La Resistenza del giorno dopo
L’importanza dell’insegnamento democratico. Ho avuto un professore antifascista e me ne sono accorto 60 anni dopo
di Franco Valente – fb
26 aprile 2022
Eppure in classe non aveva, manco per una sola volta, dichiarato la sua appartenenza politica.
Nel 1963 avevo 17 anni e frequentavo il II liceo classico di Venafro.
Da Roma arrivò un professore che ci sconvolse perché riusciva a contestualizzare Pomponazzi con l’astro nascente della musica italiana che era Rita Pavone, ma, soprattutto, ci fece capire che il futuro dell’Italia era legato allo sviluppo dell’Africa e del bacino Mediterraneo.
Per noi ragazzini di paese capire il concetto di Bacino Mediterraneo fu un passo avanti fondamentale.
Il professore si chiamava Mario Leporatti e nessuno di noi sapeva della sua vita privata, sicchè fu considerato una di quelle meteore di passaggio per Venafro.
L’anno dopo Mario Leporatti fu trasferito a Roma e qualche anno dopo divenne preside del liceo Virgilio, forse il più prestigioso di Roma.
Nessuno sapeva del suo passato e nel 1968 fu fortemente contestato dai giovani del movimento studentesco per il suo atteggiamento di professore rigoroso.
Fu in quella occasione che finalmente si seppe chi era stato Mario Leporatti: un eroe della resistenza romana che aveva compiuto una serie di azioni sotto il falso nome di Stefano.
Sto cercando di riordinare il mio archivio fotografico e ho ritrovato 6 piccole fotografie che avevo fatto abusivamente in classe.
In quell’epoca avevo comprato una macchinetta fotografica che era grande come una scatola di fiammiferi e aveva un obiettivo a fuoco fisso senza lente. Utilizzava dei micro-rollini fotografici.
Tra i professori fotografati mentre tenevano lezione o interrogavano vi fu pure il grande Mario Leporatti.
Credo sia una immagine di una rarità assoluta che per la prima volta pubblico…
A proposito di Mario Leporatti e dell’anno in cui fu insegnante presso il liceo classico di Venafro, vorrei ricordare alle nuove generazioni il clima di diffidenza che vi era nei confronti di aveva avuto un passato particolare.
Solo oggi che ho saputo chi fosse Mario Leporatti mi si fa chiaro uno strano episodio di cui ho il ricordo preciso ma che all’epoca non capii e non potevo capire.
Un giorno si presentò in classe, senza alcun preavviso e senza bussare, un individuo grasso, pelato e di altezza non particolare.
Leporatti stava interrogando una ragazza.
L’individuo si qualificò come ispettore e chiese se ai ragazzi se era stato spiegato il pensiero di Giovanni Gentile.
Il prof. Leporatti farfugliò qualcosa e cercò di giustificarsi dicendo che con il programma non ci si era ancora arrivati.
L’ispettore con atteggiamento sprezzante rivolse al professore alcune parole che a noi sembrarono mortificanti e se ne andò.
La totalità dei professori che oggi insegna al Liceo Classico di Venafro non sa di questo illustre personaggio che ha contribuito alla formazione culturale di centinaia di giovani venafrani di allora…
(Replica di un post pubblicato 4 anni fa)
di Franco Valente – fb