Il Rito dell’Affascino
Credenze del sud: voi ci credete?
di Piccole Storie – fb
24 giugno 2022
Il rito dell’affascino in Calabria è qualcosa di spirituale ma anche di magico. Un tempo molte donne lo praticavano.
L’affascino è un sintomo psico-fisico causato dal malocchio, dall’invidia o dal desiderio morboso che una persona ha verso un’altra.
IL RITO DELL’AFFASCINO
Una volta accusati i sintomi ci si rivolgeva alla nonna, alla comare o alla persona di fiducia del posto. Il rito poteva svolgersi ovunque, in casa o all’aperto, l’importante è che il tutto avvenisse in assoluta tranquillità e in spirituale silenzio.
Chi praticava l’affascino si metteva di fronte l’affascinato, si faceva il segno della croce e con il pollice della mano destra segnava tre volte il segno di croce sulla fronte della persona da curare.
Iniziava così a bisbigliare una serie di preghiere e di formule assolutamente segrete.
Riguardo alle preghiere, se alla donna curatrice sopraggiungeva il primo sbadiglio mentre recitava l’Ave Maria, significava che il malocchio l’aveva trasmesso una figura femminile, al contrario se il primo sbadiglio sopraggiungeva durante il Padre Nostro il malocchio era trasmesso da una figura maschile.
La persona che pratica l’affascino non spiega mai come avviene il rito. O
Ognuno ha la propria formula e il proprio metodo e viene tramandato oralmente di generazione in generazione.
Chi pratica l’affascino può insegnarlo solo a 3 persone e in una data specifica: a mezzanotte della notte di Natale.
<(Autore sconosciuto)
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