L’Olio Evo Molisano
Conoscenza e sapienza per aree interne produttive
di Pasquale Di Lena
20 Aprile 2023
Nel palazzo un tempo sede, a Guglionesi, della Pretura e, oggi, ristrutturato per essere centro di formazione professionale, incontro interessante quello del Distretto del Cibo “Olio evo Molisano” con i rappresentanti istituzionali e gli olivicoltori delle colline che, da Termoli a Montenero di Bisaccia guardano da vicino il mare. Incontro aperto, dopo il saluto del presidente del Distretto, Dr. Luigi Di Majo, da una relazione del Direttore della Coldiretti Molise, Aniello Ascolese – a nome anche delle altre due organizzazioni professionali agricole, Cia e Confagricoltura – sulle finalità e gli scopi del sodalizio consortile, le opportunità e i vantaggi per gli olivicoltori e per quelli che pensano all’olivicoltura come possibilità per rilanciare le proprie aziende e, soprattutto per i giovani che vedono nell’agricoltura e alle opportunità date dalla multifunzionalità, una via per non abbandonare le proprie radici e vivere la propria identità.
Delle tante opportunità ne hanno parlato chi si è occupato del riconoscimento del Distretto, Manlio Cassandro, e chi ha scritto il progetto, Antonio De Cristofaro, professore dell’Unimol, che ha dato risposte esaurienti a chi ha posto domande, in particolare sulle scelte di forme di allevamento più adeguate ai caratteri del territorio e, ancor più, alle risposte da dare a un mercato globale in continua evoluzione delle sostanze grasse (tutte nelle mani delle multinazionali) e dell’olio di oliva extravergine in particolare (l’1% del 3% rappresentato dall’olio di oliva, con gli olivicoltori e i frantoiani protagonisti).
La risposta prima, quella più importante sta nella:
1) ricchezza della biodiversità con il Molise ricco di ben 20 varietà autoctone, con in testa l’olivo “Gentile di Larino”, pari a 1/3 degli olivi coltivati in regione;
2) qualità degli oli prodotti, che, per quanto riguarda il Molise il Distretto ha individuato in tre aree, ognuna caratterizzata da un proprio specifico profilo organolettico: erbaceo, frutti di bosco e pomodoro verde.
A proposito dei giovani, accolta la proposta di Pasquale Di Lena, l’ideatore e promotore a Larino dell’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio, di una presentazione del Distretto agli allievi e al corpo insegnante delle scuole, a partire dall’Istituto Tecnico Agrario Statale di Larino. Interessanti, anche, i due interventi conclusivi: quello del Dr. Nicola Malorni, vicepresidente dell’Associazione, poco sopra citata, e promotore della cooperativa Kairos, la prima a considerare l’olivo risposta adeguata, con la sua cura, alle pene delle donne oggetto di violenza. E, poi, a ricordare le tante iniziative portate avanti che hanno portato al recupero di oliveti abbandonati; alla produzione di olio da progetto Aspem “L’Olio di Fausto” e alla sua promozione, con successo, sul mercato nazionale e internazionale; alla creazione di un olivo/personaggio, chiamato, non a caso, “Fausto”, protagonista di un docufilm di successo, e, anche, all’idea di uno sviluppo dell’ oleoturismo che, oltre a dare risposte alle aziende e ai frantoi, risulta utile per l’immagine complessiva del Molise, se non imbrattata da pali eolici e pannelli solari a terra, perforazioni e altre depredazioni del piccolo e sempre più prezioso territorio.
A chiudere l’incontro l’intervento di una giovane imprenditrice in agricoltura, Lucia Sorella di Guglionesi, una delle prime ad aderire al Distretto, che, partendo da questa sua scelta di occuparsi della sua azienda agricola e dall’esperienza che va maturando, ha sottolineato le ragioni che l’hanno convinta a partecipare a uno strumento strategico e vivere, così, un sogno che progetta e programma il più importante comparto dell’agricoltura molisana, l’olivicoltura, così ricca di storia e di cultura, e, ancor più, di domani.
di Pasquale Di Lena