• 28 Giugno 2023

Un dominus da sbianchettare

Patriciello si loda, s’imbroda e sputtana le sue formichine operose

di Giuseppe Tabasso

30 Giugno 2023

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Dunque: la destra ha stravinto e la sinistra, addolcendo la pillola, è stata travolta da un insolito destino nell’azzurro mare di giugno. Punto.

Ora siamo nella fase in cui l’azzurro cielo dei vincitori (e della stampa di regime) è un tutto un fuoco d’artificio. C’è un neo-consigliere di destra ebbro di felicità per il quale “ora il Molise va amministrato con serietà e impegno”, come se i vincitori non fossero i suoi stessi colleghi.

Ma non mancano casi umani, come il Cognato colpito da “fuoco amico”, e neppure qualche caso distintivo, come le 2 donne su 7 consiglieri di minoranza e una sola donna sui 13 della maggioranza.

Sulla stampa nazionale si è scritto molto su “crollo grillino”, “mancato abbraccio Conte e Schlein”, campo largo, camposanto e trend elettorali. A livello locale si va invece più a fondo. Antonello Barone firma l’articolo “Il pragmatismo dei molisani illumina il disastro Facciolla Federico”. Per Monica Vignale e Roberta Morrone “Il voto dimostra che i partiti sono contenitori vuoti e che a fare la differenza sono le preferenze che passano attraverso le reti di relazioni dei singoli candidati.

E qui esplode un vero fuoco d’artificio per l’intervista politicamente conturbante concessa al Fatto quotidiano da Aldo Patriciello che rivela spavaldamente il metodo di rastrellamento voti da lui “adottato con successo tra i paesani”.

Antonello Caporale, l’intervistatore, gli chiede maggiori dettagli e lui illustra il suo “modello familiare cumulativo” che consiste nel “far perdere ogni identità ideologica, ogni colore politico.” Con una ricetta davvero inquietante: “Scolorirsi, sbianchettarsi, annullarsi. Divenire ideologicamente inconsistente.” E ancora: “Il Molise è un paese con tante famiglie e noi disseminiamo candidature di tutti i colori, così ogni candidato sarà vettore cieco, soldato inappuntabile, formichina operosa”. Boom.

Attenzione ragazzi, questa è roba davvero tosta. È molto più della “politica fatta di sangue e merda”, storica definizione di Rino Formica. Questa è roba da Grande Fratello che si fa sistema contabile di voti al servizio di intoccabili patrimoni politici ed economici.

Succede infatti che tu progressista, conservatore, pacifista, liberale, nostalgico democristiano, berlusconiano in lutto, europeista, femminista, ambientalista o quant’altro, ti metti in lista per passione, convinzione, interesse, ambizione, nostalgia, scommessa, azzardo, ecc. E questo signore che fa? Imbarca chi raggiunge orgasmi al solo entrare in una lista credendo di rappresentare valori, poi li sbianchetta e li trasforma in “vettori paesani e formichine operose”, cioè 127 candidati ignoti usati per far vincere i soliti 13 noti.

Patriciello non parla le lingue, ma è un genio (del male). Chapeau.

Spesso però le sconfitte portano chiarezza e allora vale che i vinti comincino a puntare su un solo bersaglio e su un solo campo stretto: sbianchettare Patriciello.

di Giuseppe Tabasso (da ilbenecomune.it)

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