanni Mucci, disegnatore grafico: per il professore impossibile trattenere l’emozione nell’ammirare come la sua intera vita fosse racchiusa in quel bellissimo quadro realizzato a matita dal bravissimo Mucci.
L’incontro è stato moderato dalla brillante Regina Cosco, giovane dottoressa in Scienze del Turismo e laureanda in Lettere e Beni Culturali.
di Rossella De Rosa (da amolivenews.it)