• 20 Giugno 2022

La rinascita passa dai Misteri

l vescovo Bregantini invoca la pace e rivolge un pensiero ai bambini e a chi soffre. Il sindaco Roberto Gravina è emozionato. E’ la conclusione di una edizione del Corpus Domini da tutto esaurito, ricca di fede e folklore

di primonumero.it

20 giugno 2022

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Alle 13 del 19 giugno, giorno di Corpus Domini, piazza Vittorio Emanuele è gremita all’inverosimile, ma il fiume umano di persone affolla tutto il centro urbano. Circa 100mila presenze dicono, ma la questura non conferma (nè smentisce). Forse poco meno, forse finanche più, sta di fatto che il colpo d’occhio è palese e in migliaia sono arrivati in città per partecipare all’immortalità del Corpus Domini campobassano, che è tornato più vigoroso, avvolgente e sentito di prima.

E in questa edizione 2022, edizione della rinascita, con emozioni che hanno travolto i cuori di ognuno, tutto è filato per il verso giusto.  Il momento della sosta davanti al Palazzo della Città è quello formale, che chiude una giornata che si è aperta col momento solenne della Santa messa in via Trieste.

Sul balcone del Municipio, c’è il padrone di casa, il sindaco Roberto Gravina, il governatore Donato Toma, il vescovo Giancarlo Bregantini e tutte le autorità, oltre al vice presidente della Provincia di Campobasso Orazio Civetta e l’assessore comunale al commercio Paola Felice. 

È il primo cittadino a prendere la parola e ringrazia la sua città, anche lui emozionato: “Bentornati, Misteri”, esordisce. E continua: “Siamo rimasti orfani per due anni della nostra festa e dopo tanta paura, dopo tanta sofferenza per coloro che non ci sono più, siamo qui, pronti a riappropriarci del Corpus Domini, che a Campobasso ha un sapore tutto speciale. Un ringraziamento va come sempre all’associazione Misteri e Tradizioni e con essa a tutti i portatori, i figuranti e ai nostri speciali bambini. Grazie per la passione e la dedizione che quotidianamente mettete per rendere ogni edizione indimenticabile. E grazie alla nostra città, capace di resistere e di tenersi unita nei momenti tristi e difficili che abbiamo passato. Riappropriamoci sempre più di un senso di comunità che questa festa enfatizza nelle sue radici più profonde e che troppe volte dimentichiamo.

Sul balcone del Municipio, c’è il padrone di casa, il sindaco Roberto Gravina, il governatore Donato Toma, il vescovo Giancarlo Bregantini e tutte le autorità, oltre al vice presidente della Provincia di Campobasso Orazio Civetta e l’assessore comunale al commercio Paola Felice. 

È il primo cittadino a prendere la parola e ringrazia la sua città, anche lui emozionato: “Bentornati, Misteri”, esordisce. E continua: “Siamo rimasti orfani per due anni della nostra festa e dopo tanta paura, dopo tanta sofferenza per coloro che non ci sono più, siamo qui, pronti a riappropriarci del Corpus Domini, che a Campobasso ha un sapore tutto speciale. Un ringraziamento va come sempre all’associazione Misteri e Tradizioni e con essa a tutti i portatori, i figuranti e ai nostri speciali bambini. Grazie per la passione e la dedizione che quotidianamente mettete per rendere ogni edizione indimenticabile. E grazie alla nostra città, capace di resistere e di tenersi unita nei momenti tristi e difficili che abbiamo passato. Riappropriamoci sempre più di un senso di comunità che questa festa enfatizza nelle sue radici più profonde e che troppe volte dimentichiamo.

A noi, Amministrazione comunale, il compito e l’impegno per far sì che tutta la comunità cittadina sappia riconoscersi e sentirsi parte attiva, collaborativa ma anche critica affinché si possa migliorare la qualità delle nostre vite”.

Il vescovo riprende le parole del sindaco Gravina e ringrazia Campobasso: “Ricordiamo coloro che sono caduti durante la pandemia” ed esplode l’applauso della piazza per medici e infermieri, e nel ricoro dei molisani morti per il virus. Poi continua: “Ora il nostro cuore purtroppo guarda al dramma della guerra” e richiama all’unione dei potenti affinché suggellino la pace.
Ringrazia tutti i Misteri, chiamandoli ancora uno per uno e dice “Grazie a tutti i bambini” auspicando per loro “un futuro libero dalla guerra ma ricco solo di pace”. Ed è la parola “pace” che chiede alla piazza di invocare e la piazza risponde.

Il vescovo ha rivolto un pensiero anche ad Antonio Santella, storico figurante che impersona Abramo: questa sarà la sua ultima sfilata dopo essere stato uno dei protagonisti dei Misteri per oltre cinquant’anni.

C’è davvero tutto in questa giornata di emozioni senza fine. La mattinata si avvia ad un bilancio senza sbavature.
I campobassani veraci che mai rinuncerebbero ad ammirare i quadri viventi sono entusiasti. Come lo sono anche le migliaia di turisti giunte in città da venerdì 17 giugno: i B&b, hotel e case vacanze di Campobasso e dintorni hanno registrato il “tutto esaurito”. Per strada si sentono cadenze siciliane, pugliesi, abruzzesi e marchigiane.

E poi ci sono i molisani che vivono fuori e che sono tornati perché “mai mi sarei perso questa edizione di rinascita”, ammette Marco che lavora alle Poste in Lombardia.

Dentro i Misteri c’è tutta la vita di Campobasso e lo sanno bene i tanti volontari e addetti ai lavori dell’associazione Misteri e Tradizioni. Liberato e Giovanni Teberino sono instancabili. Per un anno, ogni anno, pensano e studiano con la compartecipazione di tutti a rendere ogni edizione sempre migliore. E sbagliano mai.

Il sole intanto accarezza Piazza Municipio, il venticello ‘consola’ i figuranti, i 13 Ingegni sono disposti come fossero sculture e chi osserva non può fare a meno di ammirare con stupore una delle meraviglie d’Italia.

Sono appena scoccate le 13 e 30e anche le formalità sono terminate. Gli Ingegni si avviano a rientrare a “casa”, nel loro Museo in via Trieste. La piazza esplode in un lunghissimo applauso, c’è chi si commuove (in tanti), chi scatta selfie e foto all’infinito. La parola pace, a conclusione della mattinata più bella e attesa dell’anno, scatena un boato nella folla e contiene ogni desiderio e ogni preghiera in questa giornata da incorniciare.

di primonumero.it

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